Ospizio dei Frati Eremiti (Libro VII) (Pianta A3) (II giorno)

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 L'Ospizio
 S. Maria della Sanità
 S. Maria Maggiore
 S. Vitale

La Tavola (No. 122)

Il soggetto della tavola è la tribuna di S. Maria Maggiore. E' una delle tre tavola dedicate da Vasi a questa Basilica. La vista è presa dalla strada che collega S. Maria Maggiore a Trinità dei Monti. La strada parte dall'Esquilino, scende e poi risale al Viminale, da lì al Quirinale (le Quattro Fontane), giù a Piazza Barberini e finalmente raggiunge Trinità dei Monti sul Pincio. La strada fu chiamata Strada Felice dal nome di Sisto V (Felice Peretti).
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Tribuna di S. Maria Maggiore; 2) S. Maria della Sanità; 3) S. Paolo Primo Eremita.
La piantina riporta anche 4) S. Vitale.

Oggi

L'area fu ampiamente modificata alla fine del XIX secolo quando fu eretto lungo Strada Felice un grande palazzo (Palazzo del Viminale, sede del Ministero dell'Interno). S. Maria Maggiore è nascosta da una fila di alberi, cosicché la vista ha poca rassomiglianza con la tavola di Vasi.

L'Ospizio

Alcuni elementi dell'ospizio si possono rintracciare negli edifici attuali ma è difficile localizzare esattamente il vecchio ospizio.

S. Maria della Sanità

S. Maria della Sanità è una chiesetta che probabilmente per la sua vicinanza a Via Nazionale (la strada-simbolo di Roma capitale d'Italia) ha oggi lo stemma della Famiglia Reale Italiana (i Savoia), sebbene Vittorio Emanuele II e i suoi successori fossero noti per essere dei "liberi pensatori". La costruzione ha una leggera rassomiglianza con la chiesa mostrata nella tavola. Paolo Portoghesi in Roma Barocca dice che si tratta di S. Maria della Sanità, sebbene la locazione sia più probabilmente quella di S. Paolo Primo Eremita.

S. Maria Maggiore

L'obelisco fu eretto qui da Sisto V (prima si trovava all'ingresso del Mausoleo di Augusto insieme con l'obelisco che oggi si trova in Piazza del Quirinale) ed è sormontato dalle sue montagne con la stella (per vedere tutti gli obelischi di Roma clicca QUI).
Sisto V costruì anche la cappella sulla sinistra (Cappella Sistina), mentre la cappella gemella sulla destra fu costruita alcuni anni dopo da Paolo V (Cappella Paolina). Entrambe riportano in cima i simboli araldici dei papi.


La Tribuna fu completata sotto Clemente X da Carlo Rainaldi. Vasi mostra una vista laterale di S. Maria Maggiore in tavola 157.

S. Vitale

Nel XVIII secolo una piccola traversa di Strada Felice conduceva alla vecchia chiesa di S. Vitale, ricostruita nel 1475 da Sisto IV. La facciata molto sobria nasconde un interno molto interessante che fu interamente dipinto agli inizi del XVII secolo con scene drammatiche di supplizi di martiri. La porta finemente intagliata dà al visitatore un'anticipazione di ciò che sta per vedere.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Ospizio e Chiesa di S. Paolo primo Eremita
Vivono in questo alcuni religiosi sotto l'invocazione di detto Santo, venuti dall'Oriente per qualche giusto motivo; ed incontro evvi il collegio de' Premostatrensi. Entrando poi nel vicolo accanto, si trova il giardino col nobilissimo casino Strozzi, in cui sono delle belle statue antiche, e moderne, con altre altre rarità.
Tribuna di S. Maria Maggiore
Dal Pontefice Alessandro VII. fu fatta questa prospettiva con disegno del Cav. Rainaldi; l'esteriore però della cappella Borghesiana fu architettata da Flaminio Ponzio; e le statue sono di diversi; questa di s Luca e di s. Girolamo sono opere del Valsoldo; il s. Marco del Mochi; il s. Mattia del Sonzino, ed il s. Efrem di Stefano Maderno. Il piccolo obelisco che quì si vede eretto, era del mausoleo di Augusto, e fu quivi trasportato per ordine di Sisto V. in ornamento di questa Basilica, erigendovi sopra lo suo stemma il segno della ss. Croce, tutti di metallo.
Chiesa di S. Vitale
A destra si vede questa chiesa, che fu eretta l'anno 416. da Innocenzo I. e dedicata ai ss. fratelli Gervasio, e Protasio martiri figliuoli di s. Vitale, che fu sepolto vivo in odio della s. Fede. Dopo varj restauramenti, essendo questa nell'anno 1595. unita a quella di s. Andrea de' padri Gesuiti, fu quasi rinnovata da D. Isabella della Rovere principessa di Bisignano, ed è ornata di molte pitture a fresco; quelle della tribuna sono d'Andrea Comodo, e quelle avanti del Ciampelli, il resto sulle pareti della chiesa sono di altri, e li strumenti, che i gentili usavano per tormentare i Cristiani dipinti nel portico, sono del P. Gio: Batista Fiammieri, il quale dipinse a olio ancora i due quadri ai lati dell'altare maggiore.


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