Collegio Ecclesiastico a Ponte Sisto (Libro IX) (Pianta C3) (VII giorno) (Vista D8) (Rione Regola)

In questa pagina:
Tavoladi Giuseppe Vasi
Com'è oggi
La fontana
Cappella di S. Francesco d'Assisi
Conservatorio delle Zoccolette
S. Caterina da Siena

La Tavola (No. 178)


Il grande edificio vicino a Ponte Sisto (IV) fu costruito da Sisto V per offrire rifugio ai tanti accattoni che vivevano a Roma. Paolo V aggiunse la granda fontana che portava l'acqua dell'Acqua Paola sul Gianicolo a questa parte della città. La fontana chiudeva la prospettiva su Via Giulia.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella pianta del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Parte di Ponte Sisto; 2) Cappella di S. Francesco; 3) Fontana di Ponte Sisto; 4) Collegio Ecclesiastico; 5) Cupola della SS. Trinità de' Pellegrini.
La piantina riporta anche 6) S. Caterina da Siena.

Oggi


La neccessità di impedire le alluvioni del Tevere costrinse il nuovo Governo Italiano a costruire i "LungoTevere", strade (relativamente) larghe, costeggiate di alberi, sopra i murazzi costruiti sugli argini del fiume.
Tutto ciò ebbe un forte impatto sull'area e specialmente sull'Ospizio, che fu ridotto di dimensioni e a cui fu dato l'aspetto di un normale edificio del XIX secolo.

La Fontana

La fontana si trova oggi sull'altro lato del Tevere, cosicché l'iscrizione che celebrava l'acqua portata citra Tiberim è un falso, perché la fontana è trans Tiberim. La fontana, di Giovanni Vasanzio, rivela alcune sorprese all'occhio attento, una delle quali (una specie di faccia) è nello sfondo-pagina.

Cappella di S. Francesco d'Assisi

Sisto V dotò l'ospizio di una cappella, la cui entrata era a destra della fontana e che fu demolita nel 1885. Il bel soffitto di legno decorato con i simboli araldici del papa fu però rimontato in S. Caterina della Ruota.

Conservatorio delle Zoccolette

All'inizio del XVIII secolo papa Clemente XI trasferì parte dei mendicanti ospitati nell'edificio in S. Michele a Ripa e utilizzò lo sopazio vuoto guadagnato per una nuova istituzione che mirava ad aiutare le fanciulle. Esse venivano fornite di zoccoli di legno e l'istituzione divenne nota come Conservatorio delle Zoccolette. Oggi, nello slang Romano, zoccola significa donna di poca virtù... In Via delle Zoccolette c'è un'antica madonnella.

S. Caterina da Siena

Nelle vicinanze di Via Giulia ci sono diverse chiese nazionali (clicca QUI per una lista delle chiese nazionali a Roma). Siena fu una Repubblica indipendente fino al 1557, quando fu conquistata da Cosimo I il quale divenne con quest'annessione Granduca di Toscana. Mercanti e banchieri di Siena vissero in Via Giulia dal XV secolo in poi e nella prima metà del XVI secolo essi costruirono una chiesa dedicata a S. Caterina. La chiesa fu totalmente ricostruita nel 1775 e costituisce un esempio interessante della transizione dallo stile tardo-barocco al neoclassico. Fu disegnata da Paolo Posi che disegnò lo stemma di Siena avendo in mente lo stemma del Bernini in S. Andrea al Quirinale.

Brano dell'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Ospizio Ecclesiastico
Sisto V. per evitare l'incomodo, che pativano i poveri invalidi nell'ospizio presso la chiesa di s. Sisto, ed ancora i benefattori, e ministri, che andavano per servirli, edificò quest'ospizio l'anno 1587. ed ancora la piccola chiesa dedicata a s. Francesco di Assisi.
Paolo V. fece la gran fontana fra la chiesa, e il portone dell'ospizio con disegno di Domenico Fontana eseguito però da Carlo Maderno. Quindi Clemente XI. avendo nell'anno 1714. trasportati i poveri, come dicemmo, nell' ospizio di s. Michele a Ripagrande, destinò questo, parte per conservatorio delle povere zittelle mendicanti, che volgarmente vengono dette le Zoccolette, e parte per un convitto di ecclesiastici; ed ancora vi fu unito l'antico ospizio de' cento Preti, ed insieme lo spedale di questi; e l'uno, e l'altro furono dati in cura ai religiosi Scolopj.

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