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Orti Farnesiani sul Palatino
(Libro X) (Pianta B3) (I giorno) (Vista C9)
In questa pagina:
![]() Paolo III voleva costruire sul Palatino la propria Villa. A questo scopo
il Vignola progettò un grande giardino (orti) che guardava sul foro. L'ingresso alla Villa era tipicamente Rinascimentale,
con scale, statue e due eleganti voliere.
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La vista dal foro è tuttora affascianate. I giardini furono ereditati dal Re di Napoli che spogliò la villa per arricchire la sua collezione di Napoli. Alla fine la villa fu venduta a Napoleone III e quindi al Governo Italiano ed è stata tutt'intorno scavata alla ricerca di antichi palazzi Romani.
Si può ancora ammirare la bella prospettiva dell'ingresso, come pure i particolari
della decorazione e i simboli dei Farnese. Le fontane furono aggiunte nel XVII secolo da
Girolamo Rainaldi quando fu ristabilito il rifornimento d'acqua al Palatino.
Alla mattina presto d'estate il giardino ha la luce giusta e il calore è sopportabile. Molto poco è rimasto nel Foro e nel Palatino del periodo Farnese, ma andando in giro se ne possono trovare le tracce.
La porta principale (a sinistra) della Villa, opera del Vignola, è stata ricostruita
in Via di S. Gregorio ed è una delle due entrate agli scavi.
S. Bonaventura e S. Sebastiano al Palatino
Le chiesette di S. Bonaventura (in ato a sinistra) e di S. Sebastiano al Palatino (tra S. Bonaventura e l'Arco di Costantino) furono risparmiate dai grandi scavi del Palatino e sono oggi due ambiti posti per matrioni.
La strada che porta a S. Sebastiano a S. Bonaventura da senz'altro un'idea di come dovevano apparire le zone est e sud di Roma ad un viaggiatore del XVIII secolo: chiese isolate, rovine Romane e grandi Ville. La porta a sinistra mena a S. Sebastiano mentre quella a destra agli Orti Farnesiani.
S. Sebastiano fu costruita nel X secolo su di un tempio Romano dedicato da Elagabalo al Sole. La chiesa e il monastero era protette da mura e torri. L'area fu abbandonata quendo nel 1630 Papa Urbano VIII l'acquistò e ricostruì la chiesa (progetto di Luigi Arrigucci). La foto mostra anche la parte superiore del Colosseo.
L'ultimo pezzo di strada è fiancheggiato dalle cappelle della
Via Crucis del XVIII secolo che portano alla chiesa e al
monastero di S. Bonaventura costruito nel 1689 dal Francescano Spagnolo
Fra Bonaventura (Miguel Gran). La chiesa fu costruita sul luogo di una
grance cisterna Romana.
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