Ospizio e Chiesa di S. Luigi della Nazione Francese
(Libro IX) (Pianta C2) (IV giorno) (Vista C6) (Rione Sant'Eustachio)

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 S. Luigi dei Francesi
 Palazzo di S. Luigi
 Collegio Germanico
 Palazzi Giustiniani e Patrizi
 S. Agostino

La Tavola (No. 175)

Chiesa e Ospizio di S. Luigi dei Francesi

Francia e Spagna per duecento anni si contesero la supremazia in Italia e su Roma. Questo spiega il numero di chiese e insediamenti ch'ebbero a Roma. Qui Vasi mostra la chiesa della Nazione Francese, dedicata al re Luigi IX (clicca QUI per una lista delle chiese nazionali a Roma). La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Parte dell'Ospizio (Palazzo di S. Luigi); 2) Convento dei PP. Agostiniani; 3) Parte di Palazzo Patrizi. 2) è trattato in altra pagina. La piantina mostra anche 4) Palazzo Giustiniani; 5) S. Agostino; 6) S. Luigi de' Francesi; 7) Collegio Germanico.

Oggi

Oggi

La vista non è molto cambiata eccetto per l'ampliamento dell'Ospizio/Palazzo di S. Luigi (XIX secolo) e del Collegio Germanico (tardo XVIII). In entrambi i casi un grande edificio ha sostituito le piccole case mostrate in figura.

S. Luigi dei Francesi

San Luigi dei Francesi

La costruzione di S. Luigi cominciò nel 1518 quando era Re di Francia Francesco I. La facciata fu completata da Giacomo Della Porta nel 1589. La famiglia di Francesco I di Valois aveva per simbolo una salamandra, animale che si riteneva capace di attraversare indenne le fiamme. Le statue sono un'aggiunta posteriore (San Luigi è mostrato nella foto). Sulla sommità uno stemma davvero elegante della Famiglia Reale Francese. Le due statue si ritiene che fossero in precedenza collocate su Porta Pia, dove reggevano lo stemma di Pio IV.
Per altre informazioni vedi nella sezione CHIESE DI ROMA

Palazzo di S. Luigi

Palazzo di S. Luigi

Il Palazzo di S. Luigi, sul lato nord della chiesa, è un grande blocco che arriva fino a Corso del Rinascimento, di fianco a Palazzo Madama. E' composto di edifici eretti o modificati in differenti periodi. I lati su Piazza di S. Luigi a est e su Corso del Rinascimento a ovest mostrano gli effetti di anonimi rimaneggiamenti del XIX secolo (eccetto per la vecchia entrata all'ospizio del XVII secolo). Il lato nord su Via di S. Giovanna d'Arco è molto più interessante con una complessa facciata disegnata da Carlo Bizzaccheri in 1707-12. La piantina del 1748 mostra che c'era una piazzetta di fronte all'entrata al Palazzo di S. Luigi in Via Giovanna d'Arco. Oggi la strettezza della strada rende difficoltoso notare l'elaborato disegno della finestra centrale.

Collegio Germanico

Collegio Germanico

Lo schema della facciata principale del Collegio Germanico fu usato anche per il suo ampliamento nel 1776. L'ariosa corte interna conserva una interessante fontana barocca. Nonostante la destinazione religiosa dell'edificio l'ingresso fu decorato con una testa di Bacco, dio del vino.

Palazzi Giustiniani e Patrizi

Palazzi Giustiniani e Patrizi

Di fronte a S. Luigi due palazzi mostrano i cambiamenti nei colori di Roma che hanno avuto luogo negli ultimi anni. Palazzo Patrizi (a sinistra), oggi Ambasciata Argentina, apparteneva alla famiglia Patrizi, la cui villa è illustrata nella tavola 195. Mostra eleganti dettagli barocchi ed è stata ridipinta recentemente in azzurro-cielo in linea con i colori mostrati in molti quadri da Giovanni Paolo Pannini (1691-1764). Palazzo Giustiniani, di Carlo Fontana and Francesco Borromini, ha mantenuto il tradizionale colore rosso, sebbene meno scuro che in passato. Palazzo Patrizi fu costruito nel 1611, quando apparteneva a Olimpia Aldobrandini, nipote di Papa Clemente VIII, le cui stelle e strisce decorano le finestre. Fu acquistato dai Patrizi nel 1642.
Dettagli

S. Agostino

Sant' Agostino. In basso a dx Santa Maria Novella

La facciata rinascimentale di S. Agostino fu costruita da Giacomo da Pietrasanta per il Cardinal d'Estouteville nel 1483 facendo uso di alcuni blocchi di travertino caduti dal Colosseo. La parte superiore ricorda S. Maria Novella a Firenze.
S. Agostino conserva numerose e interessanti opere d'arte, compreso un affresco di Raffaello. Due statue in particolare evidenziano gli stili Rinascimentale e Barocco: qui sotto la Madonna del Parto di Jacopo Sansovino e il S. Tommaso di Villanova di Melchiorre Caffà.

Statue

La statua del Sansovino è chiaramente ispirata alla classicità (a una statua di Apollo secondo M. D. Garrard) ed è inserita in un altare simile ad un arco trionfale. Il gruppo di S. Tommaso di Melchiorre Caffà, uno dei più talentuosi allievi del Bernini, è un perfetto esempio di tentativo Barocco di creare un legame tra il mondo fittizio dell'arte e la vita reale (R. Wittkower - Art and Architecture in Italy 1600-1750).

Passo scelto dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Palazzo Giustiniani, e Patrizj
Nell'uscire dal portone del divisato cortile, ci viene incontro il ricchissimo palazzo Giustiniani, non meno per la copiosa scelta di quadri de' primi valenti uomini, che per la quantità di statue, busti, e marmi preziosi trovati nelle rovine delle accennate terme di Nerone, passando il numero di 500. le statue antiche, oltre le moderne, distribuite negli appartamenti, nelle scale, e nel portico con magnificenza di colonne di granito, collocate tra nicchie, e spartimenti con bassirilievi, correndone le stampe in due gran tomi per piacere degli eruditi e dilettanti; onde questo si rende singolare fra i palazzi di Roma. A destra evvi il palazzo Patrizj, ed incontro la
Chiesa di s. Luigi de' Francesi
Era quivi anticamente un priorato di Monaci Benedettini spettante alla Badia di Farfa, e vi era unita la prossima e piccola chiesa collo spedale detto s. Giacomo in Thermis. La nazione Francese fece la permuta l'an. 1589. con altra, che altrove possedeva, e colle limosine di Caterina de' Medici Regina di Francia fu eretta la nuova chiesa col disegno di Giacomo della Porta, in onore di san Dionisio Areopagita, e di san Luigi Re di Francia. Anni sono è stata tutta incrostata di marmi, ed ornata mirabilmente di pitture e stucchi dorati. È celebre in questa chiesa la seconda cappella a destra, dedicata a s. Cecilia, non solo per il quadro dell'altare copiato da Guido Reni dall'originale di Raffaello, ma altresì per le pitture ne' laterali, e nella volta fatte a fresco dal gran Domenichino. Evvi nella cappella, che siegue la B. Gio. di Sciantal dipinta da Monsù Parosel, e nell'altare maggiore l'Assunzione della ss. Vergine è di Francesco Bassano, il s. Matteo con i laterali nella cappella, che siegue sono del Caravaggio, l'adorazione de' Magi, del Cav. Baglioni, il s. Luigi, di Plautilla Bricci, ed il s. Niccolò nella penultima, del Muziani; i laterali però sono di Girolamo Maffei, il quale fece ancora il quadro nell'ultima. Nella sagrestia poi vi è il s. Dionigi dipinto da Gio: Miele, una Madonna del Correggio, e l'abbozzo del san Erasmo, che sta nella Basilica Vaticana fatto del Pussino. Ufizia questa chiesa un collegio di Preti nazionali, i quali abitano nel magnifico casamento laterale, ove è anche l'ospizio per li pellegrini di loro nazione.
Chiesa e Convento di s. Agostino
Senza andar cercando dove sia questo, basta incamminarsi a sinistra, che dopo pochi passi si vede la gran mole del nuovo convento, fatto con disegno del Cav. Luigi Vanvitelli Romano, il quale ha rinnovato ancora la chiesa, che per la vecchiezza minacciava rovina, particolarmente la cupola, la quale vantava il primato fra tutte le moderne di Roma. Fu questa eretta l'anno 1483. con disegno quasi gotico di Giacomo Pontelli, servandosi de' travertini caduti dal Colosseo, e furono trasportati in essa tutti i corpi de' santi Martiri, che erano nell'antichissima chiesa di s. Tritone, ora affatto soppressa per la nuova fabbrica del convento. Sono in questa nobilissime cappelle ornate di marmi, depositi, e pitture celebri, fra le quali tiene il primo luogo un Profeta con due putti dipinto sopra un pilastro della nave da Raffaello da Urbino, fatto a somiglianza delle opere di Michel Angelo Bonarroti; il s. Agostino nell'altare della crociata è del Guercino da Cento. L'altare maggiore ornato di marmi preziosi è disegno del Cav. Bernini, e li Angioli furono terminati da Gio. Fancelli sotto il mentovato Bernini; le pitture nella cappella di s. Agostino, e di s. Guglielmo sono del Lanfranco, il s. Tommaso di Villanuova, del Romanelli, il medesimo Santo scolpito in marmo, è di Melchior Gafar Maltese, terminato per causa di morte da Ercole Ferrata; il deposito del Card. Imperiali è opera di Domenico Guidi; la deposizione dalla Croce è di Giorgio Vasari; il quadro del B. Giovanni, è di Giacinto Brandi; la s. Appollonia, del Muziani; l'Assunta, dell'Abbatini, e la s. Casa di Loreto, del Caravaggio, ed altre molte pitture, e sculture, che si tralasciano per brevità.
Nel sito presso di questa chiesa e convento si crede essere stato eretto da Romolo l'altare a Marte, per cui il campo si disse Marzio, ed ancora esservi stato il Busto fatto da Ottaviano Augusto, cioè un luogo chiuso con cancellate di ferro, in cui solevano i Gentili abbruciare i cadaveri degl'Imperatori, ed il primo fu quello del medesimo Augusto.

Prossima tavola nel Libro IX: Chiesa della SS. Trinità e Ospizio dei Pellegrini

Prossima tappa nell'itinerario del IV giorno: Convento di S. Agostino