|
S. Maria Liberatrice
(Libro III) (Pianta B3) (I e V giorno)
In questa pagina:
![]() S. Maria Liberatrice fu costruita agli inizi del XVIII secolo ai piedi del
Palatino al centro del Foro sulle rovine di una chiesa antichissima,
S. Maria
Antiqua,
che era stata fino al IX secolo una delle più importanti chiese di Roma.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina dl 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Tempio di Castore
e Polluce (nel XVIII secolo si pensava che colonne appartenessero al Tempio
di Giove Statore); 2) Muri della Curia Ostilia e Basilica
Porzia; 3) S. Teodoro; 4) Orti Farnesiani.
![]() ![]()
La chiesa fu demolita negli anni 1901-1902 durante gli scavi del Foro Romano per vedere cos'era rimasto della vecchia chiesa (oggi protetta da un edificio moderno), come si può vedere dalle due piantine sotto (a sinistra del 1883, a destra del 1924). Sul lato sinistro del Tempio di Vesta è stata riedificata. I muri che secondo Vasi erano parte della Curia Ostilia sono oggi ritenuti parte dell' Athenaeum, una biblioteca costruita dall'Imperatore Adriano. La fontana illustrata nella tavola fu progettata nel 1593 da Giacomo Della Porta che riutilizzò una grande vasca trovata vicino all'Arco di Settimio Severo. Nel 1816 la vasca fu collocata da Pio VII sotto l'obelisco di Piazza del Quirinale, mentre la parte superiore della fontana finì nel Giardino degli Aranci vicino a Santa Sabina.
Uno nuova chiesa con lo stesso nome fu eretta al Testaccio nella piazza principale di un moderno quartiere costruito agli inizi del XX secolo per servire l'aumentata popolazione di Roma. L'immagine sull'altare della vecchia Santa Maria Liberatrice fu spostata nella nuova e la facciata fu abbellita riproducendo un worn out mosaico della vecchia chiesa. L'iscrizione spiega il nome della chiesa: Sancta Maria libera nos a poenis inferni.
S. Teodoro è ancora visibile dal Foro. The low lying circular church was built in the VIth century and the much restored mosaic of the apse is of the same period. The church was largely rebuilt in the XVth century by Nicolò V, il cui stemma è ancora visibile on the walls at the entrance. Clemens XI restored the church in 1702 and Carlo Fontana designed the fine circular courtyard leading to the church. The heraldic symbols of the pope can be seen in the railing on the street level.
Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina: Prossima tavola nel Libro III: Chiesa di S. Giorgio in
Velabro |