S. Lorenzo in Lucina (Libro VI) (Pianta B2) (I giorno)

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 S. Lorenzo
 Il Monastero
 Casa Vacca

La Tavola (No. 105)

Il quarto lato della piazza di S. Lorenzo in Lucina è Via del Corso.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella pianta del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Parte di Palazzo Ottoboni; 2) Monastero annesso alla chiesa; 3) Parte di Palazzo Ruspoli.
La piantina riporta anche 4) S. Lorenzo in Lucina; 5) Casa Vacca.


Oggi

Piazza S. Lorenzo in Lucina libera dalle auto è un bel posto dove trascorrere del tempo, laddove Via del Corso è affollata di gente che fa shopping. Ci sono delle differenze ma tutto sommato la vista è la stessa.

S.Lorenzo

S. Lorenzo è una chiesa molto vecchia, che fu modificata nel 1650. I restauri hanno eliminato le addizioni barocche e restituito un certo fascino medievale. Le colonne in particolare sono molto eleganti e si possono ritrovare anche nei muri laterali del portico (vedi lo sfondo-pagina).
Dentro la chiesa si trova il Monumento a Gabriele Fonseca di Gian Lorenzo Bernini.

Il Monastero

L'annesso mostero è oggi occupato dai Carabinieri e ha mantenuto il suo aspetto originale.

Casa Vacca

L'area dietro S. Lorenzo in Lucina fu interessata dai lavori all'inizio del XIX secolo per l'ampliamento del Palazzo di Montecitorio. Gli edifici lungo Via della Vignaccia furono demoliti per guadagnare spazio per l'ampliamento. La facciata rinascimentale della casa di don Pedro de Vaca in quella strada fu ricostruita in Via di S. Lorenzo in Lucina. Pedro de Vaca era un nobile spagnolo di Valencia che venne a Roma chiamato probabilmente dal Papa spagnolo Alessandro VI Borgia. Sta di fatto che il suo stemma (una vacca) era molto simile a quello del papa.

Brano dell'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di S. Lorenzo in Lucina
Due si crede, che possano essere le cagioni, per cui questa chiesa parrocchiale si dica in Lucina; la prima, si arguisce dal tempio di Giunone Lucina, che fu ridotto in chiesa da s. Sisto III. e l'altra perché edificata da Lucina Matrona Romana. Fu poi da Benedetto II., Sergio I., e Adriano I. ristaurata, e nell'anno 1196. consagrata da Celestino III. Quindi essendosi nuovo riattata dal Card. Ugo Inglese, e dal Card. Innico Avalos spagnuolo titolari della medesima, fu poi da Paolo V. conceduta a' Chierici regolari minori l'an. l606. Nelle undici cappelle della sua nave ornate di pitture, e di sculture, specialmente l'altare maggiore, fatto con magnifico disegno del Cav. Rainaldi, si vede fra gli altri il ss. Crocifisso dipinto da Guido Reni, e nella cappella accanto un quadro del Cav. Benesiani; e nell'ultima uno di Carlo Veneziano: Le pitture però nel soffitto che rappresentano la Risurrezione del Signore sono di Mommetto Greuter napoletano, e le altre dello Spadarino, e del Piccione.
E' notabile, che in questa chiesa è sepolto Niccolò Pussino celebre pittore francese: ed ancora, che cavandosi per fare i fondamenti nella rinnovazione della sagrestia, furono scoperte buona parte delle guide, e segni dell' orologio solare, che si dimostrava coll'ombra dell'Obelisco, portato in Roma da Augusto dopo aver conquistato l'Egitto. Questo ammirabile Trofeo della Romana potenza fu quì presso disotterrato l'anno 1748., e fu posto per pubblica curiosità nel vicino cortile del palazzo detto della Vignaccia.

Prossima tavola nel Libro VI: S. Niccolò de' Perfetti

Prossima tappa nell'Itinerario del I giorno: Monastero di S. Silvestro in Capite