Palazzo Mattei
(Libro IV) (Pianta C3) (V giorno)(Rione Sant'Angelo)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
Palazzo Mattei
Palazzo Mattei Paganica e SS. Sebastiano e Valentino (perduto)
Palazzo Patrizi
Fontana delle Tartarughe
Palazzo Costaguti

La Tavola (No. 78)


La descrizione di Palazzo Mattei è preceduta nel libro di Vasi da un lungo riferimento ai templi di Roma antica che erano presenti nell'area. Questo spiega perché egli mostri in primo piano, in un (falso) spazio aperto, alcune rovine.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) S. Caterina de' Funari; 2) Palazzi della famiglia Mattei; 3) Fontana delle Tartarughe; 4) Palazzo Costaguti; 5) Cupola di S. Carlo ai Catinari.
La piantina riporta anche: 6) Palazzo Mattei Paganica; 7) SS. Venanzio e Sebastiano; 8) Palazzo Patrizi.


Oggi


A prima vista la veduta sembra assai diversa dalla tavola, ma come in molti altri casi Vasi a solo riallineato gli edifici e allargato le strade per meglio mostrare chiese e palazzi di Roma. Palazzo Mattei a fatica può essere guardato nella sua interezza per la strettezza delle strade intorno, e la piazza con la fontana è del tutto fuori campo. La chiesa di S. Caterina de' Funari (=costruttori di funi) fu eretta nel XVI secolo dal Cardinal Cesi. Il suo campanile si appoggia ad una vecchia torre medievale costruita sulle rovine del Circo Flaminio.

Palazzo Mattei

Carlo Maderno costruì questo palazzo agli inizi del XVII secolo; e mentre l'esterno è di sobrio gusto Fiorentino (solo la decorazione sottotetto è ricca), il cortile interno è un tributo all'antica Roma: la maggior parte delle decorazioni (busti, rilievi) è ampiamente modificata e abbellitta e di per sé non di grande valore, ma l'impressione generale è notevole, specialmente se la si scopre per caso. I Mattei che possedevano il palazzo avevano un feudo a Giove in Umbria, perciò il palazzo è detto Palazzo Mattei di Giove per didtinguerlo da altri palazzi posseduti da altri rami della famiglia come, ad esempio, Palazzo Mattei Paganica o Palazzo Mattei a Trastevere.

Palazzo Mattei Paganica

I Mattei possedevano diversi edifici che formavano quella che era chiamata l'insula Mattei, in today's words a block of buildings. Palazzo Mattei Paganica, detto così per il ramo della famiglia che possedeva il feudo di Paganica, fu costruito intorno al 1541. Its simple design is embellished by a very decorated cornice showing an eagle, the family heraldic symbol. The church of SS. Sebastiano e Valentino which stood in a small square opposite the palace was pulled down shortly after 1870. One of the most famous madonnelle is located at the corner with Via delle Botteghe Oscure. Next to the sacred image there are several ex-voto, offerings, often in the form of a silver heart, made in pursuance of a vow.

Palazzo Patrizi

Il palazzo è chiamato Palazzo Patrizi a S. Caterina (è di fronte alla chiesa) per distinguerlo da un altro Palazzo Patrizi che sta di fronte a S. Luigi dei Francesi. The building was erected in the XVIth century and it was acquired by the Patrizi in 1626. On its right side there are some ancient columns: they belonged to a medieval porch which was later on incorporated in the palace. This explanation applies to most of the columns which are visible in the walls of many palaces and houses. In the Middle Ages there were many porches in Rome, made with columns taken from the Roman temples. They all disappeared during the XVIth and XVIIth century with the exception of those belonging to a church.

The Fontana delle Tartarughe

Designed by Giacomo della Porta with bronze figures by Taddeo Landini this fountain has a great appeal: the four youths are not angels: real life comes out of their nervous bodies, while the tortoises (added in 1658, most likely by Bernini for Alexander VII) hint of some mysterious ceremony.

Palazzo Costaguti

The rather unassuming ingresso di Palazzo Costaguti porta a un cortile con interessanti resti di una decorazione Rinascimentale. Il palazzo fu costruito per Costanzo Patrizi nella prima metà del XVI secolo, ma fu parzialmente ridisegnato nel XVII secolo, quando fu acquistato dai Costaguti.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Palazzo Mattei, Paganica, e Costaguti
Il più nobile e magnifico de' suddetti tre palazzi è quello de' Mattei, posto a destra di s.Caterina de' Funari, nel quale sono delle statue, busti, bassirilievi, colonne, e varie altre cose antiche, specialmente nel cortile, nel portico, e nelle scale, ed ancora negli appartamenti superiori, ornati insieme di pitture nelle volte dell'Albani, del Lanfranco e del Domenichino. Il terzo palazzo sta a destra di questo, il cui prospetto fu dipinto da Taddeo Zuccheri; ma ora solamente si vede quella parte nel vicolo laterale a lato del palazzo Paganica. Incontro a questo palazzo evvi una piccola chiesa dedicata ai ss. Venanzio e Sebastiano, ed è molto celebre per essere stata ivi la casa di questo secondo santo.
Nella piazzetta de' Mattei si vede il nobilissimo fonte con quattro bellissime statue di metallo, che siedono sopra altrettanti delfini di marmo, e che reggono sulla tazza superiore 4. tartarughe similmente di metallo fatte da Taddeo Landini Fiorentino per ordine del Senato l'anno 1585. Corrisponde su questa piazza il palazzo Costaguti, nel quale sono pitture a fresco del Lanfranco, del Guercino, del Domenichino, e del Cav. d'Arpino, e nel palazzo Boccapaduli, che li sta appresso, si vedono i celebri quadri rappresentanti i sette sagramenti dipinti dal Pussino.
Chiesa e Monastero di s. Caterina de' Funari
Questa chiesa ne' secoli andati stava in mezzo del riferito Circo Flaminio; e se ne vedeva ancora la forma de' seditori sopra alti portici, e però dicevasi in Castro aureo: ma dipoi servendosi di quel gran sito, allora disabitato, per lavorarvi le funi, prese la chiesa e la contrada il nome de' Funari. Ottenne poi questa chiesa s. Ignazio di Lojola l'an. 1536. da Paolo III. per unirci un conservatorio di povere fanciulle, e le pose sotto la disciplina di alcune religiose osservanti la regola di s. Agostino; perciò l'anno 1544. il Card. Federigo Cesio eresse dà fondamenti la chiesa con disegno di Giacomo della Porta, ed ornolla di varie pitture a fresco, e a olio, fra le quali evvi la s. Margherita da Annibal Caracci ridotta da una copia, che era tratta da un suo quadro di s. Caterina, e mutandogli la rota in drago, fecela originale; il Cristo morto nell' altra cappella con altre pitture nella volta sono del Muziani, e le pitture a fresco intorno all'altare maggiore sono di Federigo Zuccheri.

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