Monastero dei Canonici Lateranensi e Chiesa di S. Maria della Pace (Libro VII) (Pianta C2) (IV giorno)

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 S. Maria dell' Anima
 S. Nicola dei Lorenesi e Torre Millina

La Tavola (No. 121)

La piazza di S. Maria della Pace fu disegnata da Pietro da Cortona (che modificò ampiamente anche la chiesa) sotto Alessandro VII per permettere ai carri di girare attorno. Nalla tavola Vasi fa vedere che nel XVIII secolo la chiesa era un punto di ritrovo per ricchi.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Entrata al Monastero; 2) Edifici che formano una sorta di teatro; 3) Entrata (posteriore) a S. Maria dell'Anima.
La piantina riporta anche 4) S. Maria della Pace; 5) S. Maria dell'Anima; 6) S. Nicola dei Lorenesi; 7) Torre Millina.

Oggi

Il papa emanò una notifica formale che proibiva alterazioni alle dimensioni e alla decorazione degli edifici vicini alla chiesa; pertanto l'unico cambiamento fu l'asportazione dello stemma di Alessandro VII da parte dei Francesi durante l'occupazione di Roma agli inizi del XIX secolo, tanto per pagare un dazio poco sincero agli ideali della Rivoluzione Francese. Tutti gli altri riferimenti ai papi furono infatti risparmiati (compreso il ritratto del XVII secolo di Sisto IV, fondatore della chiesa nel 1482).

S. Maria dell' Anima

S. Maria dell' Anima è la chiesa della Nazione Tedesca (clicca qui per una lista delle chiese nazionali a Roma). Il nome deriva da una statutetta della Vergine tra due anime in purgatorio. Costruita agli inizi del XVI secolo in parte dal Sansovino (il portale), in parte dal Bramante (il campanile), fu scelta da Adriano VI (l'ultimo papa non italiano prima di Giovanni Paolo II) per la sua tomba. Sulla facciata il suo stemma e quello dell'Impero con l'aquila bicipite austriaca.


La chiesa conserva molti monumenti funerari di membri delle comunità Tedesca, Austriaca, Fiamminga e Olandese. Due di essi sono particolarmente interessanti dato che furono progettati ed eseguiti da François Duquesnoy, uno scultore che acquistò in vita una grande reputazione ma che non lasciò molte grandi opere. I suoi monumenti funebri ad Adrian Vryburch (mostrato nella sua interezza) e a Ferdinand Van den Eynde (particolare dei putti) in S. Maria dell'Anima mostrano il suo approccio classico: il drappo segue le leggi della gravità invece di muoversi come toccati dal vento. I suoi putti ebbero grande influenza su molti altri scultori barocchi contemporanei, compreso il Bernini. Nel disegnare i suoi putti, Duquesnoy era a sua volta influenzato da Tiziano (Monumento a Vryburch) e da Rubens (Monumento a Van Den Eynde).
Se desideri vedere un bel monumento di Alessandro Algardi...


S. Nicola dei Lorenesi and Torre Millina

La Lorena (Lorraine) era una della quattro nazioni Francesi (con Francia, Borgogna e Savoia) unite in comune confratrnita nazionale a Roma. Nel 1634-35 i membri Lorenesi della confraternita ricostruirono una chiesetta antistante S. Maria dell'Anima. La chiesa, dedicata a S. Nicola, fu disegnata da un membro della comunità, François du Jardin (clicca qui per una lista delle chiese nazionali a Roma).
Torre Millina era una torre medievale che divenne parte della casa dei Mellini (o Millini), una famiglia Romana di una certa importanza (vedi Palazzo Mellini al Corso, Monumento al Cardinal Mellini in S. Maria del Popolo). Nel XVI secolo la torre fu abbellita e dipinta e la sua cima trasformata in loggia.

Brano dell'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di s. Maria della Pace
Si chiamava anticamente s. Andrea degli Acquarenarj, ovvero Pescatori, la quale essendo parrocchiale, vi era un piccolo portico con una immagine della ss. Vergine, in cui messisi a giuocare un giorno due giovani, uno di essi tanto si infierì per la perdita del danaro, che oltraggiò la santa Immagine con un sasso, ed uscendo dalla percossa prodigiosamente il sangue, corse il popolo a quello spettacolo con tanta compunzione,che saputosi dal Papa, che in quel tempo era Sisto IV. vi accorse anch'esso processionalmente per implorare per l'incercessione della ss. Vergine la Pace, e quiete dell'Italia, in quel tempo vessata dalla guerra; ed essendo stata esaudita la preghiera, nell'anno 1482. eresse la nuova chiesa in onore della ss. Vergine sotto il titolo della Pace, ponendovi sull'altare maggiore l'Immagine miracolosa, e la concedè ai Canonici Lateranensi.
Nel Pontificato di Alessandro VII. correndo l'istesso flagello in Italia, per impetrare similmente la Pace fra' Principi Cristiani, fu ristaurata, e adornata la chiesa col disegno di Pietro da Cortona, il quale seppe in poco sito fare un nobile e magnifico prospetto.
Sono in questa chiesa delle pitture e sculture riguardevoli, e però non voglio defraudarne il gentilissimo lettore. La deposizione della Croce nella prima cappella a destra è opera di metallo fatta da Cosimo Fancelli, il quale fece ancora la statua di s. Caterina, ed il sepolcro con due putti, che sta incontro; il san Bernardino però coll'altro sepolcro è di Ercole Ferrata, e le pitture sopra l'arco sono di Raffaele da Urbino; quelle però sopra il cornicione sono di Rosso Fiorentino. Le statue di s. Pietro e s. Paolo, con altre sculture nella cappella, che siegue, sono di Vincenzo de' Rossi da Fiesole, il quadro dell'altare di Carlo Cesi, e le Sibille nel di fuori sono di Timoteo della Vite. Il s. Gio Evangelista nella cappella sotto la cupola è del Cav. d'Arpino, e la visitazione di s. Elisabetta in alto, di Carlo Maratti; il battesimo di Gesù Cristo nella cappella, che siegue è di Orazio Gentileschi, e in alto, la presentazione della ss. Vergine al tempio è di Baldassare Peruzzi. I due laterali nell'altare maggiore ornato di preziosi marini, e metalli dorati, sono del Cav. Passignani, le pitture ne' pilastri, di Lavinia Fontana, e quelle nella volta, di Francesco Albano. La natività della Madonna sopra la cappella del Crocifisso è del Cav. Vanni il giovane; la natività del Signore nell'altra cappella è del Sermoneta, ed il transito della Madonna, che sta sopra, è di Gio. Maria Morandi. Il s. Girolamo nell'altra cappella è del Venusti, e le pitture di Adamo ed Eva sopra il cornicione sono di Filippo Lauri. I1 s. Ubaldo nell'ultima è di Lazzaro Baldi, e le pitture sopra, sono del suddetto Peruzzi da Siena.
Chiesa di s. Maria dell'Anima
A sinistra della divisata chiesa evvi l'ospizio per la nazione Tedesca, ed insieme la chiesa di s. Maria dell'Anima, eretta l'an. 1400. da Gio. Pietro Fiammingo, e prese un tal titolo per una immagine della ss. Vergine in mezzo a due anime genuflesse, trovata nel fabbricare la chiesa. E' questa senza buona regola di architettura, ornata però di buone pitture a fresco, ma guaste, e molte sculture riguardevoli; fra le quali evvi la Pietà in marmo fatta ad imitazione di quella del Buonarroti opera di Baccio Bigio: il deposito di Adriano VI. nel presbiterio è disegno di Baldassare Peruzzi; e l'altro del Duca di Claves, è di Niccolò Aras insieme con Egidio Riviera Fiammingo, e li due depositi su i pilastri della nave con putti sono opere di Francesco Fiammingo. Ultimamente è stato rifatto l'altare maggiore con marmi mischi, stucchi dorati, e pitture a fresco secondo il disegno di Palo Posi. Incontro evvi la
Chiesa di s. Niccolò
Fu questa conceduta ai Lorenesi da Gregorio XV. i quali poi nell'anno 1636. la riedificarono da' fondamenti, ed in tal occasione trovarono tanti travertini, che ne fecero il nobile prospetto; ed ultimamente l'hanno tutta incrostata di marmi mischi, ed ornata di stucchi dorati, sculture, e pitture. I1 quadro dell'altare e la s. Caterina sono di Carlo Lorenese, e i due laterali di Corrado Giaquinto, il quale dipinse a fresco la volta nella sua gioventù, e li quattro bassirilievi in marmo sono di Gio. Grossi Romano.

Prossima tavola nel Libro VII: Ospizio dei Frati Eremiti

Prossima tappa nell'itinerario del IV giorno: Piazza Navona