Palazzi di Campidoglio (Libro IV) (Pianta B3) (I giorno)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
Palazzi del Campidoglio e Marforio
Le statue
Palazzo Caffarelli
Palazzetto Altemps
Rupe Tarpea

La Tavola (No. 80)

Vasi apre il suo libro sui Palazzi di Roma con una vista delle rovine del Palatino e lo chiude con la più celebrata vista non religiosa della Roma "moderna". La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Scalinata di S. Maria di Araceli; 2) Palazzo Nuovo; 3) Palazzo Senatorio; 4) Palazzo dei Conservatori; 5) Accesso da Roma (intendendo il centro della Roma Papale); 6) Accessi dal Campo Vaccino. La piantina riporta anche 7) Rupe Tarpea; 8) Palazzo Caffarelli; 9) Palazzetto Altemps.


Oggi

L'area circostante il Campidoglio è stata oggetto di molti interventi nel XX secolo aventi lo scopo di allargare il centro di Roma con la distruzione di molti edifici medievali, ma quando noi saliamo al Campidoglio proviamo la stssa emozione che dovette provare Carlo V quando venne a incontrare Papa Paolo III Farnese nel 1536. La scalinata e la risistemazione della piazza furono dovute a quest'incontro. Nel 1527 i mercenari Protestanti di Carlo V avevano assediato Papa Clemente VII (in quel momento alleato del Re di Francia) in Castel Sant'Angelo e saccheggiato Roma. Per celebrare la riconciliazione tra il Papato e Carlo V e la conquista di Tunisi Paolo III arranged to meet the Emperor on the Capitol Hill so as to reaffirm his sovereign rights on the Papal State. Il Campidoglio nei tempi antichi era accessibile solo dal Foro e i Templi guardavano a est. Alla fine del XIV secolo Bonifacio IX fece costruire la scalinata di S. Maria in Aracoeli. Paolo III costruì una nuova strada which from the Papal street near Piazza del Gesù and through the square of SS. Venanzio ed Ansovino raggiungeva i piedi del colle da dove la nuova scalinata (facile da salire anche a cavallo) menava al Campidoglio.
Leggi il resoconto di Henry James sulla sua visita a questo posto nel 1873.

Palazzi del Campidoglio

La facciata del Palazzo del Campidoglio disegnata da Michelangelo (Palazzo Senatorio, dove si riunisce il Consiglio Comunale, Senato della Roma moderna) fu completato da Giacomo della Porta alla fine del XVI secolo sotto Clemente VIII. Il palazzo sulla destra (Palazzo dei Conservatori) fu costruito nel XV secolo e ampliato da Michelangelo, che riprogettò pure la facciata basata su cosiddetti pilastri "colossali".
Il palazzo sulla sinistra (Palazzo Nuovo) fu eretto nel 1646-50 sotto Innocenzo X daCarlo Rainaldi per completare il progetto di Michelangelo. Entrambi i palazzi costituiscono i Musei Capitolini.
La statua colossale del dio-fiume fu spostata all'intyerno del Palazzo Nuovo nel 1679: nota come Marforio è una delle STATUE PARLANTI di Roma (Pasquino, Madama Lucrezia, Abate Luigi, il Facchino e il Babuino) (clicca qui per saperne di più su Marforio e le statue parlanti di Roma).

Le Statue

L'entrata alla piazza è sorvegliata dalle tatue di Castore e Polluce, che furono trovate durante gli scavi per la costruzione delle Mura del Ghetto e furono collocate qui nel 1583. Come di consueto essi sono rappresentati come horse-tamers anche se il solo Castore aveva questa reputazione

Sisto IV donò alla Città di Roma una piccola collezione di statue Romane, che sarebbe diventata il nucleo originario dei Musei Capitolini. Questo spiega perché solo statue Romane decorano la piazza. La più celebrata è quella del Marco Aurelio: la statua oggi si trova nel museo ed è stata rimpiazzata da una criticata copia marrone cacca. Il piedistallo, ricavato da Michelangelo da un grande blocco di marmo del Foro, porta in fronte lo stemma di Paolo III e sul retro quello della Città di Roma.
Le due gigantesche statue di fiumi furono trovate sul Quirinale e rappresentano il Nilo e il Tigri. Il Tigri fu facilmente trasformato nel Tevere aggiungendovi la Lupa con i due Gemelli (vedi lo sfondo della pagina).
La facciata del Palazzo del Campidoglio era decorata con molti stemmi di papi che furono eliminati quando Roma divenne Capitale del regno d'Italia. La decorazione con i simboli araldici di Clemente VIII (stelle e strisce) ovviamente scomparve e la si può vedere tra le due statue dei fiumi.

La torre fu costruita nel 1582 sotto Gregorio XIII ed ha sulla cime una statua di Roma. L'orologio non si vede nella tavola: fu rimosso quando alla facciata di S. Maria in Aracoeli fu restituito il suo aspetto medievale. La tavola di Vasi mostra alla base della scalinata lo stemma "parlante" (del XVIII secolo) di Innocenzo XII Pignatelli con le 3 pignatte in cima (questo piccolo monumento è stato riposizionato sulla strada carrabile che permette alle auto di salire al Campidoglio). Sisto V sistemò sulla balaustra del campidoglio i così detti Trofei di Mario trovati vicino a S. Eusebio. La balustra è adornata anche di pietre miliari provenienti dalla Via Appia.

Palazzo Caffarelli

Palazzo Caffarelli was erected in the XVIth century by Ascanio Caffarelli, a former page of Charles V. Cardinal Scipione Borghese, nephew of Paulus V, was actually a Caffarelli, being the son of Marcantonio Caffarelli e Ortensia Borghese, sorella del papa. Nel XIX secolo Palazzo Caffarelli divenne sede dell'Ambasciata Tedesca. Fu confiscata alla fine della I Guerra Mondiale e ampiamente modificato per fornire altre stanze ai Musei Capitolini. La foto mostra un cancello nella strada che porta a Palazzo Caffarelli, l'attuale entrata all'edificio e un'altro cancello, vicino a Palazzo Caffarelli. Entrambi i cancelli furono portati qui negli anni Venti del Novecento, il primo proviene da una villa fuori Porta del Popolo, che apparteneva ai Giustiniani e fu in seguito acquistata dai Borghese e aggiunta alla loro Villa. The latter was designed by Giovanni Battista Mola for a little villa owned by Pietro Zacone and it was located near the Foro di Trajano.

Palazzetto Altemps

The buildings on the right side of the street to the right of Palazzo Senatorio were modified in the 1920s to provide room for some new offices needed by the Municipality of Rome. One of these new buildings was decorated with the façade of Villa Altemps, a villa located near Porta del Popolo which had been pulled down to enlarge Via Flaminia. The façade, designed by Onorio Longhi in 1600, was decorated with references to the heraldic symbol of the Altemps, a rampant goat. The papal coat of arms at the top of the façade was most likely dedicated to Pius IV or Leo XI, i Papi Medici che proteggevano il Cardinal Altemps.

Rupe Tarpea

Tarpea è il nome delle giovane leggendaria che aprì le porte del Campidoglio ai Sabini e per questo fu gettata da uno dei picchi del colle, chiamato da allora Rupe Tarpea. I traditori erano condannati a questa morte.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Campidoglio, e suoi Palazzi
Già dicemmo, che questo Colle fu detto Saturnio da Saturno, che da principio lo abitò. In tempo di Romolo fu chiamato Rocca, o vogliamo dire fortezza; ben è vero però, che come fra poco diremo, la Rocca fu quella parte, che guarda il Tevere. Si disse ancora Capitolino per un teschio di corpo umano trovato nel fare i fondamenti del divisato tempio di Giove. Ora però lo diciamo Campidoglio, e sebbene da prima avesse solamente l'accesso nel clivo verso mezzo dì, dopo che i Romani passarono ad abitare il campo Marzio, fu aperto anche il clivo verso tramontana. Il gran Pontefice Paolo III. fu quello, che dopo aver aperta la strada d'incontro, fece ancora con disegno del Buonarroti la magnifica scala a cordonata fiancheggiata di balaustri. Le due Lionesse di marmo egizio, che buttano l'acqua nelle fontane, che sono nel principio della scala, furono del tempio d'Iside, ed il tronco della statua, che si vede fatta in porfido, viene creduta una Roma. Li due gran colossi, che si vedono nel termine della scala rappresentano Castore, e Polluce co' loro cavalli, e li due gran trofei di marmo uno a destra ed altro a sinistra sono quei di Mario; le due statue sono di Costantino magno, e le due colonne, una è la migliaria rifatta dall'Imp. Vespasiano, e quanto all'altra dicesi, che nella sua palla stessero le ceneri di Trajano.
In mezzo alla piazza si vede la statua equestre di metallo corintio rappresentante Marco Aurelio, che fu trovata nelle vigne presso le Scale Sante in tempo di Pio IV. e per qualche tempo stette alzata sulla piazza della Basilica Lateranense, ma poi da Paolo III. quivi fu posta sopra un gran piedistallo fatto dal Buonarroti. Si crede dagli Antiquarj, quì presso essere stato il celebre Asilo, o rifugio eretto da Romolo per popolare la sua Città.
I tre palazzi, che circondano questa piazza appartengono al Magistrato Romano, e furono li due laterali ornati con portici interni ed esterni secondo il disegno del Buonarroti. Quello a sinistra fu da Clem. XII. destinato per una galleria di statue, busti, bassirilievi, e altre cose antiche, perciò ora è talmente pieno di marmi rari, e maravigliosi, che difficilmente potrebbesi qui tutti accennarli. Prima di trapassare il gran cancello di ferro, si vede in fondo del cortile la statua di Marforio a giacere per ornamento del fonte, e nelle nicchie laterali due satiri antichi; sotto li portici sonovi due statue della prima maniera egizia, altre in marmo bianco, ed un tripode maraviglioso. A piedi delle scale evvi la statua di Pirro, ed una colonna di alabastro diafano; nelle pareti delle scale si vede distribuita la pianta dell'antica Roma delineata in marmo, dono prezioso del mio Sovrano il Re delle due Sicilie, ed ora invittissimo Monarca delle Spagne Carlo III. Salire le scale si vedono altre statue, bassirilievi, e busti insigni; ma nelle stanze vi si trovano tante, e tante belle maraviglie, che già ne sono dati alla luce due tomi in foglio con una erudita descrizione, onde riuscirebbe meglio al mio lettore d'impiegarci una mezza giornata, che dal Custode li faranno tutte individuate a sufficienza.
Il palazzo di mezzo, in cui risiede il Senatore di Roma, fu architettato da Giacomo del Duca Siciliano allievo del Buonarroti: di questo è però il disegno della scala a due branchi, ed il fonte colla statua di Roma a sedere fatta di porfido, e col fiume Nilo, e Danubio a lato. Nella gran sala si vedono le statue di Carlo d'Angiò Re di Napoli e Senatore di Roma, quella di Paolo III. e di Greg. XIII. il quale alzò sopra di questo palazzo la nuova torre con due grosse campane, che a martello danno il segno, una per i consigli generali, e l’altra per l'udienze del Tribunale Capitolino, perciò nel ballo vi sono le carceri.
Nel palazzo a destra si raduna, e tiene tribunale il Magistrato Romano, e però le stanze, che sono sotto i portici furono destinate per radunarvi i Consoli delle arti. Entrando poi nel cortile di quello, si vede in primo luogo a destra la statua di Giulio Cesare, e a sinistra quella di Ottaviano Augusto. In fondo del cortile medesimo, e sotto i portici fatti dal Buonarroti si vede assisa la statua di Roma, e nel suo piedistallo si ravvisa in bassorilievo la Dacia soggiogata da' Romani; a destra, e a sinistra due Re prigionieri lavorati mirabilmente in marmo nero più grandi del naturale, e d'intorno al cortile evvi una testa di marmo, ed altra di metallo, con mani e piedi grandi assai più del naturale, e varie altre antichità. Nel principio della scala evvi la colonna rostrata, eretta per trofeo a C. Duillio per aver egli il primo trionfato in guerra navale contro i Cartaginesi. Vedesi ancora un basso rilievo rappresentante Curzio, che si precipita nella voragine; dipoi un leone in marmo, ed una statua di Musa, con altre due nel primo riposo. Si vedono ancora nel cortile pensile li 4. bassirilievi, che erano nel arco di Trajano: Nell'appartamento poi sonovi delle pitture, e statue di marmo, e di metallo, antiche, e moderne; onde per non aggravare il mio Lettore lo rimetto al Custode, che gentilmente li mostrerà tutto. Evvi appresso una galleria di quadri celebri, ed insieme lo studio, o accademia del disegno, ambedue eretti dal Pontefice Benedetto XIV. in vantaggio delli studiosi.
Palazzo Caffarelli sulla rupe Tarpea
Accanto al divisato palazzo verso ponente, è quello della nobilissima famiglia Caffarelli, e per quanto appare siede sulla rupe Tarpeja, poichè in niuno altro luogo si vede segno di rupe, come in quello riguardante il teatro di Marcello, appunto come si dice da Livio, da Plutarco, e da tanti altri. Si disse Tarpeja per una vergine Sabinese, che da quella parte introdusse i nemici nella Rocca: ora si dice monte Caprino, perchè essendo disabitato ne' secoli andati vi si tenevano le capre; ben è vero però che ciò s'intende per il sito dall'altra parte verso mezzo dì, in cui sin al Pontificato d'Innocenzo VIII., che fu del 1484 vi si eseguiva la giustizia.

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Prossima tavola nell'itinerario del I giorno: Campo Vaccino