OBELISCHI
AMORE A PRIMA VISTA

Nel 241 a.C. i Romani conquistarono la Sicilia nel corso della loro prima guerra contro Cartagine. Il possesso dell'isola al centro del Mediterraneo portò i primi contatti con l'Impero Egiziano che era dominato da una dinastia Greca, i Lagidi(da Lago, un generale di Alessandro Magno). I Lagidi sono meglio noti come Tolomei, essendo Tolomeo il nome ricorrente dei loro Faraoni. L'espannsione di Roma nel Mediterraneo non portò tuttavia ad uno scontro con l'Egitto sebbene i contrasti interni tra i membri della dinastia Egiziana diedero a Roma l'occasione per intervenire nelle questioni interne Egiziane.
Nel 49 a.C. Pompeo, dopo esser stato sconfitto a Farsalo, cercò rifugio ad Alessandria, allora capitale dell'Egitto, ma il Faraone Tolomeo XIII lò assassinò per ingraziarzi Cesare. Il quale non fu riconoscente per l'uccisione del rivale ma prese le parti di Cleopatra, sorella e moglie di Tolomeo, nella lite dinastica tra i due. Un esercito Romano sconfisse Tolomeo nel 47 a.C. e Cleopatra ascese al trono d'Egitto. Il generale Romano s'innamorò a prima vista della regina d'Egitto e, in qualche modo, lo stesso accadde per le due nazioni.
Con l'eccezione della Grecia nessun altro paese ebbe altrettanta influenza sui Romani e gli dèi Egiziani divennero membri del pantheon Romano. L'iconografia ufficiale dell'Imperatore Romano, rigidamente definita da Augusto, ammise la sola eccezione che l'imperatore potesse essere ritratto come Faraone Egiziano per sottolineare la continuità tra i faraoni e gli imperatori. In questo contesto Augusto, dopo aver sconfitto Antonio e Cleopatra e conquistato l'Egitto nel 30 a.C., fece trasportare da Heliopolis a Roma l'obelisco dedicato ai Faraoni Rameses II e Psammeticho II. Altre obelischi giunsero poi dall'Egitto o furono fabbricati a Roma nei tre secoli successivi; 13 si possono ancora ammirare per le strade di Roma.

DOVE DI TROVANO

Mappa degli obelischi
Pianta di Roma del 1912 - I numeri in blu sono cliccabili e mostrano l'attuale collocazione degli obelischi - I numeri in rosso mostrano l'originaria collocazione degli stessi.

Nessun obelisco si trova più nel sito dove era stato eretto dagli Imperatori Romani. Nel XVI secolo la maggior parti di essi furono fatti a pezzi e divennero un'altra componente della pittoresca vista delle rovine Romane. Furono messi in salvo da Sisto V (1585-90) che li usò come punti focali per alcune delle nuove strade che egli aprì come parte del suo piano di sviluppo urbanistico. Diversi obelischi furono riparati, trasformati da pagani in monumenti Cristiani con l'aggiunta di nuove iscrizioni, coronati da una croce e dai simboli araldici del papa e alla fine spostati al centro di una piazza o davanti a una basilica.

Obelisco di Rameses II in Piazza del Popolo (No. 1 in pianta)

L'Obelisco di Ramses II

L'obelisco fu inizialemnte eretto dal Faraone Rameses II a Heliopolis. Nel 30 a.C. Augusto lo portò a Roma dove fu messo al centro del Circo Massimo e dedicato al Sole (in linea con la dedica originaria). Cadde durante le guerre tra Bizantini e Goti per il controllo di Roma nel VI secolo e finì coperto da detriti. Nel 1587 l'area fu scavata e l'obelisco riparato (fu un po' accorciato) e portato in Piazza del Popolo nel punto dove Via di Ripetta, Via del Corso e Via del Babbuino convergono a formare il Tridente di Roma. E' sormontato dai monti con la stella di Sisto V.

Obelisco di Psammeticho II in Piazza di Montecitorio (No. 3 in pianta)

L'obelisco fu eretto originariamente da Psammetichus II nel VII secolo a.C. e quindi portato a Roma da Augusto che lo usò come gnomone nell' Horologium Divi Augusti dove l'ombra segnava l'ora del giorno e il giorno dell'anno. L'obelisco fu ritrovato spezzato in cinque parti nel 1748, fu riparato ed eretto di fronte al Palazzo di Montecitorio. I rilievi sono andati parzialmente perduti. Pio VI mise in cima all'obelisco i simboli del suo stemma, ma vi aggiunse una picca per ricordare il suo antico uso come gnomone.

Obelisco di Thothmes IV in Piazza S. Giovanni in Laterano (No.11 in pianta)

Questo è l'obelisco più alto di Roma ed anche l'ultimo ad essere stato portato dall'Egitto. Sia Augusto che Costantino considerarono l'idea di portarlo a Roma da Tebe, dove era stato eretto dal Faraone Thothmes IV. Nel 357 l'Imperatore Costanzo II riuscì ad organizzarne il trasporto usando una nave fatta costruire appositamente. Fu collocato nel Circo Massimo, dove fu ritrovato in tre pezzi nel nel 1587. Fu portato in Piazza S. Giovanni in Laterano nel 1588 da Sisto V che volle porvi in cima tutta la serie dei suoi simboli araldici: non solo i tre monti con la stella, ma anche il leone che tiene le pere. E' l'obelisco meglio conservato, con geroglifici molto belli.

Obelisco di Augusto in Piazza S. Pietro (No. 2 in pianta)

L'obelisco fu eretto ad Alessandria dai Romani nel I secolo a.C. e dedicato ad Augusto. Non ha nessuna iscrizione in geroglifici. Fu portato a Roma da Caligola che lo collocò nel Circo che aveva costruito nel Vaticano (e che in seguito prese il nome di Nerone). L'obelisco non cadde mai e ciò fu attribuito nel Medio Evo alla reputazione di Nerone come mago. Era sormontato da un globo che si credeva contenesse le ceneri di Cesare, Augusto e Tiberio. Nel 1586 Sisto V ordinò a Domenico Fontana di spostarlo di fronte a S. Pietro. L'Obelisco divenne così il primo elemento della Piazza. La punta dell'obelisco è decorata con i monti e la stella di Sisto V.

Obelischi di Augusto in Piazza dell'Esquilino (No. 7 in pianta) e in Piazza del Quirinale (No. 4 in pianta)

S. Maria MaggioreL'Obelisco - Quirinale

Gli obelischi furono eretti a Roma all'ingresso del Mausoleo di Augusto (non avevano geroglifici). Augusto aveva visitato ad Alessandria la tomba di Alessandro Magno e deciso di costruire la propria tomba di famiglia prendendo alcuni spunti da quella di Alessandro Magno. Entrambi gli obelischi caddero a pezzi e dato che l'area era spesso alluvionata scomparirono nel terreno. Nel 1519 l'apertura di Via di Ripetta portò alla scoperta di uno di essi. Era rotto in quattro pezzi che furono riassemblati vicino alla chiesa di S. Rocco. Sisto V (1585-90) fece riparare l'obelisco e lo collocò (1587) alla fine di Strada Felice, una nuova strada che aveva aperto per raggiungere S. Maria Maggiore. La punta dell'obelisco è decorata con i monti e la stella di Sisto V. Nel 1781 fu scoperto anche il secondo obelisco; era rotto in tre pezzi, fu riparato e collocato (1786) da Pio VI in Piazza del Quirinale tra le colossali statue dei Dioscuri.

Obelisco di Domiziano in Piazza Navona (No.10 in pianta)

La Fontana

L'obelisco fu eretto da Domiziano dopo l'incendio che aveva distrutto buona parte di Roma nell'80 d.C. e molto probabilmente decorava l'Isaeum/Serapeum Campense, un grande complesso di Templi dedicati agli dei Egiziani Isis (da cui Isaeum) e Serapis (da cui Serapeum) in Campo Marzio. I suoi geroglifici sono legati al culto di questi dèi. Nel 309 Massenzio spostò l'obelisco presso il circo costruito per suo figlio Romolo vicino alla Via Appia. L'obelisco cadde nel VI secolo e si ruppe in cinque pezzi. Nel 1648 fu riparato e nel 1649 eretto in cima alla fontana disegnata da Gian Lorenzo Bernini per celebrare la gloria di Innocenzo X (1644-55). Bernini non era stato invitato a fornire un progetto per la fontana, volendo il papa censurarlo per le sua troppe strette connessioni con il papa precedente, Urbano VIII, e per il fallimento tecnico del tentativo di erigere i campanili di S. Pietro. Ma Bernini trovò il modo di far giungere al Papa un progetto della fontana ed immediatamente ottenne la commissione. La punta dell'obelisco è decorata con la colomba di Innocenzo X.

Obelischi dall'Isaeum Campense in Piazza della Rotonda (No. 5 in pianta), in Piazza di S. Maria sopra Minerva (No. 6 in pianta) and in Piazza di Termini (No. 13 in pianta)

L'Elefante

L'Isaeum/Serapeum Campense copriva una vasta area tra il Pantheon e la Via Flaminia (oggi Via del Corso) ed era abbellito da parecchi obelischi di dimensioni minori, tutti provenienti dall'Egitto.
L'obelisco in Piazza della Rotonda fu in origine eretto ad Heliopolis da Rameses II. Fu collocato vicino a S. Macuto e citato come la Guglia di S. Macuto in diverse descrizioni di Roma. Nel 1711 Clemente XI (1700-21) lo spostò al centro della già esistente fontana di fronte alla Rotonda, il Pantheon. La punta dell'obelisco è decorata con i monti e la stella di Clemente XI.
L'obelisco in Piazza di S. Maria sopra Minerva fu trovato nel 1665 nel chiostro della chies. Fu originariamente eretto a Sais, una città del Basso Egitto, dal Faraone Apries. Nel 1667 Gian Lorenzo Bernini eresse il piccolo obelisco in cima ad un elefante (opera di Ercole Ferrata). Qui si vede da dietro; per vederlo davanti vedi la pagina su Alessandro VII (1655-67) i cui simboli e lo stemma decorano diverse parti del monumento.
L'obelisco in Piazza di Termini fu trovato nel 1882 near S. Ignazio. Fu originariamente eretto a Heliopolis da Rameses II. Nel 1887 divenne un piccolo monumento ai 500 Italiani caduti a Dogali in Etiopia e fu collocato di fronte allaa Stazione Termini. Oggi si trova nei giardini tra la Stazione e Piazza della Repubblica. La stella in cima all'obelisco è il simbolo dell'Italia.
Altri obelischi dell'Isaeum/Serapeum Campense si trovano nel Giardino di Boboli a Firenze e ad Urbino.

Obelischi in Piazza della Trinità dei Monti (No. 8 in pianta), in Piazzale del Pincio (No. 9 in pianta) e in Villa Celimontana (No. 12 in pianta)

SS. Trinità dei MontiIl PincioVilla Celimontana

L'obelisco di fronte alla SS. Trinità dei Monti fu eretto inizialmente in una residenza privata, detta degli Horti Sallustiani dal nome del suo primo proprietario, lo storico latino Sallustio, uomo ricchissimo. Gli Horti Sallustiani coprivano una vasta zona vicino a Porta Pinciana e Porta Salara, che in seguito divenne parte della Villa Ludovisi. E' una copia ridotta dell'obelisco di Rameses II, ora in Piazza del Popolo e fu costruito a Roma. Fu portato da Pio VI nel 1789 nel luogo attuale. La cima dell'obelisco riporta un giglio ed una stella, simboli araldici di Pio VI.
L'obelisco in Piazzale del Pincio fu eretto inizialmente da Adriano (117-138) in memoria del suo favorito Antinoo come parte di un monumento a lui dedicato fuori di Porta Maggiore. L'obelisco fu ritrovato nel XVI secolo e sistemato nel 1633 da Urbano VIII nel suo palazzo. Nel 1822 Pio VII portò l'obelisco in Piazzale del Pincio.
Il piccolo obelisco in Villa Celimontana fu donato nel 1582 dal Senato di Roma a Ciriaco Mattei, che lo collocò nella sua Villa sul Celio. A quel tempo l'obelisco stava ai piedi della scalinata di S. Maria in Aracoeli, ma probabilmente era stato portato lì dall'Isaeum Campense. L'immagine dello sfondo-pagina mostra la punta dell'obelisco.


particolare dell'Obelisco di Psammetico II

particolare dell'Obelisco Sallustiano

particolare dell'Obelisco di Axum

I parte
obelischi egiziani

II parte
altri obelischi egiziani
obelischi romani

III parte
l'obelisco di Axum
obelischi moderni


torna all'INDICE GENERALE torna a MONOGRAFIE ROMANE