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Veduta della Rinella
(Libro V) (Pianta D3) (VI giorno) (Vista D9)
In questa pagina: Tavola di Giuseppe Vasi Com'è oggi
Acqua
Paola S.
Pietro in Montorio S.
Maria della Scala
La Tavola (No. 90 - ii)

La Rinella significa spiaggetta: era una spiaggetta di
Trastevere menzionata in molte canzoni del passato, ma la tavola è anche una veduta
del Gianicolo.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a:
1) S. Pietro in Montorio; 2) Acqua Paola; 3) Casino Farnese sul
Gianicolo; 4) Bosco
Parnasio degli Arcadi; 5) S. Maria della Scala; 6) S. Maria in Trastevere.
 
In estate le spiagge erano dotate di piccole cabine che permettevano ai bagnanti di
prendere il sole e il bagno senza essere visti (i poveri non si curavano di essere visti).
J. W. Goethe descrive nel suo diario del 1 Agosto 1787 come si fece un bagno rinfrescante
al tramonto in una comoda e sicura cabinetta. Queste cabine rimasero in uso fino ala seconda
metà del XIX secolo come si vede in questo veccho quadro de
La Rinella.

Oggi

La costruzione degli argini del fiume dopo il 1870 per proteggere
Roma dalle alluvioni ebbe come risultato anche la scomparsa delle spiagge,
e gli alberi sulle nuove banchine coprono la vista del Gianicolo. Solo da
Ponte
Sisto è ancora possibile l'Acqua Paola e S. Pietro in
Montorio. La fontana che si vede nella foto era sull'altra sponda del fiume
vicino al Collegio
Ecclesiastico ed è illustrata da Vasi in questa pagina.
Acqua Paola

Acqua Paola (da Paolo V) è per i Romani il
Fontanone. Fu eretta da Fontana e Maderno per celebrare la ricostruzione da parte
di Paolo V del vecchio acquedotto Romano che portava acqua a Roma dal Lago di
Bracciano. Le colonne provengono dal Tempio di Minerva in
the Forum of Nerva. I simboli e lo stemma della famiglia
Borghese sono dappertutto.
S. Pietro in Montorio

Montorio, da Monte d'Oro, è un altro nome del Gianicolo.
La chiesa fu costruita nel 1500 per Ferdinando e Isabella di Spagna (vedi lo sfondo-pagina).
La chiesa, il monastero e gli edifici annessi appartengono tuttora alla Spagna.
Attraverso il cancello sulla destra si giunge ad un cortiletto dove Donato Bramante
costruì il suo famoso Tempietto, la sua prima opera a Roma. L'eleganza, le proporzioni, lo studio
della prospettiva diedereo immediata celebrità a questa piccola costruzione e a Bramante.
In S. Pietro in Montorio vi è anche una Cappella di Gian Lorenzo Bernini che si può ammiarare
in "3 Cappelle di
Gian Lorenzo Bernini".

S. Maria della Scala

Una vista senza una tavola di Vasi! La piazzetta di S. Maria della
Scala meritava una tavola. La chiesa, costruita nel 1592, ha una bella facciata di
Ottavio Mascherino. L'edificio adiacente è la farmacia dei monaci e alla fine della strada
si vede Porta Settimiana
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Chiesa
e Convento di s. Maria della ScalaCirca l'anno 1592. fu
eretta quella chiesa dal Card. Como, per collocarvi un' immagine
miracolosa della ss. Vergine, che stava quivi sotto una scala, dal
che la chiesa prese il nome. Dipoi l'anno 1596. venendo dalla Spagna
il Procuratore Generale de' Carmelitani riformati da s. Teresa, e
portando seco un religioso, che aveva molto talento e grazia nel
predicare, Clemente VIII. conoscendo, che il Trastevere aveva
bisogno di ajuto spirituale, li concedè questa chiesa, la quale poi
fu ornata di nobili cappelle con marmi, stucchi dorati, e pitture
diverse. Il s. Gio. Batista nella prima cappella a destra è di
Gherardo Fiammingo; il s. Giacinto nella seconda, dell'Antivedoto
Grammatica, ed il s. Giuseppe nella terza, di Giuseppe Ghezzi. La s.
Teresa nell'altare della crociata ornato di preziosi marmi, e
metalli dorati è del Mancini. Il tabernacolo nell'altare maggiore è
disegno del Cav. Rainaldi, ed il quadro nel coro col fanciullo Gesù
è di Giuseppe d'Arpino. Il deposito nella cappella che segue, in cui
sta la sagra immagine della ss. Vergine, è disegno dell'Algardi, e
la statua di s. Gio. della Croce con altre sculture nella cappella
appresso sono sono di Pietro Papaleo Siciliano; le pitture però sono
di Filippo Zucchi. Il Transito nella contigua è di Carlo Veneziano,
ed il s. Simone Stok nell'ultima è del Roncalli; li quadri però, che
sono intorno alla chiesa, furono dipinti dal P. Luca Fiammingo
religioso di quest'Ordine, e la statua della ss. Vergine a sedere
sopra la porta è di Silvio Valloni.
Chiesa
e Conv. di s. Pietro in MontorioAnche questa sarà forse
una di quelle erette da' Cristiani in tempo di Costantino Magno, per
conservare la memoria del martirio, che quivi sofferse il Principe
degli Apostoli. Ebbe da principio il titolo di s. Maria in castro
Aureo; dipoi la dissero in monte Aureo per l'arene di tal colore,
che erano su questo monte; ora però per l'eminente sito, in cui
siede la diciamo in Montorio. Fu questa una delle 20. Abazie di
Roma; dopo vi stettero li monaci Celestini; ma nell'anno 1472. fu
conceduta ai frati riformati di s. Francesco. Il Re Cattolico
Ferdinando IV. ed Elisabetta sua moglie rifecero la chiesa; dipoi
Filippo III. similmente Re di Spagna nel 1605. fecevi la piazza
colla fontana, e cinse di grossi muri una parte del monte, acciocchè
non slamasse, ed apportasse nocumento alla chiesa e al convento; e
poi da varj benefattori sono state fatte delle cappelle ornate di
marmi e di pitture superbe. La flagellazione alla colonna nella
prima cappella a destra è fatta da fra Sebastiano del Piombo, col
disegno però del Buonarroti, e li due laterali nella cappella della
Madonna sono del Morandi; i tre quadri nella terza cappella sono di
Michelangelo Cerruti, ed il s. Paolo con Ananìa nella quarta è di
Giorgio Vasari, il quale in una figura dipinse se stesso; le statue
nelle nicchie, ed il resto delle sculture sono di Bartolommeo
Ammannato, i putti però si credono del Buonarroti. Nell'altare
maggiore si vede il celebre, ed ultimo quadro, che dipinse Raffaelle
da Urbino, dono prezioso del Card. de' Medici, e nel coro sono due
quadri di Paolo Guidotti. Il s. Gio. Batista con altre pitture,
nella cappella, che segue, sono di Francesco Salviati, e le statue
sono sculture di Daniele da Volterra. Il Cristo morto con altri
fatti della passione nell'altra cappella si credono di Francesco
Stellaert Fiammingo, e sono molto stimati; le pitture nella contigua
sono della scuola del Baglioni, ed il s. Francesco di Assisi con
altre figure in quella, che segue, riattata dal Bernini, sono di
Francesco Baratta, il quale fece le sculture ne' due depositi. Le
Stimate di s. Francesco nell'ultima furono dipinte da Gio. de'
Vecchi, col disegno però del Buonarroti, e le sculture presso la
porta sono di Gio. Ant. Dosio. In mezzo al primo chiostro del
convento si vede la celebre cappella rotonda fatta da Bramante con
cupola, e 16. colonne d'intorno, ed alcune nicchie con statue
nell'interno, la quale è dedicata a s. Pietro Apost. perché ivi si
crede essere stato crocifisso. Indi ripigliando la via accanto alla
chiesa, si giunge al maraviglioso
Fonte
dell'acqua PaolaCoi marmi tratti del magnifico foro di
Nerva fu costruito questo sorprendente fonte da Domenico Fontana e
Carlo Maderno per ordine di Paolo V. il quale con animo grande fece
condurre da Bracciano l'antica acqua Trajana per 35. miglia di
forme, parte sotto terra, e parte sopra; perciò si dice ora acqua
Paola, la quale dopo aver fatto quivi nella gran tazza il suo
strepitoso, e maraviglioso scarico per cinque bocche, passa a
voltare le mole da macinare il grano, e a far lavorare le ferriere,
e cartiere, e poi abbondare fonti e peschiere ne' palazzi, e
giardini della Città. Dietro a questo fonte evvi il giardino de'
Semplici eretto da Alessandro VII. per lo studio della bottanica, ed
appresso il casino aggiuntovi da Clemente XI. per farvi la
dimostrazione.
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tavola nel Libro V: Isola Tiberina
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giorno: Porta S. Pancrazio
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