Piazza di Campo dei Fiori
(Libro II) (Pianta C2) (VII giorno) (Rione Regola)
In questa pagina: Tavola di Giuseppe Vasi Com'è oggi Giordano Bruno La fontana Stemma di Alessandro VI e allargamento di Campo de' Fiori
Albergo della Vacca
La Tavola (No. 28)
 Né chiese né palazzi né obelischi
ma la vita di ogni giorno (il mercato dei cavalli) e la morte (le forche) sono
i soggetti di questa tavola. Campo de' Fiori fu pavimentato in pietra solo nel
XV secolo e questo spiega perché è chiamato Campo. Il riferimento ai fiori
è incerto. La vista è presa dal pallino segnato in verde nella piantina sotto.
Nella descrizione relativa alla piantina Vasi faceva riferimento a:
1) Le forche; 2) La fontana; 3) Palazzo Pio, trattato in altra pagina. La piantina del 1748 mostra anche
4) Palazzo della Cancelleria
Apostolica; 5) Albergo della Vacca.

Oggi
Il mercato dei cavalli è stato sostituito dal mercato della verdura (precedentemente
in Piazza Navona) e le forche dal monumento funebre a Giordano Bruno,
ma Campo dei Fiori è affollato come sempre
(anche la notte). La piazza è oggi un po' più lunga perché il blocco di case di fronte
all'Albergo della Vacca non esiste più.
La Statua
Il filosofo Giordano Bruno fu bruciato vivo in
Campo dei Fiori come eretico nel 1600. La statua è un monumento anche
agli altri filosofi perseguitati per le loro idee e fu eretta nel 1889.
La Fontana
La bassa fontana (chiamata La Terrina e probabilmente coperta per impedire
ai cavalli di abbeverarsi in cima) che era al centro della piazza fu spostata nel 1924 in Piazza della Chiesa
Nuova e fu sostituita da una simile collocata alla fine della piazza.
La Terrina riporta un motto che termina col seguente consiglio
"Fa del bene e lassa dire".
Lo stemma di Alessandro VI e l'Allargamento
di Campo dei Fiori
Nel 1473, allo scopo di facilitare l'ordinato afflusso dei pellegrini tra le
due sponde del Tevere durante l'incombente Giubileo del 1475, Papa Sisto IV
costruì sulle rovine di un ponte antico il suo Ponte Sisto.
Il ponte accrebbe l'importanza e il valore commerciale dell'area di Campo dei Fiori
e nel 1483 il papa procedette alla risistemazione dell'area. Un'iscrizione, oggi
all'inizio di Via dei Balestrari, celebra l'iniziativa. Alcuni anni
dopo Alessandro VI allargò Via
del Pellegrino (nota anche come Via Florea) che collegava Campo dei Fiori
con Ponte S. Angelo.
Molti stemmi di Alessandro VI furono scalpellati via dopo la sua morte ma quello
all'angolo con Piazza della Cancelleria e celebrante l'allargamento di Via del Pellegrino
fu risparmiato. La decisione di allargare la strada fu un primo esempio di conflitto
d'interessi perché l'amante del papa, Vannozza Cattanei, viveva in Via del
Pellegrino.
Albergo dellaVacca
Vannozza Cattanei diede ad Alessandro VI (quando era ancora cardinale) quattro figli.
Due di essi, Cesare e Lucrezia Borgia, divennero famosi per conto loro: Cesare
per i suoi astuti e spregiudicati tentativi di crearsi un regno
(per Machiavelli egli era il perfetto esempio di
Principe); Lucrezia per la sua bellezza e per aver, si dice, avvelenato il secondo marito. Nel 1500 Vannozza Cattanei
comprò una locanda in Campo de' Fiori (ora è ad uno degli angoli di
Campo de' Fiori) su cui affisse un complesso stemma dove i quarti superiore sinistro
e inferiore destro
riporano lo stemma di Alessandro VI, il quarto superiore destro è lo stemma della stessa Vannozza Cattanei
e il quarto inferiore sinistro lo stemma del suo terzo marito. La
vacca dello stemma diede il nome alla locanda. L'edificio fu in parte modificato
nel XIX secolo: il lato su Via de' Cappellari
un'elaborata madonnella del XVIII secolo.
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Campo
di FioreLa spaziosa piazza, che resta incontro al
palazzo Pio dovrebbe dirsi Campo di Flora; secondo alcuni, per la
donna amata da Pompeo, che Flora dicevasi; ma sembra più verisimile,
secondo altri, che provenga un tal nome da' giuochi florari, che
quivi furono istituiti da una certa donna chiamata Tarrazia, che
aveva lasciato in eredità al Popolo Romano questo campo; perlochè i
Gentili superstiziosi la finsero Dea de' fiori, e Flora la
chiamarono. In oggi su questa piazza si fa continuo mercato di
grani, biade, ed altre sorte di vettovaglie, ed in ogni lunedì e
sabato una fiera di cavalli, muli, e somari, e si esercita in essa
la giustizia contro i rei, che dal tribunale della sagra
Inquisizione si consegnano alla Corte secolare.
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Apostolica
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