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Piazza del Popolo (Libro II) (Pianta B2) (I giorno) e (II giorno)
In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
Obelisco Egizio (di Rameses II)
Piazza del Popolo
Porta del Popolo
S. Maria del Popolo
S. Maria dei Miracoli
S. Maria in Montesanto
La Tavola (No. 21)
Piazza del Popolo (forse "Popolo" deriva da populus=pioppo) è
ritratta piena di carri. Era simile ad una stazione ferroviaria dato che
la maggior parte dei visitatori che giungevano a Roma entravano da qui. Partiva da qui, infatti,
Via Flaminia, che congiungeva Roma
alle principali città dello Stato della Chiesa (Ancona e Bologna).
La vista è presa da Via di Ripetta, vicino alla chiesa di S. Maria dei Miracoli
(punto verde nella piantina). Nella descrizione sotto la tavola Vasi faceva riferimento a:
1) l'obelisco e la fontana; 2) S. Maria del Popolo; 3)
Porta del Popolo; 4) S. Maria dei Miracoli. La piantina del 1748 riporta anche
5) S. Maria in Montesanto.
Oggi

In 1816 Giuseppe Valadier ridisegnò Piazza del Popolo e il Pincio (il colle che sovrasta
Piazza del Popolo) per Pio VII (vedi sotto).
Obelisco Egizio (di Ramses II)

Al centro della piazza l'obelisco collocato da Domenico
Fontana nel 1589 era elemento chiave del disegno urbanistico di Sisto V.
Originariamente eretto
a Heliopolis, fu portato a Roma e collocato nel Circo
Maximo da Augusto. E' dedicato a Rameses II ed è sormontato dai tre monti e la stella
di Sisto V. La fontana illustrata nella tavola vicino all'obelisco si trova ora
in Piazza Nicosia.
Piazza del Popolo

Valadier disegnò due emicicli (qui quello verso il Pincio) attorno all'obelisco
al quale aggiunse le fontane e i leoni egiziani. Le statue delle quattro stagioni
(sotto, l'Estate) sono collocate agli inizi delle strade che portano al Tevere
o al Pincio.
Due grandi gruppi marmorei stanno al centro di ciascun emiciclo.
Qui sotto si può vedere Nettuno tra due tritoni, un tipico tema barocco
sviluppato in stile neoclassico.

Porta del Popolo

La facciata interna di Porta del Popolo
celebra l'entrata a Roma della Regina Cristina di Svezia nel
1655, ma la decorazione (del Bernini) è in realtà una celebrazione di Alessandro VII,
il cui stemma aveva sei monti e una stella.
S. Maria del Popolo

La chiesa è ricca di storia e di capolavori di Raffello,
Caravaggio e Bernini. Una cappella e più tardi una piccola chiesa sorsero in questo sito
sin dal X secolo, ma nel 1472-77 una nuova chiesa fu costruita dall'associazine dei Lombardi a
Roma. Sebbene Vasari attribuisca la chiesa a Baccio Pontelli, è in generale considerata
opera di Andrea Bregno, scultore di Como che visse a Roma ed è seppellito in S. Maria sopra Minerva.
La facciata fu leggermente modificata da Gian Lorenzo Bernini nel 1657-59 quando Papa
Alessandro VII gli chiese di adattare la chiesa rinascimentale al gusto barocco.

Andrea Bregno è lo scultore, sia personalmente sia attraverso i suoi collaboratori,
di gran parte della decorazione iniziale della chiesa (il fregio della porta principale,
la tomaba del Cardinal Della Rovere, forse aiutato da
Mino da Fiesole, e il ciborio).
Nella Cappella Chigi
Rinascimento e Barocco mostrano le loro differenti visioni (sotto Giona,
di Lorenzetto ma disegnato da Raffaello e Abacuc di Gian Lorenzo
Bernini del quale puoi vedere la tomba di Agostino
Chigi). Bernini ridisegnò l'intera chiesa aggiungendo molti Angeli Barocchi.

Bernini si occupò di tutti i dettagli delle decorazioni, incluse le lampade.
DoPo i suoi abbellimenti la chiesa divenne il posto più ambito per essere sepolti.
Un monumento interessante è la tomba di Maria Flaminia
Odescalchi Chigi. Altre tombe di S. Maria del Popolo si possono vedere in
Rappresentazione della Morte
nella Roma Barocca e in Statue barocche in atto di
preghiera. Nella foto qui sotto il monumento al Cardinal Savo
Millini di Pierre Monnot.

S.
Maria dei Miracoli e S. Maria in Montesanto

Dall'obelisco la classica vista del Tridente:
a sinistra Via del Babuino che porta a Piazza di Spagna, al centro
Via del Corso che porta a Piazza Venezia, a destra Via
di Ripetta che porta al Porto di
Ripetta. Via del Corso è il tratto cittadino della Via Flaminia; Via di
Ripetta fu aperta agli inizi del XVI secolo da Leone X; Via del
Babuino fu aperta alcuni anni dopo da Clemente VII. Le due chiese quasi gemelle
di S. Maria di Montesanto (a sinistra) e di S. Maria dei Miracoli
(a destra) furono disegnate da Carlo Rainaldi, ma Gian Lorenzo Bernini diede
consigli su come accentuare la somiglianza delle due chiese data la non perfetta
simmetria dei due terreni. S.
Maria di Montesanto fu eretta per prima (1678) e S. Maria dei Miracoli alcuni anni
dopo (1681). Le colonne provengono dalla torre campanaria progettata dal Bernini
per San Pietro, progetto abbandonato nel 1646.
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Chiesa
di S. Maria del PopoloSi slarga all'entrare di questa
porta una gran piazza, ornata di un maraviglioso Obelisco antico e
di varj tempj, e fontane. A sinistra della detta porta appoggia la
chiesa di s. Maria del Popolo, la quale fu eretta l'anno 1099. da
Pasquale II. per cancellare la nefanda memoria di Nerone, le di cui
ceneri quivi negli orti di sua famiglia Domizia stettero sepolte. Ed
essendo poi nell'anno 1227. riedificata dal Popolo Romano, prese di
questo il nome; e perchè si continuasse la devozione verso la ss.
Vergine Gregorio IX. riposevi l'immagine della medesima, che stava
nella celebre cappella di Santa Sanctorum: E in forma di basilica a
tre navi, e fu data in cura ai Frati Agostiniani della congregazione
di Lombardia. Giulio II. adornolla di pitture e di marmi; ed
Alessandro VII. la rinnovò con disegno del Bernini. Due
nobilissime cappelle, oltre quella dell'Altare maggiore, sono in
questa chiesa, una a destra del Card. Cibo, e l'altra a sinistra di
Agostino Ghigi; e fra le pitture evvi nella prima cappella a destra
la Natività del Signore fatta dal Pintorecchio; nella seconda poi
ornata tutta di marmi e sculture, evvi sull'altare la ss. Concezione
con 4. Santi dipinta da Carlo Maratti, e di laterali sono uno di
Monsù Daniele, e l'altro di Gio. M. Morandi: le pitture però a
fresco nella cupola sono di Luigi Garzi. Il s. Agostino colla ss.
Vergine nell'altra cappella è del detto Pintorecchio, e la
Visitazione di s. Elisabetta nell'altra è del Morandi suddetto;
l'Angelo però a destra è scultura di Ercole Ferrara, e l'altro a
sinistra di Gio. Antonio Mari. Il s. Tommaso di Villanova nella
cappella, che segue, è di Fabbrizio Chiari, e le pitture nella
cupola della chiesa sono del Vanni. Il nobilissimo altare maggiore,
in cui si custodisce l'immagine della ss. Vergine fu fatto da Urbano
VIII. con disegno del Cav. Rainaldi, e i due sepolcri nel coro sono
sculture di Andrea Sansovino. Il quadro dell'Assunta nella cappella
che segue, è di Annibale Caracci, e i laterali di Michelangelo da
Caravaggio; però le pitture nella volta sono d'Innocenzo Tacconi, ed
il resto di Gio. Batista Novara; le pitture e statue nell'altra
cappella sono di Giulio Mazzoni. L'altro quadro nella crociata è di
Bernardino Mei, l'Angelo a destra è scultura del Raggi, e quello a
sinistra del Mari. Le pitture nella cappella che segue sono di un
Fiammingo, e quelle nell'altra di Gio. da s. Giovanni; li depositi
però furono fatti col disegno dell'Algardi. Siegue appresso la
celebre cappella fatta da Agostino Ghigi con disegno di Raffaele da
Urbino, e con i suoi contorni fu dipinto il quadro dell'altare da
Fra Sebastiano del Piombo; li mosaici nella cupola furono similmente
cavati da' cartoni di Raffaello; le lunette però sono del Vanni. La
statua di Elia e quella di Giona furono scolpite da Lorenzetto con
disegno, e direzione di Raffaello, e però pajono antiche; le altre
due e i depositi sono opere del Cav. Bernino; il paliotto
dell'altare con i bassirilievi, e candellieri di metallo sono opere
del mentovato Lorenzetto; il quadro nell'ultima cappella e di
Pasqualino de' Rossi, ed il resto di pitture e sculture in varj
altri luoghi della chiesa sono riguardevoli, ma per brevità si
tralasciano.
Piazza
del Popolo, e Obelisco EgizioCome la porta, e la chiesa
suddetta, così chiamasi questa gran Piazza, in mezzo alla quale si
vede il maraviglioso Obelisco, colla ss. Croce inalberata in legno
di nostra santa Religione. Questo smisurato sasso, fu un opera delle
più ammirabili de' Re di Egitto, fatto in tal forma da Semneferteo,
che regnò 522. anni prima della nascita del nostro Redentore. È alto
palmi 108, e col piedistallo 145; nel suo vivo è largo palmi 12. e
mezzo, e nelle 4. faccie è lavorato con note e simboli Egizj, cavato
in un sol masso di granito rosso. Da Eliopoli lo condusse in Roma
Augusto, e lo eresse nel Circo
massimo, ove poi giacque con tante altre rarità sotto le rovine
fino al Pontificato di Sisto V il quale nel 1589. quì fecelo
trasportare, facendovi collocare nella sua cima il segno della ss.
Croce sopra il Tuo stemma, il tutto fatto di metallo alto palmi 17.
e mezzo, sicchè dal piano si contano palmi 162 e mezzo. Il fonte,
che adorna il piede di questo, è notabile per la tazza superiore,
perchè ricavata da una base delle colonne, trovate nel giardino
Colonnese.
Via del
CorsoTre strade si aprono su questa piazza, divise da
due chiese erette ugualmente con magnifica architettura, onde
rendono maestoso e nobile il primo ingresso della Città. La strada
di mezzo seguita, come dicemmo, fino alla piazza di Sciarra col nome
di Flammia, ma dopochè vi fu introdotta da Paolo II. la corsa de'
cavalli in tempo di Carnevale, prese ancora il nome di Corso. A
destra del quale evvi la
Chiesa di
S. Maria di Monte santoI Frati Carmelitani della
provincia di Monte santo in Sicilia possedevano quì preso una
piccola chiesa, ed avendo principiata la nuova sotto Alessandro VII.
col disegno simile a quella dell' altra parte del Corso, per
mancanza di danaro, fu poi proseguita dal Cardinale Girolamo
Castaldi sotto la direzione del Cavalier Bernini, quasi simile
all'altra . Sono in questa delle cappelle ornate di marmi, pitture,
e stucchi dorati. Fra le pitture sono riguardevoli quelle nella
prima cappella a destra del ss. Crocifisso fatte da Salvatore Rosa,
e quelle nella terza di Niccolò Berrettoni. L'Altare maggiore è
ornato di marmi e colonne; sonovi ne' depositi laterali delle
sculture e busti di metallo condotte dal Cav. Lucenti. Il quadro
nella cappella, che siegue, e di Carlo Maratti, e i laterali, uno è
di Luigi Garzi, e l'altro di Monsù Daniele, ed è degna di
osservazione la sagrestia di quella cappella per le pitture del
Baciccio, e del Chiari. Finalmente la s. Maria Maddalena de' Pazzi
nella cappella, che siegue è del Gimignani, e la s. Anna nell'ultima
del Berrettoni suddetto. A sinistra del Corso è la
Chiesa di
S. Maria de' MiracoliAvevano i Frati Riformati del
Terz'Ordine di s. Francesco Francesi una piccola chiesa presso al
Tevere, con una immagine della ss. Vergine molto miracolosa; e
perchè fosse tenuta con maggior decoro, fu da Alessandro VII.
ordinato, che si facesse quivi una chiesa col disegno del Cav.
Rainaldi; ma essendo mancato il Pontefice, fu proseguita la fabbrica
dal suddetto Card. Gastaldi Genovese, con gli avanzi dello spurgo
fatto in tempo del mal contagioso, poco prima sofferto da questa
Città, e ne ebbe la direzione il Cav. Bernini, che ridusse la chiesa
in figura ovata con cupola, e portico esteriore. Sono in questa
delle cappelle ornate di pitture e marmi: specialmente l'altare
maggiore è ornato ne' laterali con depositi, le cui statue e putti
sono di Antonio Raggi, e i busti di metallo del Cav. Lucenti.
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Prossima tavola nel Libro II: Obelisco cavato di sotto le
ruine Prossima tappa nell'itinerario del I giorno: Chiesa di S. Carlo al
Corso Prossima tappa nell'itinerario del III giorno: Piazza di Spagna
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