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Statue oranti
Questa pagina parla di sculture barocche di un genere particolare:
sono monumenti funerari, di solito collocate sulle pareti di Cappelle e mostrano
il defunto in atto di preghiera dietro un inginocchiatoio.
I busti in atto di preghiera divennero piuttosto comuni nel XVII secolo
in molti paesi europei. La novità di mostrare non tanto il busto del defunto, quanto
dietro ad un inginocchiatoio (o solo appoggiato sopra di esso), fu introdotta da Alessando
Algardi nel suo Monumento al Cardinal Garcia Millini in S. Maria del Popolo.
Algardi non scolpì l'inginocchiatoio, ma guardando la statua abbiamo l'impressione che sia intera e che ne vediamo solo la parte superiore. Il Cardinale è ritratto col suo libro di preghiere nell'atto di battersi (delicatamente) il petto. L'idea suggerita da questo monumento venne subito sviluppata in modo più chiaro, di solito scolpendo un cuscino prima del busto: lo si può vedere in un monumento di Giuliano Finelli in S. Caterina da Siena a Magnanapoli. Finelli, che iniziò la sua carriera con Gian Lorenzo Bernini, la concluse aderendo alle raccomandazioni dell'Accademia di S. Luca per l'arte "classica". Gian Lorenzo Bernini si servì di questo genere di sculture nella progettazione della Cappella Raimondi a S. Pietro in Montorio e della Cappella Cornaro a S. Maria della Vittoria.
Bernini scolpì personalmente il Monumento a
Gabriele Fonseca, un ricco dottore Portoghese, in S. Lorenzo in Lucina. È un ritratto pieno di vita,
tipico della scultura del Bernini.
Come in molti altri casi i temi e le idee suggerite dal Bernini furono utilizzate
da altri architetti e scultori.
Carlo Fontana progettò la Cappela Ginetti in S. Andrea della Valle
e chiese ad Antonio Raggi, allievo del Bernini, di ritrarre il Cardinal
Ginetti in una posa molta simile a quella del Cardinale Pimentel.
La distanza dall'altare, tuttavia, influisce sull'effetto dei monumenti e i familiari
di monsignor Bolognetti sembrano più coinvolti in conversazioni sociali tra loro
che intenti a pregare. Il monumento è di Lorenzo Ottoni, allievo di Ercole Ferrata,
le cui opere si trovano in molte città dello Stato pontificio. In generale,
egli mostrava stretti legami con la scuola del Bernini, ma era anche influenzato
dalla crescente rilevanza degli artisti francesi e più in generale
della Francia nella società romana, come possiamo vedere in un altro monumento nella piccola chiesa di
S. Maria in Publicolis.
La chiesa divenne una sorta di cappella di famiglia del Marchese
Santacroce, che viveva nelle vicinanze.
Come si può vedere, si vestiva alla francese e indossava una parrucca.
Mentre la marchesa è ritratta in un atteggiamento molto rigido, il marchese si batte
il petto come i cardinali dell'Algardi e di Ferrata.
Giovanni Andrea Muti e sua moglie possedevano un palazzo vicino alla chiesa dei SS. Venanzio e
Ansovino, ma preferirono costruirsi la cappella nella più affascinante
chiesa di S. Marcello al
Corso.
I monumenti progettati per il Muti da Bernardini Cametti sono
formalmente molto simili a quelli costruiti nel XVII secolo, ma lo spirito
è diverso. Lo spettatore ha l'impressione che il marito stia invitando
la sua timida moglie a ballare.
Paolo Posi non era uno scultore, ma piuttosto un tipo particolare di architetto nel senso che progettava architetture effimere per le celebrazioni. Il monumento al cardinale Carafa in S. Andrea delle Fratte fu progettato da lui, ma la statua del cardinale fu scolpita da Pietro Bracci. |