S. Lorenzo in Panisperna (Libro VIII) (III giorno) (Pianta A3)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
S. Lorenzo in Panisperna
Palazzo Cimarra
S. Lorenzo in Fonte

La Tavola (No. 152)

Il Viminale è il meno conosciuto dei sette colli di Roma. Per gli Italiani Viminale è sinonimo di Ministero degli Interni o di Polizia, ma Viminale è il colle tra il Quirinale e l'Esquilino, e Via Panisperna è il rettifilo che collega questi due colli salendo sul Viminale. La chiesa di S. Lorenzo è nel punto più alto del Viminale.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Primo ingrsso alla chiesa; 2) Parte del monastero; 3) S. Maria Maggiore; 4) Palazzo Cimarra.
La piantina riporta anche 5) S. Lorenzo in Fonte.


Oggi


Il campanile e il mendicante non stanno più lì ma, a parte ciò, poco è cambiato e la vista su S. Maria Maggiore si è conservata.

La Chiesa

Costruita in tempi molto antichi sul luogo del martirio di S. Lorenzo la chiesa è stata oggetto di troppi restauri: l'ultimo a cura di Leone XIII.

Palazzo Cimarra

Il sobrio ma elegante Palazzo Cimarra offre ai pochi che possono permettersi un appartamento lì una vista emozionante sugli altri sei colli di Roma.

S. Lorenzo in Fonte

S. Lorenzo fu imprigionato in una cella sotterranea della casa di Ippolito, un centurione Romano. Nella cella c'era una piccola fonte d'acqua che fu usata da S. Lorenzo per battezzare un altro prigioniero, un cieco che recuperò la vista. Il miracolo convinse Ippolito a farsi battezzare pure lui e per questo fu messo a morte (la chiesa, costruita sulla cella, è dedicata sia a Lorenzo che ad Ippolito). Le ceneri di S. Lorenzo furono deposte in S. Lorenzo fuori le Mura.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di s. Lorenzo in fonte, e strada della suburra
Si dice questa contrada la nuova suburra, a distinzione dell'antica, che era presso la chiesa de' ss. Pietro e Marcellino, e però vi fu posta quivi sul cantone una insegna formata in marmo. La strada, che siegue dritta, porta al monastero di s. Lucia in Selce, e a s. Martino ai monti, e poi alla porta s. Lorenzo; voltando però per la strada, che sta incontro alla detta insegna, che dicesi Urbana, si trova in primo luogo la chiesa di s. Lorenzo in Fonte molto celebre, perchè eretta nella prigione del Santo, in cui s. Ippolito cavaliere Romano, convertito alla Fede dal s. Diacono, fu battezzato nel fonte miracolosamente ivi sorto, come si vede espresso nel quadro sull' altare maggiore da Gio. Batista Speranza, il quale fece il resto delle pitture, fuorchè un s. Vescovo, e s. Francesco, per essere opera del Cav. d'Arpino, e le pitture nella prima cappella sono del Cipolla.
Chiesa di s. Lorenzo in Panisperna
Dopo la suddetta chiesa camminando a destra, ci viene di prospetto la villa di Sisto V. a destra la tribuna della basilica di s. Maria Maggiore, e a sinistra il detto monastero colla chiesa. Questa fu eretta nel luogo delle terme Olimpiade, ove il s. Diacono fu arrostito sulla graticola, acciò si conservasse la memoria del suo martirio. Era prima una delle 20. badie privilegiate di Roma, e fu molto frequentata da s. Brigida, mentre stette in Roma. Ora vi sono le religiose di santa Chiara, le quali hanno adornata la chiesa di marmi, stucchi dorati, e pitture; Pasquale Cati vi dipinse il prospetto dell'altare maggiore; Cherubino Alberti il s. Francesco; e Cesare d'Arpino la s. Brigida, lo sposalizio della ss. Vergine, e la volta della chiesa.

Prossima tavola nel Libro VIII: S. Silvestro in Capite
Prossima tappa nell'itinerario del III giorno: Porta S. Lorenzo