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Passeggio di Ponte S. Angelo (Libro V) (Pianta C2)
(VIII giorno)
In questa pagina: ![]() Questa tavola riporta un'interessante veduta di case e palazzi che si affacciano
direttamente sul fiume.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a:
1) Bastione di Castel Sant'Angelo;
2) Collegio Clementino;
3) Cupola di S. Carlo al Corso;
4) S. Rocco;
5) S. Attanasio dei Greci;
6) Villa Medici;
7) SS. Trinità dei Monti;
8) Vigna Altoviti; 9) S.
Girolamo agli Schiavoni. Eccetto 8) sono tutti illustrati in dettaglio in altre pagine. ![]() ![]() ![]() Una cortina di alberi separa il fiume dalla città. Il Collegio Clementino è stato sostituito da edifici moderni: solo la cupola di S. Carlo al Corso ci assicura che stiamo guardando ciò che vedeva Vasi. Attraversiamo dunque il fiume per dirigerci a
Castel S.
Angelo; incontreremo due santi e dieci angeli che reggono gli oggetti della passione.
Sul lato sinistro del ponte (prima riga nella foto sotto):
San Pietro (scuola di Lorenzetto), la frusta (di Lazzaro Morelli), la
corona di spine (di Paolo Naldini, da un originale di Gian Lorenzo Bernini
ora in S. Andrea delle
Fratte), i dadi (di Paolo Naldini), la scritta I.N.R.I. di Gian Lorenzo Bernini),
la canna con la spugna d'aceto (di Antonio
Giorgetti); sul lato destro del ponte (seconda riga): San Paolo (scuola di
Paolo Taccone), il trono (di Antonio Raggi), le vesti (di
Cosimo Fancelli), i chiodi (di Girolamo Lucenti), la croce (di Ercole
Ferrata), la lancia (di Domenico Guidi). ![]() Lo sfondo della pagina riporta la ringhiera della balaustrata del Ponte degli Angeli
di Gian
Lorenzo Bernini. Le statue dei Santi Pietro e Paolo furono erette sotto
Clemente VII. Le statue degli angeli furono commissionate a Bernini da
Alessandro VII. Furono realizzate da allievi del Bernini su suoi disegni e sistemate in loco
nel 1670. Bernini era solito preparare modelli in creta in scala naturale per visualizzare
l'effetto finale della statua; alcuni di questi modelli si possono vedere nei Musei Vaticani
(vicino alla pinacoteca). Sebbene siano oggetti tridimensionali le statue hanno un loro
punto d'osservazione privilegiato. La maggior parte venivano collocate in nicchie
è perciò il punto di vista migliore è quello frontale. Il Perseo
di Benvenuto Cellini, che regge la testa della Medusa, guadagna da una vista laterale.
Le statue di Bernini erano spesso concepite per essere osservate da angolature differenti.
I suoi primi lavori per il Cardinal Borghese (Apollo e
Daphne, Il ratto di Proserpina) furono immediatamente riconosciuti come capolavori
perché era ugualmente apprezzabili da differenti angolature.
Bernini dava istruzioni anche sull'esatta collocazione delle statue nella stanza tenendo presente
la vicinanza di finestre. L'Apollo e
Daphne bisognava vederlo prima da tergo per scoprire solo in un secondo momento che la fanciulla
si sta trasformando in albero. Per gli angeli del ponte
Bernini considerò tre punti di vista, avendo in mente che la gente avrbbe attraversato il ponte
in entrambe le direzioni. Così, oltre che frontalmente, le statue possono essere osservate
anche da un angolo di 45 gradi. Le ali degli angeli sono aperte in maniera tale
da essere ammirate sia di fronte che lateralmente (per altri angeli barocchi clicca QUI).
La teoria di statue sul ponte ispirò i Gesuiti di Praga che vollero allo stesso modo decorare
con statue di santi il loro
Karluv Most. ![]() Passo scelto dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
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