Chiesa di S. Marcello (Libro VII) (Pianta B2) (I giorno)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
S. Marcello
Palazzo Mellini
Oratorio del Santissimo Crocifisso

La Tavola (No. 133)

Questa è una delle tavole che coprono Via del Corso. Anche al tempo di Vasi era una zona di shopping per ricchi e stranieri. Nello tavola si possono vedere potenziali clienti che guardano delle tavole (forse quelle di Piranesi, perché la libreria - Bouchard & Gravier - fu editrice delle opere dell'artista. Vasi visse e vendette le sue stampe in un appartamento in Palazzo Farnese).
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Palazzo Mellini; 2) Parte del Monastero; 3) Palazzo Decarolis.
La piantina riporta anche 4) S. Marcello; 5) Oratorio del SS. Crocifisso.

Oggi

La chiesa e l'annesso monastero non mostrano cambiamenti degni di nota: ma per fare una foto di Via del Corso senza automobili bisogna aspettare ferragosto.

S. Marcello

La facciata della chiesa è di Carlo Fontana ed è considerata il suo capolavoro. Fu completata nel 1708. Lo stemma è dei Ludovisi Boncompagni (Gregorius XIII Boncompagni e Gregorio XV Ludovisi) che ebbero il loro palazzo di città di fronte alla chiesa.
Se vuoi visitare i bei Monumenti Giovanni Andrea Giuseppe Muti e Maria Colomba Vincentini Muti di Bernardino Cametti o i Monumenti ai cardinali Fabrizio e Camillo Paolucci di Pietro Bracci e Tommaso Righi o i busti di Muzio, Roberto e Lello Frangipane di Alessandro Algardi. Il bel rilievo centrale è opera di Antonio Raggi: mostra San Filippo Benizzi nell'atto di rifiutare la tiara (un evento che capitò nel XIII secolo).

Palazzo Mellini

Palazzo Mellini era un edificio nuovissimo quando Vasi incise questa tavola. Era stato costruito nel 1741-1754 da Tommaso De Marchis che l'aveva abbellito con graziose finestre che rappresentano la summa dei motivi barocchi.

Oratorio del SS. Crocifisso

L'oratorio fu costruito nel 1568 da Giacomo della Porta per la Confraternita del SS. Crocifisso, confraternita che prendeva il nome da un crocifisso miracoloso, tuttora esistente in S. Marcello. I membri della confraternita appartenevano a ricche famiglie. I cardinali Ranuccio e Alessandro Farnese furono entrambi membri della confraternita e diedero supporto finanziario all'erezione e alla decorazione dell'oratorio. Gli oranti erano accompagnati da musica e la composizione musicale semi-drammatica nota come oratorio fu sviluppata in questo oratorio da Emilio de' Cavalieri e Giacomo Carissimi.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di S. Marcello Papa
Molto antica e celebre è questa chiesa, poichè fu eretta nel luogo, ove il santo Pontefice fra li strapazzi soffrì il martirio sotto Massenzio. Era prima collegiata ed aveva sotto di se 17. altre chiese. Ma poi nell'anno 1369. da Urbano V. fu conceduta ai Frati Serviti, che l’hanno più volte ristaurata; l’ultima però è stata a spese di Monsig. Marc'Antonio Boncompagni, il quale vi fece il nobile prospetto col disegno del Cav. Francesco Fontana. E' di somma divozione al .Popolo Romano l’immagine del ss. Crocifisso, che si venera in questa chiesa, per il miracolo occorso quando bruciandosi la chiesa quella sola immagine restò illesa. Oltre il segno della ss. Croce si custodiscono sotto l’altare i corpi de' ss. Giovanni prete, Biagio, e Dionisio, e buona parte del corpo di s. Longino, che trafisse il costato del nostro Redentore; e nell'altare maggiore vi sono i corpi di s. Marcello e di s. Foca martiri. Sonovi molte pitture, tra le quali la ss. Nunziata nella prima cappella a destra dipinta da Lazzaro Bardi; quelle nella terza sono di Gio. Batista Novara, e quelle, nella cappella del ss. Crocifisso parte sono di Pierin del Vaga, e parte di Daniele da Volterra. Il s. Pellegrino col resto delle pitture nella quarta è di Aurelio Milani, e quelle che adornano la tribuna dell'altare maggiore sono del mentovato Novara, il quale dipinse ancora le istorie intorno alla nave della chiesa. Il s. Filippo Benizi nella cappella dell'altra parte è del Cav. Gagliardi, ed il s. Paolo in quella, che siegue di Federico Zuccheri; ma le pitture a fresco sono di Taddeo suo fratello, e le teste di marmo dell'Algardi. La ss. Vergine addolorata nell'ultima e di Paolo Naldini, e il deposito presso la porta fu scolpito da Francesco de' Rossi.

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