| AMORE A PRIMA VISTA Nel 241 a.C. i Romani conquistarono la Sicilia nel corso della loro prima guerra contro 
Cartagine. Il possesso dell'isola al centro del Mediterraneo portò i primi contatti con 
l'Impero Egiziano che era dominato da una dinastia Greca, i Lagidi(da Lago, 
un generale di Alessandro Magno). I Lagidi sono meglio noti come Tolomei, essendo Tolomeo il nome 
ricorrente dei loro Faraoni. L'espannsione di Roma nel Mediterraneo non portò tuttavia ad uno 
scontro con l'Egitto sebbene i contrasti interni tra i membri della dinastia Egiziana 
diedero a Roma l'occasione per intervenire nelle questioni interne Egiziane. 
   Pianta di Roma del 1912 - I numeri in blu sono cliccabili e mostrano l'attuale collocazione degli obelischi - I numeri in rosso mostrano l'originaria collocazione degli stessi. Nessun obelisco si trova più nel sito dove era stato eretto dagli Imperatori Romani. Nel XVI secolo la maggior parti di essi furono fatti a pezzi e divennero un'altra componente della pittoresca vista delle rovine Romane. Furono messi in salvo da Sisto V (1585-90) che li usò come punti focali per alcune delle nuove strade che egli aprì come parte del suo piano di sviluppo urbanistico. Diversi obelischi furono riparati, trasformati da pagani in monumenti Cristiani con l'aggiunta di nuove iscrizioni, coronati da una croce e dai simboli araldici del papa e alla fine spostati al centro di una piazza o davanti a una basilica. Obelisco di Rameses II 
      in Piazza del Popolo 
      (No. 1 in pianta) 
  L'obelisco fu inizialemnte eretto dal Faraone Rameses II a Heliopolis. Nel 30 a.C. Augusto lo portò a Roma dove fu messo al centro del Circo Massimo e dedicato al Sole (in linea con la dedica originaria). Cadde durante le guerre tra Bizantini e Goti per il controllo di Roma nel VI secolo e finì coperto da detriti. Nel 1587 l'area fu scavata e l'obelisco riparato (fu un po' accorciato) e portato in Piazza del Popolo nel punto dove Via di Ripetta, Via del Corso e Via del Babbuino convergono a formare il Tridente di Roma. E' sormontato dai monti con la stella di Sisto V. Obelisco di 
      Psammeticho II in Piazza di 
      Montecitorio (No. 3 in pianta) 
  L'obelisco fu eretto originariamente da Psammetichus II nel VII secolo a.C. e quindi portato a Roma da Augusto che lo usò come gnomone nell' Horologium Divi Augusti dove l'ombra segnava l'ora del giorno e il giorno dell'anno. L'obelisco fu ritrovato spezzato in cinque parti nel 1748, fu riparato ed eretto di fronte al Palazzo di Montecitorio. I rilievi sono andati parzialmente perduti. Pio VI mise in cima all'obelisco i simboli del suo stemma, ma vi aggiunse una picca per ricordare il suo antico uso come gnomone. Obelisco di Thothmes IV in Piazza S. Giovanni in 
      Laterano (No.11 in pianta)  Questo è l'obelisco più alto di Roma ed anche l'ultimo ad essere stato portato dall'Egitto. 
 Sia Augusto che Costantino considerarono l'idea di portarlo a Roma da Tebe, dove era stato 
eretto dal Faraone Thothmes IV. Nel 357 
     l'Imperatore Costanzo II riuscì ad organizzarne il trasporto usando una nave fatta 
costruire appositamente. Fu collocato nel Circo 
      Massimo, dove fu ritrovato in tre pezzi nel nel 1587. Fu portato in 
 Piazza S. 
      Giovanni in Laterano nel 1588 da Sisto V che volle porvi in cima tutta la serie dei 
suoi simboli araldici: non solo i tre monti con la stella, ma anche il leone che tiene le pere. 
E' l'obelisco meglio conservato, con geroglifici molto belli.
 Obelisco di Augusto in Piazza S. Pietro (No. 2 
      in pianta)  L'obelisco fu eretto ad Alessandria dai Romani nel I secolo a.C. e dedicato ad Augusto. Non ha nessuna iscrizione in geroglifici. Fu portato a Roma da Caligola che lo collocò nel Circo che aveva costruito nel Vaticano (e che in seguito prese il nome di Nerone). L'obelisco non cadde mai e ciò fu attribuito nel Medio Evo alla reputazione di Nerone come mago. Era sormontato da un globo che si credeva contenesse le ceneri di Cesare, Augusto e Tiberio. Nel 1586 Sisto V ordinò a Domenico Fontana di spostarlo di fronte a S. Pietro. L'Obelisco divenne così il primo elemento della Piazza. La punta dell'obelisco è decorata con i monti e la stella di Sisto V. Obelischi di Augusto in Piazza dell'Esquilino 
      (No. 7 in pianta) e in Piazza del Quirinale 
      (No. 4 in pianta) 
    Gli obelischi furono eretti a Roma all'ingresso del Mausoleo di Augusto (non avevano geroglifici). Augusto aveva visitato ad Alessandria la tomba di Alessandro Magno e deciso di costruire la propria tomba di famiglia prendendo alcuni spunti da quella di Alessandro Magno. Entrambi gli obelischi caddero a pezzi e dato che l'area era spesso alluvionata scomparirono nel terreno. Nel 1519 l'apertura di Via di Ripetta portò alla scoperta di uno di essi. Era rotto in quattro pezzi che furono riassemblati vicino alla chiesa di S. Rocco. Sisto V (1585-90) fece riparare l'obelisco e lo collocò (1587) alla fine di Strada Felice, una nuova strada che aveva aperto per raggiungere S. Maria Maggiore. La punta dell'obelisco è decorata con i monti e la stella di Sisto V. Nel 1781 fu scoperto anche il secondo obelisco; era rotto in tre pezzi, fu riparato e collocato (1786) da Pio VI in Piazza del Quirinale tra le colossali statue dei Dioscuri. Obelisco di Domiziano in Piazza Navona (No.10 
      in pianta)  L'obelisco fu eretto da Domiziano dopo l'incendio che aveva distrutto buona parte di 
Roma nell'80 d.C. e molto probabilmente decorava l'Isaeum/Serapeum Campense, 
un grande complesso di Templi dedicati agli dei Egiziani Isis (da cui Isaeum) 
e Serapis (da cui Serapeum) in Campo Marzio. I suoi geroglifici sono 
legati al culto di questi dèi. Nel 309  Massenzio spostò l'obelisco presso il circo costruito per suo figlio Romolo vicino alla 
 Via Appia. L'obelisco cadde nel VI secolo e si ruppe in cinque pezzi. Nel 1648 fu riparato 
e nel 1649 eretto in cima alla fontana disegnata da Gian Lorenzo 
      Bernini per celebrare la gloria di Innocenzo X (1644-55). Bernini non era stato invitato 
a fornire un progetto per la fontana, volendo il papa censurarlo per le sua troppe strette 
connessioni con il papa precedente, Urbano VIII, e per il fallimento tecnico del tentativo 
di erigere i campanili di S. Pietro. Ma Bernini trovò il modo di far giungere al Papa 
un progetto della fontana ed 
immediatamente ottenne la commissione. La punta dell'obelisco è decorata con la colomba di 
      Innocenzo X.
 
      L'Isaeum/Serapeum Campense copriva una vasta area tra il 
      Pantheon e la Via Flaminia (oggi Via del Corso) ed era abbellito da 
parecchi obelischi di dimensioni minori, tutti provenienti dall'Egitto.
      L'obelisco di fronte alla SS. Trinità dei Monti 
     fu eretto inizialmente in una residenza privata, detta degli Horti 
      Sallustiani dal nome del suo primo proprietario, lo storico latino 
      Sallustio, uomo ricchissimo. Gli Horti Sallustiani coprivano una vasta zona 
vicino a Porta 
      Pinciana e Porta 
      Salara, che in seguito divenne parte della Villa Ludovisi. E' una copia ridotta dell'obelisco 
 di Rameses II, ora in Piazza del Popolo 
     e fu costruito a Roma. Fu portato da Pio VI nel 1789 nel luogo attuale. 
 La cima dell'obelisco riporta un giglio ed una stella, simboli araldici di Pio VI.
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