S. Simeone Profeta (Libro VI) (IV giorno )

In questa pagina:
 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 S. Simeone Profeta
 Palazzo Lancellotti
 Palazzo Cesi
 S. Salvatore in Lauro e Fontana del Leone
 S. Maria in Posterula
 S. Salvatore in Primicerio
 Arco di Parma e Teatro Tordinona
 Palazzo di Via della Maschera d'Oro
 Edifici Rinascimentali in Via de' Coronari
 SS. Simone e Giuda

La Tavola (No. 108)

Qui siamo vicini a Ponte S. Angelo: Arco di Parma scende al fiume: era uno dei pochi accessi in questa parte di Roma.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Palazzo Lancellotti; 2) Altri edifici vicino a Palazzo Lancellotti; 3) Arco di Parma; 4) S. Simeone; 5) Palazzo un tempo della famiglia Cesi.
La piantina riporta anche: 6) S. Salvatore in Lauro; 7) S. Maria in Posterula; 8) S. Salvatore in Primicerio; 9) Palazzo della Maschera d'Oro.


Oggi

La vista non è molto cambiata, solo che invece di scendere al fiume oggi c'è una gradinata che sale al Lungotevere.

S. Simeone Profeta

La piccola chiesa di origine antichissima fu interamente ricostruita dal Cardinal Girolamo Lancellotti nel 1610, soprattutto per conservare una chiesa parrocchiale attaccata al suo palazzo. La facciata è l'unica cosa che rimane della chiesa.

Palazzo Lancellotti

La tavola mostra solo un angolo di Palazzo Lancellotti, che fu iniziato da Daniele da Volterra e completato da Carlo Maderno. Il portale è attribuito al Domenichino. La strada alla sinistra di Palazzo Lancellotti è Via dei Coronari, oggi famosa per i suoi negozi di antichità. Fu aperta da Sisto IV nel XV secolo per facilitare l'accesso a S. Pietro e fu chiamata Via Recta. C'erano molti negozi che vendevano oggetti devozionali ai pellegrini tra cui le corone del rosario (da cui Coronari).
La piazzetta di fronte a Palazzo Lancellotti è un'aggiunta degli anni Trenta: la fontana proviene da Piazza Montanara.

Le case per i servi sono mostrate nella tavola e portano ancora la stella dei Lancellotti.

Palazzo Cesi

Nella prima metà del XVII secolo la famiglia Cesi era tra le più ricche di Roma. I Cardinali Donato e Angelo Cesi costruirono la facciata di S. Maria della Vallicella, il duca Federico Cesi protesse Galilei, un altro duca, Francesco Maria, sposò una nipote di Clemente VIII e aggiunse al simbolo araldico dei Cesi (un albero su una montagna) le strisce degli Aldobrandini. Al tempo di Vasi i Cesi avevano lasciato il palazzo mostrato nella tavola, ma ne conservavano uno più grande vicino a Piazza S. Pietro in quella che è oggi Via della Conciliazione. Il palazzo ha un bel portale del XVI secolo e ad un angolo una gigantesca testa di leone.

S. Salvatore in Lauro e Fontana del Leone

La piantina riporta la collocazione di tre chiese vicine a Palazzo Lancellotti.
S. Maria in Posterula era una chiesetta costruita in una piccola porta delle mura sul fiume (posterula significa porticina) e fu demolita alla fine del XIX secolo, insieme con l'Arco di Parma (segnato con una freccia blu) e col Teatro Apollo o Tordinona, uno dei più importanti teatri di Roma. S. Salvatore in Primicerio (il punto rosso nella pianta) non è più una chiesa. S. Salvatore in Lauro è dedicata a Nostra Signora di Loreto (il particolare della facciata mostra gli angeli che trasportano la Casa Santa a Loreto) ed è la chiesa nazionale dei Marchigiani (clicca qui per una lista delle ciese nazionali a Roma). La chiesa fu restaurata in stile neoclassico da Guglielmetti nel 1862. L'edificio col bordo verde fu demolito per creare la piazza di fronte a Palazzo Lancellotti. (clicca QUI per una monografia sulla chiesa). Una piccola fontana, oggi vicino a S. Salvatore in Lauro ed un tempo nella vicina Via di Panico, mostra una logora testa di leone. La lunga iscrizione spiega come un dragone (il simbolo araldico di Gregorio XIII) addomesticò il leone e convinse la bestia a rendersi utile.

Palazzo di Via della Maschera d'Oro

In Via della Maschera d'Oro c'è un palazzo del XVI secolo (oggi appartenente ai Lancellotti) che fu dipinto da Polidoro da Caravaggio, un allievo di Raffaello. Il soggetto delle pitture è il mito di Niobe, sebbene molte scene siano ispirate al rilievi della Colonna Traiana. Il nome della strada si deve ad un particolare della decorazione che mostra un giovinetto che si nasconde dietro una maschera d'oro.

Edifici Rinascimentali in Via de' Coronari

Via de' Coronari ha parecchi edifici Rinascimentali degni di una piccola nota. Il portale della casa di Prospero Mochi fu disegnato nel 1516 e mostra alcuni elementi tipici dell'architettura Rinascimentale (l'uso dell'arco, la trabeazione con una iscrizione morale, i pilastri laterali). Palazzo Ruiz o Sampieri è un palazzo del Tardo Rinascimento attributo a Bartolomeo Ammannati.
Casa di Fiammetta è una casa singola (parecchio restaurata) del XV secolo alla fine di Via de' Coronari. Fiammetta è il nome della cortigiana Fiorentina "amica" di Cesare Borgia, il figlio prediletto di Alessandro VI, che a sua volta era stato "amico" di un'altra cortigiana famosa, Vannozza Cattanei.

SS. Simone e Giuda

SS. Simone e Giuda era anche nota come S. Maria in Monticello, con un riferimento a una piccola altura chiamata Monte Giordano. La minuscola chiesa fu sconsacrata agli inizi del XX secolo e trasformata in un cinema, quindi in un ristorante e alla fine in un teatro. L'unica cosa rimasta è il portale del XVIII.

Via dei Coronari conserva una delle più antiche madonnelle delle strade di Roma. Fu progettata da Antonio da Sangallo il Giovane nel 1523 per il Cardinal Alberto Serra da Montefeltro (il cui nome è scritto sotto l'immagine).

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di s. Maria in Posterula
Era questa chiesa unita all'antico palazzo Gaetani, che quì ebbe quella nobilissima famiglia prima del Pontificato di Bonifazio VIII. ma poi avendola egli conceduta ai monaci Celestini, vi stabilirono il loro collegio, che dicesi Urbano.
Arco di Parma
Per quel che appare, era questo anticamente una porta per iscendere al Tevere, ora però serve per lo spurgo, e scarico dell'immondezze, che si raccolgono per la Città. Nel vicolo incontro corrisponde la
Chiesa di s. Simone Profeta
Da alcuni monumenti, che sono in questa chiesa si arguisce essere stata molto risplendente la sua antichità, ma poi per la vecchiezza minacciando rovina l'an. 1610. fu rifatta dal Card. Lancellotti. A sinistra di questa evvi il palazzo Cesi, e nel casamento incontro si vede dipinto in chiaro e scuro il ritratto di Raffaelle da Urbino, in memoria di aver ivi abitato quell'insigne pittore de' nostri secoli; ed appresso si vedono altre pitture fatte similmente dichiaro e scuro, che rappresentano diversi fatti degli antichi Romani, e sono opere ammirabili di Polidoro da Caravaggio, e del Maturino, allievi del detto Raffaello: ma per disavventura hanno molto patito. Evvi a sinistra il palazzo Lancellotti, e a destra la
Chiesa di s. Salvatore in Primicerio e Palazzo Lancellotti
Quasi niuna notizia si ha di questa antichissima chiesa consagrata l’anno 1113. ed ufiziata ora dalla compagnia di s. Trifone; e però passeremo ad osservare le statue, li busti, e bassirilievi antichi, co' preziosi quadri del palazzo Lancellotti. Fu questo edificato con disegno di Carlo Maderno; il portone però è del Domenichino; la strada laterale si dice de' coronari, perchè vi sono le botteghe di questi, e la scalinata, che si vede dall'altra parte della strada, porta alla piccola chiesa de' ss. Simone, e Giuda Apostoli, come fra poco diremo parlando del monte Giordano. Pigliando poi il cammino a destra, si trova la
Chiesa di s. Salvatore in Lauro
Insieme con questa chiesa fu eretto un monastero dal Card. Latino Orsini circa l'an. 1450. per li Canonici di s. Gregorio in Alga, i quali, poi riedificarono la chiesa col disegno di Ottavio Mascherini; ma essendo soppresso quell' ordine da Clemente IX. fu conceduta l'anno 1669. alla confraternita de' Marchigiani, i quali dedicarono la chiesa alla ss. Vergine di Loreto, e nel monastero eressero un collegio di nazionali. Nella chiesa sono delle cappelle ornate di marmi, e di pitture; fra le quali è rimarchevole il Presepio di nostro Signore nell'ultima cappella, per essere la prima opera di Pietro da Cortona; la ss. Vergine nell' altare maggiore è di Gio: Peruzzi d'Ancona, ed il s. Filippo Neri con altri Santi nella crociata è del Cav. Ghezzi. Indi scendendo per il vicoletto a destra della medesima chiesa. si torna alla strada dell'Orso, e piegando a sinistra in primo luogo il
Teatro di Tordinona
Erano quivi ne' secoli passati le carceri; dipoi fuvvi un magnifico teatro tutto costruito di materiali senza legno; ma essendo stato atterrato da Innoc. XI. ultimamente vi è stato rifatto di legno sul medesimo piantato dell' antico.

Prossima tavola nel Libro VI: SS. Celso e Giuliano

Prossima tappa nell'itinerario del IV giorno: SS. Celso e Giuliano