S. Maria Liberatrice (Libro III) (Pianta B3) (I e V giorno)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
S. Maria Liberatrice Nuova
S. Teodoro

La Tavola (No. 54)

S. Maria Liberatrice fu costruita agli inizi del XVIII secolo ai piedi del Palatino al centro del Foro sulle rovine di una chiesa antichissima, S. Maria Antiqua, che era stata fino al IX secolo una delle più importanti chiese di Roma. La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina dl 1748, sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Tempio di Castore e Polluce (nel XVIII secolo si pensava che colonne appartenessero al Tempio di Giove Statore); 2) Muri della Curia Ostilia e Basilica Porzia; 3) S. Teodoro; 4) Orti Farnesiani.

Oggi

La chiesa fu demolita negli anni 1901-1902 durante gli scavi del Foro Romano per vedere cos'era rimasto della vecchia chiesa (oggi protetta da un edificio moderno), come si può vedere dalle due piantine sotto (a sinistra del 1883, a destra del 1924). Sul lato sinistro del Tempio di Vesta è stata riedificata. I muri che secondo Vasi erano parte della Curia Ostilia sono oggi ritenuti parte dell' Athenaeum, una biblioteca costruita dall'Imperatore Adriano. La fontana illustrata nella tavola fu progettata nel 1593 da Giacomo Della Porta che riutilizzò una grande vasca trovata vicino all'Arco di Settimio Severo. Nel 1816 la vasca fu collocata da Pio VII sotto l'obelisco di Piazza del Quirinale, mentre la parte superiore della fontana finì nel Giardino degli Aranci vicino a Santa Sabina.

La Nuova S. Maria Liberatrice

Uno nuova chiesa con lo stesso nome fu eretta al Testaccio nella piazza principale di un moderno quartiere costruito agli inizi del XX secolo per servire l'aumentata popolazione di Roma. L'immagine sull'altare della vecchia Santa Maria Liberatrice fu spostata nella nuova e la facciata fu abbellita riproducendo un worn out mosaico della vecchia chiesa. L'iscrizione spiega il nome della chiesa: Sancta Maria libera nos a poenis inferni.

S. Teodoro

S. Teodoro è ancora visibile dal Foro. The low lying circular church was built in the VIth century and the much restored mosaic of the apse is of the same period. The church was largely rebuilt in the XVth century by Nicolò V, il cui stemma è ancora visibile on the walls at the entrance. Clemens XI restored the church in 1702 and Carlo Fontana designed the fine circular courtyard leading to the church. The heraldic symbols of the pope can be seen in the railing on the street level.



Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


S. Maria Liberatrice
Fu quivi anticamente una chiesa detta s. Salvatore in lacu forse dal lago Curzio, che ivi presso alle tre gran colonne si crede essere stato. Riedificata poi la nuova chiesa, fu dedicata alla ss. Vergine, e vi risedettero alcune Monache Benedettine, le quali essendo trasferite altrove, nell'anno 1550. Giulio III. la concedè alle Monache di Tordispecchi, le quali ne hanno cura, mantenendovi de' cappellani: e vi sono de' quadri moderni, fra' quali la ss. Vergine, e s. Francesca Romana è opera di Monsù Subleras; ed è molto ricca d'indulgenze.
Chiesa di s. Teodoro
Pochi passi a sinistra si vede l'antico tempio rotondo, mezzo sotterra, il quale in oggi è dedicato a s. Teodoro; e si crede essere stato quello eretto a Romolo, e Remo in memoria di essere stati ivi portati dalle onde del Tevere, essendo stata presso a questo trovata la lupa con i due gemelli lattanti fatta in metallo, che ora si vede in Campidoglio nel palazzo de' Conservatori.

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