Piazza laterale di S. Giovanni
(Libro II) (Pianta A4) (I giorno)
In questa pagina: Tavola di Giuseppe Vasi Com'è oggi L'Obelisco La fontana Palazzo del Laterano S.
Giovanni in Laterano Scala Santa
La Tavola (No. 34)
La tavola mostra la piazza laterale di S. Giovanni in Laterano (la facciata principale è illustrata nella tavola 46).
Fu progettata sotto Sisto V che collegò questa piazza con Santa Maria Maggiore e con
il Colosseo mediante i rettifili delle attuali Via Merulana e Via di S. Giovanni.
La tavola mostra anche l'obelisco prima che venisse ri-eretto
da Sisto V.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748,
sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a:
1) Obelisco e
fontana; 2) Campanile e portico laterale della Basilica di S. Giovanni in
Laterano; 3) Palazzo Pontificio; 4) Scala Santa; 5) il luogo dove fu trovato l'obelisco.

Oggi
Se solo la piazza non fosse un nodo cruciale del traffico romano, la vista sarebbe quasi esattamente
quella della tavola di Vasi. Gli unici cambiamenti riguardano la fontana che oggi è priva della
statua che si vede nella tavola.
L'Obelisco
Questo è l'obelisco più alto di Roma e anche l'ultimo ad essere
portato dall'Egitto (per tutti gli obelischi di Roma clicca QUI).
Sia Augusto che Costantino presero in considerazione l'ipotesi di portarlo a Roma da Tebe, ma solo
nel 357 Costanzo II riuscì ad organizzare il trasporto con una nave costruita appositamente.
Fu collocato nel Circo Massimo. E' anche uno dei megli conservati, con geroglifici
nitidamente leggibili (per i pochi felici che li sanno leggere). Sulla cima Sisto V
vi volle tutta la serie dei suoi simboli: non solo i tre monti con la stella, ma anche il leone che tiene le pere.
La Fontana di tre Papi
A prima vista la fontana sembra identica ad altre fontane costruite da
Paolo V Borghese, ma ad un'occhiata più attenta i dragoni e l'aquila sembrano essere
stati "incollati" alla struttura della fontana. Un'ispezione mostra che originariamente
la fontana fu costruita sotto Sisto V, come indica il leone che regge le pere.
Alcuni anni dopo Clemente VIII modificò o restaurò la fontana e lasciò la sua "firma" sulla cima.
Infine Paolo V vi aggiunse la propria aquila coi dragoni.
Il Palazzo
Questo lato del Palazzo del Laterano è un inno a Sisto V. I suoi simboli araldici
sono dappertutto, dall'ingresso fino al tetto, specialmente l'associazione in qualche misura
singolare tra il leone e le pere.
La Chiesa
Questo ingresso a S. Giovanni era il più comune in quanto più vicino al resto della
città. Proprio alcuni anni prima di questa tavola era stata costruita la facciata principale
sotto Benedetto XIV. Questa facciata conserva qualcosa della sua struttura mediavale.
I due campanili riportano gli stemmi di Pio IV, ma furono costruiti sotto Innocenzo II
nel XII secolo. (SIXTUS PP V AD
BENEDICTIONES EXTRUXIT) e fu costruita nel 1586 da Domenico Fontana.
I simboli di Sisto V ricoprono la maggior parte della loggia. Clemente XII vi aggiunse
l'aerea ringhiera con il suo elegante stemma.
Scala Santa
Domenico Fontana costruì questo palazzo per incorporare la scala della casa di Pilato,
portata a Roma da S. Elena, madre dell'Imperatore Costantino. I 28 gradini si possono ascendere
solo in ginocchio da parte degli adoratori. Anche qui lo stemma di Sisto V è dappertutto.
Leggi il resoconto di Charles
Dickens sulla sua visita alla Scala Santa nel 1845.
Bran dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Obelisco
Egizio sulla Piazza di S. Giovanni in LateranoMolto
celebre, e maraviglioso è il grande obelisco, che si vede inalzato
in mezzo a questa vastissima piazza, poichè da Ramise Re di Egitto
era stato eretto in Tebe entro un vastissimo tempio in onore del
Sole, e dipoi da Cambise fu sottratto dalle rovine di quella Città
con grande industria, per conservare la sua mole, che come Ammiano
dimostra, era assai maggiore di quella, che è oggidì; perciò Augusto
considerando la di lui eccessiva grandezza non ebbe coraggio di
rimuoverlo: ma Costantino Magno levandolo dal proprio sito, per il
Nilo lo fece condurre ad Alessandria, e mentre preparava una nave di
300. remi per condurlo a Roma, egli morì prima di effettuare la sua
impresa, che poi da Costanzo suo figliuolo fu compita felicemente;
indi portato per il Tevere fu introdotto in Roma per la porta
Ostiense, e poi nel mezzo del Circo massimo fu alzato. E quello di
granito rosso ornato tutto di segni egizj, ed è lungo 115. piedi in
circa senza la base, e piedistallo, ed è largo nel suo piantato
piedi nove e mezzo da un lato, e dall'altro piedi otto. Il Pontefice
Sisto V. l'anno 1588. lo fece disotterrare dalle rovine del detto
Circo massimo, nel quale giaceva 14. palmi sotterra, insieme con
quello, che poi il medesimo Pontefice drizzò, come dicemmo, nella
piazza del Popolo. E perchè era rotto in tre pezzi, fecelo
raggiustare, e quivi incontro al portico della benedizione, e al
palazzo, che egli aveva fatti fabbricare con disegno del Cav.
Domenico Fontana, a' 10. di Agosto fu drizzato in onore di Gesù
Cristo vero Sole di giustizia, ponendovi in cuna il segno della ss.
Croce di metallo, alta palmi 9: e mezzo: sicchè dal piano della
piazza fino alla sommità della Croce è alto palmi dugento quattro. A
piè di questo maravigliosa sasso fu poi fatto un fonte di acqua
perenne. Ora passando alla sagrosanta Basilica;
osserveremo il nobilissimo portico, che è da questa parte, non già
il principale, ma bensì il laterale, ornato di stucchi dorati, di
pitture, e di una magnifica statua di metallo fatta dal Rino
Capitolo in memoria di Enrico IV. Re di Francia benefattore di
questa Basilica. Sofferse questa un grande incendio l’anno 1308.
risedendo in Avignone Clemente V. e rimanendo abbruciata la chiesa,
il palazzo, e la canonica, il medesimo Pontefice ordinò, che sì
rifacesse la chiesa, il palazzo, e la canonica in una forma più sa e
più bella. Gregorio XI. avendo riportata la Sede Apostolica in Roma
aprì questa porta laterale, e poi Martino V. fece il gran pavimento
intarsiato di pietre dure, e fece dipingere le pareti da Pietro
Pisano; Pio IV. alzò i due campanili, e Sisto V. fece il divisato
portico per dare la benedizione al popolo nelle feste principali, ed
il magnifico palazzo latrale, ornato di pitture e stucchi dorati,
che ora è adattato per conservatorio delle povere zittelle orfane.
Scala
Santa Santa si dice questa Scala, perchè essendo stata
del palazzo di Pilato, più volte vi salì il nostro Redentore in
tempo della sua passione. Quando fu portata a Roma, fu collocata
presso la basilica Lateranense; ma poi da Sisto V. essendo in quel
medesimo luogo edificato il palazzo Pontificio, eresse poco discosto
un gran portico con cinque scale, ed in mezzo collocò la Santa, ad
effetto che con devozione si salisse in ginocchio, e poi si
scendesse dalle altre 4. laterali. Questa costa di 28. gradini di
marmo greco, i quali per il continuo salire del popolo Cristiano,
son tutti incavati, per lo che furono coperti di grosse tavole. In
capo a questa collocò le reliquie dell'antichissima cappella segreta
del Papa, detta Sancta Sanctorum coll'immagine del ss.
Salvatore, nella quale non è lecito ad alcuno di entrare.
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