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Convento dei Padri Cappuccini
(Libro VII) (Pianta B2) (II giorno)
In questa pagina: Tavola di Giuseppe Vasi Com'è oggi
La Chiesa dei Cappuccini
Palazzo della Regina di Polonia (Palazzo Zuccari)
S. Isidoro
S. Niccolò da Tolentino
S. Basilio
SS. Ildefonso e Tommaso da Villanova
La Tavola (No. 132)

I Cappuccini erano soliti costruire i loro conventi ai bordi delle città, possibilmente
su di un terreno elevato. Nel XVIII secolo Piazza
Barberini (da cui è presa questa vista) era il limite dell'area
abitata; dietro di essa Villa Ludovisi - Boncompagni e le Mura di Roma.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a:
1) Chiesa dei PP. Cappuccini; 2)
S. Isidoro; 3) Strada che mena alle chiese di S. Basilio e di S. Nicola
da Tolentino.
La piantina riporta anche 4) S. Nicola da Tolentino; 5) Palazzo
della Regina di Polonia; 6) S. Basilio; 7) SS. Ildefonso e Tommaso da
Villanova.
 
Oggi

La vista oggi ha un sapore Parigino: siamo all'inizio di Via
Veneto, una sorta di boulevard con caffé, hotel e stazioni della metropolitana.
I Cappuccini sono ancora lì, nonostante il loro monastero sia andato quasi totalmente
perduto. Sulla destra si vede la Fontana delle Api che fu spostata qui da Via Due Macelli.
La Chiesa dei Cappuccini

La chiesa fu costruita a spese del Cardinal Antonio Barberini nel
1624 in pieno barocco, ma gli ideali Francescani d semplicità prevalsero (solo una
piccola ape sull'acquasantiera ci ricorda del costruttore). I Cappuccini sono seppelliti
in cinque cappelle sotterranee decorate con le loro stesse ossa
(leggi il resoconto di Mark Twain sulla sua
visita nel 1867 a queste cappelle). Nella chiesa, a sinistra dell'altare, una tomba barocca
costruita da Camillo Rusconi ci ricorda del Principe Polacco Alexander Sobiesky, figlio
del re Giovanni III. Egli visse, con la Regina Maria Casimira vedova del Re,
in Palazzo Zuccari, che per tale motivo era noto come il....
Palazzo della Regina di Polonia (Palazzo Zuccari)

La piccola loggia (forse disegnata da Juvarra)
fu aggiunta dalla regina per avere una vista migliore sulla SS. Trinità dei Monti
e su Villa Medici.
La scalinata di Piazza di Spagna (1725) e l'obelisco (eretto qui nel 1789) dovevano ancora
arrivare e l'area era piuttosto isolata. Il lato di Palazzo Zuccari su
Via Gregoriana ha delle finestre interessantissime.
Più in là lungo Via Gregoriana un'iscrizione ricorda la casa
dove Ferdinand
Gregorovius visse per molti anni.
Mariano, figlio
Giuseppe Vasi, ignorò questo palazzo nella sua guida di Roma,
ma menzionò il Palazzo del Principe di Polonia
(in questo caso un Poniatowsky).
S.
Isidoro

S. Isidoro fu costruita nello stesso periodo della chiesa dei Cappuccini
da Luke Wadding, il Francescano irlandese che istigò la ribellione irlandese del
1641 (ma la facciata fu disegnata da Carlo Francesco
Bizzaccheri nel 1701). Sulla facciata le statue di S. Isidoro e di S. Patrizio
(clicca qui
per una lista delle chiese nazionali a Roma).
S. Niccolò da Tolentino

La tavola riporta la strada che mena alla chiesa di S. Niccolò da
Tolentino, che fu completata a spese dei Pamphilj (vedi la loro
colomba).
Dentro la chiesa è conservato un bello stemma dei Pamphili di
Alessandro Algardi.
S. Basilio

La chiesa era parte di un piccolo monastero e fu costruita nel 1682. Il monastero
conserva una specie di stemma del santo, che visse nel IV secolo e fu considerato il padre
della chiesa Graca, tanto da essere chiamato Magno. La colonna
circondata dalle fiamme è un simbolo di fede intoccata. L'iscrizione Talis est Magnus
Basilius significa che la fede del santo resistette a tutte le tentazioni.
SS.
Ildefonso e Tommaso da Villanova

La chiesa è dedicata a due santi Spagnoli e fu cotruita da una congregazione di monaci spagnoli
nella seconda metà del XVII secolo.
La facciata fu disegnata nel 1725 da Francesco Ferrari. La chiesa rimase sconsacrata
per un breve periodo durante l'annessione di Roma all'Impero Francese agli inizi del XIX
secolo.
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Chiesa
e Convento de' Padri CappucciniDal Card. s. Onofrio
cappuccino , e fratello di Urbano VIII. fu eretto questo convento e
chiesa con disegno di Felice Cafoni . Nella prima cappella a destra
evvi il celebre quadro di s. Michele Arcangelo opera di Guido Reni ;
nella seconda il s. Francesco del Muziano, nella terza la
Trasfigurazione di Mario Balaffi , nella quarta 1' Orazione all'
Orto di Baccio Ciarpi , ed il s. Antonio nell' ultima di Andrea
Sacchi . Nell'altare maggiore evvi la ss. Concezione dipinta dal
Cav. Lanfranco, e sotto l' altare si custodisce il corpo del
dottissimo filosofo s. Giustino martire . A lato del medesimo
cappellone si vede un quadro con s. Francesco dipinto dal
Domenichino ; nella prima cappella dall' altra parte evvi la ss.
Vergine con un santo Vescovo del suddetto Andrea Sacchi ; la
natività del Signore nell altra è del Lanfrancho suddetto ; siegue
il Cristo morto , del Camassei ; poi il s. Felice , di Alessandro
Veronese , e nell' ultima la Conversione di s.Paolo, di Pietro da
Cortona . Sopra la porta si vede in cartone la copia della celebre
navicella di s. Pietro dipinta dal Giotto già messa in mosaico nel
portico della basilica Vaticana . Quindi voltando a sinistra del
convento , si vede a destra la chiesa di san
Basilio coll'ospizio de' Monaci, e poco dopo entrando in un
vicoletto, evvi la
Chiesa
e Convento di S. Niccolò da TolentinoFu questa
edificata dal Principe Panfili l'anno 1614. con disegno di Gio:
Batista Baratta allievo dell'Algardi, ed è ornata di marmi, stucchi
dorati, pitture, e bassirilievi. La santissima Nunziata nella prima
cappella a destra è del Pughelli, e i laterali di Gio: Ventura
Borghesi; le pitture nella terza sono di Pietro Paolo Baldini. Il s.
Gio: Batista nell'altare della crociata è del Baciccio, e li stucchi
sono di Ercole Ferrata, il quale fece marmo il Dio Padre, ed il s.
Niccolò nell'altare maggiore; la ss. Vergine però fu fatta da
Domenico Guidi, e gli Angioli sono del Baratta, il tutto col disegno
dell'Algardi. La cupola fu dipinta dal Coli unitamente col Giraldi
amendue Lucchesi, e li angoli dal Baldini, il quale dipinse ancora
tutta la cappelletta della parte destra. La s. Agnese nella crociata
è copia del Guercino, e li stucchi sono del Ferrata. La nobilitata
cappella, che siegue, è magnifico disegno di Pietro da Cortona, il
quale dipinse la piccola volta, che fu l’ultima sua opera a fresco,
è perchè neppure potè compirla, la terminò Ciro Ferri suo allievo.
Il bassorilievo nell'altare è di Cosimo Fancelli, la statua di s.
Gio. Batista del Raggi, e quella di san Giuseppe di Ercole Ferrata,
e i bassirilievi sotto l'organo sono del Baratta. Nel convento vi
sono i frati riformati di s. Agostino.
Chiesa di S.
IsidoroCirca l'anno 1622. fu eretta questa chiesa da'
frati riformati di s. Francesco di nazione Spagnola, col disegno di
Carlo Bizzoccheri: ma dipoi vi fu stabilito un collegio di frati
Osservanti di nazione Ibernese. Nella chiesa sonovi de' quadri di
molta considerazione; lo Sposalizio della ss. Vergine co' laterali
nella prima cappella a destra sono prime opere di Carlo Maratti; le
pitture nella seconda sono di Pietro Paolo Baldini, la ss.
Concezione col Bambino nella cappelletta è bellissima opera del
mentovato Carlo Maratta, e le sculture sono del figlio del Cav.
Bernino. Il s. Isidoro nell'altare maggiore è di Andrea Sacchi; il
s. Agostino, e s. Francesco nella cappelletta laterale sono di uno
Spagnolo; il s. Antonio di Padova con i laterali di Gio: Domenico
Perugino, le lunette però sono di Egidio Alè Liegese; ed il ss.
Crocifisso con i laterali nell'ultima cappella sono del lodato Carlo
Maratta. Or facendo ritorno alla strada felice, si vede a sinistra
la
Chiesa di S.
IldefonsoDa' frati Eremitani Spagnoli fu edificata
questa l'anno 1619. e dipoi riedificata con disegno di Luigi Paglia
Siciliano, nella quale evvi la natività del Signore scolpita in
bassorilievo da Francesco cognomiato il Siciliano. Poco dopo a
destra è la piccola chiesa di S. Francesca Romana rinnovata l’anno
1614. da frati Trinitarj Spagnoli, nella quale fra gli altri quadri
evvi la ss. Vergine con gli Angioli del ricatto dipinta da Francesco
Cozza.
Palazzo
abitato dalla Regina di PoloniaNel fine della strada
Felice si vede a sinistra questo palazzo, eretto da' celebri pittori
Taddeo, e Federigo Zuccheri per loro abitazione, nel quale fecero
delle belle pitture a fresco; e vi abitò Maria Casimira Regina di
Pollonia.
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Prossima tavola nel Libro VII: Chiesa di S.
Marcello
Prossima tappa nell'itinerario del II giorno: Porta Salara
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