Orti Farnesiani sul Palatino (Libro X) (Pianta B3) (I giorno) (Vista C9)

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 Up the steps
 Nel giardino
 Porte
 S. Bonaventura e S. Sebastiano al Palatino

La Tavola (No. 197)

Paolo III voleva costruire sul Palatino la propria Villa. A questo scopo il Vignola progettò un grande giardino (orti) che guardava sul foro. L'ingresso alla Villa era tipicamente Rinascimentale, con scale, statue e due eleganti voliere.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Prima entrata; 2) Portici e Fontana della Pioggia; 3) Secondo piano; 4) Terzo piano; 5) Voliere sul pino più alto.
La piantina riporta anche 6) Ingresso a Villa Spada; 7) S. Sebastiano al Palatino; 8) S. Bonaventura.

Oggi

La vista dal foro è tuttora affascianate. I giardini furono ereditati dal Re di Napoli che spogliò la villa per arricchire la sua collezione di Napoli. Alla fine la villa fu venduta a Napoleone III e quindi al Governo Italiano ed è stata tutt'intorno scavata alla ricerca di antichi palazzi Romani.

Su per le scalinate

Si può ancora ammirare la bella prospettiva dell'ingresso, come pure i particolari della decorazione e i simboli dei Farnese. Le fontane furono aggiunte nel XVII secolo da Girolamo Rainaldi quando fu ristabilito il rifornimento d'acqua al Palatino.
Nella foto sopra di possono vedere (a sinistra) Il portico e la fontana della pioggia, numero 2 nella tavola di Vasi e (al centro e a destra) La Fontana del Teatro, numero 4 nella tavola.

Nel Giardino


Alla mattina presto d'estate il giardino ha la luce giusta e il calore è sopportabile. Molto poco è rimasto nel Foro e nel Palatino del periodo Farnese, ma andando in giro se ne possono trovare le tracce.

Porte

La porta principale (a sinistra) della Villa, opera del Vignola, è stata ricostruita in Via di S. Gregorio ed è una delle due entrate agli scavi.
Un'altra porta imponente (a destra) porta a Villa Spada che occupa una parte minore del Palatino.

S. Bonaventura e S. Sebastiano al Palatino

Le chiesette di S. Bonaventura (in ato a sinistra) e di S. Sebastiano al Palatino (tra S. Bonaventura e l'Arco di Costantino) furono risparmiate dai grandi scavi del Palatino e sono oggi due ambiti posti per matrioni.

La strada che porta a S. Sebastiano a S. Bonaventura da senz'altro un'idea di come dovevano apparire le zone est e sud di Roma ad un viaggiatore del XVIII secolo: chiese isolate, rovine Romane e grandi Ville. La porta a sinistra mena a S. Sebastiano mentre quella a destra agli Orti Farnesiani.

S. Sebastiano fu costruita nel X secolo su di un tempio Romano dedicato da Elagabalo al Sole. La chiesa e il monastero era protette da mura e torri. L'area fu abbandonata quendo nel 1630 Papa Urbano VIII l'acquistò e ricostruì la chiesa (progetto di Luigi Arrigucci). La foto mostra anche la parte superiore del Colosseo.

L'ultimo pezzo di strada è fiancheggiato dalle cappelle della Via Crucis del XVIII secolo che portano alla chiesa e al monastero di S. Bonaventura costruito nel 1689 dal Francescano Spagnolo Fra Bonaventura (Miguel Gran). La chiesa fu costruita sul luogo di una grance cisterna Romana.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Orti Farnesiani
Sopra il celebratissimo monte Palatino, o per dir meglio sopra le rovine del palazzo Imperiale, furono questi deliziosi giardini, eretti da Paolo III. col disegno del Buonarroti proseguiti da Giacomo Barozio, che vi fece il nobilissimo portone, e poi terminati da Giacomo della Porta. Tra le fontane, la più magnifica è quella della pioggia, e tra le statue tiene il primato quella di Agrippina madre di Nerone, lavorata con tanta arte, che vi si conosce il soprapensiere, e la malinconia di dover morire.
s. Sebastiano
, cognominata in Pallara, già che si vede nella salita a destra, eretta per conservare la memoria di essere stato ivi martirizzato; e poco più oltre la Villa Spada con maravigliose rovine del palazzo Imperiale, e poi la chiesa, e convento di s. Bonaventura.

Prossima tavola nel Libro X: Teatro di verdure nella Villa Corsini alla Lungara

Prossima tappa nell'itinerario del I giorno: Chiesa di S. Maria Liberatrice