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SS. Nereo e Achilleo (Libro III) (Pianta B4) (V giorno)
In questa pagina:
![]() La vecchia chiesa dei SS. Nereo e Achilleo offre a Vasi la
possibilità di mostrare le pendici nord del piccolo Aventino con vista sulle Terme di
Caracalla e su S. Balbina. Oggi questa cima dell'Aventino è meglio nota come S. Saba
(clicca QUI per un giro per S.
Saba). La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748,
sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi facva riferimento a: 1)
Terme di Caracalla; 2) S. Balbina; 3) SS. Nereo e Achilleo; 4) Vigna de'
Padri Gesuiti; 5) S.
Sisto Vecchio; 6) Via Nuova (questo nome fu dato in realtà alla
strada parallela che fiancheggia le Terme di Caracalla). ![]() ![]()
L'area oggi è piantumata a pini e cipressi che limitano la vista sulle Terme di Caracalla e su S. Balbina. A destra la chiesa di S. Sisto Vecchio con una facciata del XVIII secolo e un campanile molto più vecchio.
La chiesa, menzionata già nel 337, fu ricostruita intorno all'anno 800 e largamente restaurata nel 1597. La facciata mostra ancora alcuni dipinti.
Sulle pendici dell'Aventino vi è un altro monastero/fortezza oltre a quelli di S. Sabina e S. Saba. Una torre medievale permetteva di vedere chiunque si avvicinasse al monastero. La chiesa (ampiamente restaurata negli anni Trenta) conserva una bella sedia episcopale con decorazione Cosmatesca.
La chiesa fu detta Vecchio nel XVI secolo quando le suore Domenicane l'abbandonarono (l'area era spesso alluvionata) per trasferirsi al monastero di SS. Domenico e Sisto. La chiesa e il monastero furono riutilizzati nel XVIII secolo. La nuova facciata è una delle prime opere di Filippo Raguzzini, che mantenne l'ingresso originale di Giacomo Della Porta con i dragoni di Gregorio XIII.
Questo piccolo monumento (a sinistra, nella tavola) molto probabilmente segnava il bivio delle due strade che portavano la prima a Porta Latina e l'altra a Porta S. Sebastiano (Via Appia).
Le Terme furono aperte nel 217 e furono usate fino al VI secolo quando furono distrutti gli acquedotti. Erano soprattutto un luogo d'incontro durante il Tardo Impero con negozi al piano terra lungo la Via Nova, una nuova strada parallela alla Via Appia . Le rovine sono impressionanti e conservano ancora interessanti mosaici, mentre le gigantesca statue trovate qui al tempo di Paolo III si trovano a Napoli.
Fine alla fine degli anni Ottanta tra i due pilastri rimanenti che sostenevano il Calidarium si teneva la stagione Operistica Estiva. L'Aida di Giuseppe Verdi guadagnava parecchio dall'ambientazione. Nel 2003 la Stagione Operistica Estiva si tenne di nuovo alle Terme di caracalla ma ad una certa distanza dai pilastri. ![]() Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina: Prossima tavola nel Libro III: Chiesa di S. Cesario Prossima tappa nell'itinerario del V giorno: Chiesa di S. Cesario |