S. Marco (Libro VI) (III giorno) (Rione Pigna)
In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
S. Marco
Palazzetto Venezia
Stemma di Paolo II
La Tavola (No. 115)
La tavola è dedicata alla chiesa di S. Marco, ma mostra il cosiddetto Palazzetto Venezia,
un edificio in stile Fiorentino che separa Piazza Venezia da Piazza di
S. Marco.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a:
1) Palazzetto Venezia; 2) Arco che lega Palazzetto Venezia con il Palazzo Campidoglio; 3)
SS. Nome di
Maria; 4) Madama Lucrezia.
  
Oggi
Palazzetto Venezia è stato spostato per creare la grande piazza di fronte al
Monumento a Vittorio Emanuele. Questo fu uno dei cambiamenti più significativi nel centro di Roma.
Piazza S. Marco fu sensibilmente allargata e le case medievali che la racchiudevano sono
andate distrutte, compresa la casa di Pietro da Cortona, menzionato da Vasi
nella sua guida di Roma.
La Chiesa
Questa chiesa molto vecchia fu adornata con un bel vestibolo a spese del
Cardinal Barbo, in seguito Paolo II, che era Veneziano. Il suo stemma sia da cardinale
che da papa è ripetuto ovunque. Anche il leone dello stemma è motivo di decorazione.
La bella loggia Rinascimentale, usata da Paolo II per benedire la folla, fu liberata
dalle aggiunte posteriori nel XIX secolo.
S. Marco era la chiesa nazionale della comunità Veneziana a Roma (clicca qui per una
lista della chiese nazionali a Roma). Questo spiega perché così tanti
cardinali veneziani sono sepolti in S. Marco.
Qui sotto due bei monumenti barocchi:
a) Monumento al Cardinal Marcantonio Bragadin di Lazzaro Morelli; il cardinale
ha lo stesso nome dello zio che comandava la guarnigione
di Famagosta, l'ultima roccaforte Veneziana nell'isola di Cipro, che cadde nel 1571
in mano ai Turchi (Marcantonio Bragadin fu scorticato vivo). Il monumento rivela
l'influenza del berniniano Monumento a Maria Raggi.
b) Monumento al Cardinal Cristoforo Vidman di Cosimo Fancelli,
uno dei tanti monumenti che mostrano il defunto in atto di preghiera.
Palazzetto Venezia
 
Palazzetto Venezia è oggi a sinistra della chiesa, di fronte a dov'era prima.
Sempre allo stesso posto è la statua di Madama Lucrezia, il busto marmoreo mutilato
di una sacerdotessa di iside. Come Pasquino e Marforio era una della statue parlanti di Roma
(clicca qui per saperne di più
su Madama Lucrezia e le altre Statue Parlanti di Romae).
Lo Stemma di
Paolo II

Questo è uno degli stemmi più belli di Roma. Mostra chiaramente il suo stile Fiorentino
ed anticipa lo stemma di Sisto IV
nella Cappella Sistina.
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Arco
del palazzo di VeneziaAl palazzo della serenissima
Repubblica di Venezia appoggia quest'arco, e passa sopra la strada
de' tre Re verso la petacchia. Fu eretto per comodo de' sommi
Pontefici, quando abitavano in quel palazzo, acciò in tempo di
bisogno potessero tragittare sul Campidoglio, allora munito colla
gran torre, che ancora si vede nel convento de' frati Osservanti.
Dopo l'arco si slarga la gran piazza, che prende il nome dalla
Chiesa di s.
MarcoAntichissima è la chiesa, che vediamo unita al
detto palazzo della serenissima Repubblica di Venezia, mentre si
dice, che in essa fu ordinato prete s. Marco, il quale poi in tempo
di Costantino Magno fu Papa, e perciò avendola egli riedificata, a
lui fu dipoi dedicata, e all'Evangelista ancora. Dopo varie
ristaurazioni fatte da' Sommi Pontefici, e da' Cardinali Titolari,
Paolo II. vi aggiunse, come dicemmo altrove, il magnifico palazzo, e
finalmente il Card. Angelo Quirini Veneziano l'ha ornata tutta di
marmi, specialmente l'altare maggiore, ove si conserva il corpo del
santo Pontefice Titolare con quel di s. Abdon, e di s. Senna martiri
Persiani, e reliquie del santo Evangelista. Sono in quella chiesa
delle pitture somma considerazione. Quelle a fresco nella nave di
mezzo sono parte di Franc. Mola, di Francesco Allegrini, e parte di
Gio: Angelo Canini;. le battaglie però sono del P. Cosimo Gesuita.
Il quadro del primo altare è del Palma; il secondo di Luigi Gentile,
il terzo di Carlo Maratti, ed il quarto del Cav. Gagliardi. Il s.
Marco nella cappella del Santissimo è di Pietro Perugino, e le altre
pitture sono del Borgognone, il quale fece i laterali nella tribuna;
il s. Evangelista però, che sta in mezzo è del Romanelli, li due
altari dopo la sagrestia furono coloriti dal Mola, il terzo quadro è
di Ciro Ferri; ed il s. Marco nell'ultima del suddetto Perugino; le
pitture laterali sono del Maratti, e le sculture ne' depositi sono
del Raggi, del Fancelli e del Carcani.
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