| Porta S. Lorenzo (Libro I) (II giorno) e (III giorno) (Pianta A3)
In questa pagina:
Pochi Romani associano Via Prenestina a Porta S.
Lorenzo, perché oggi Via Prenestina comincia subito fuori di Porta Maggiore, mentre è la
Via Tiburtina che comincia oggi da Porta S. Lorenzo, che perciò è chiamata anche
Porta Tiburtina. La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto,
che mostra anche: 1) Porta S. Lorenzo; 2) S. Bibiana.
![]() ![]() La porta è stata risparmiata aprendo un varco nelle mura alcuni metri più a sinistra, ma è penalizzata oggi dalle costruzioni troppo vicine.
![]() L'interno della Porta è un arco costruito da Augusto e restaurato da Tito e Caracalla e celebrante tre acquedotti (Acqua Marcia, Tepula e Giulia) che entravano a Roma. L'imperatore Onorio incorporò l'arco nella porta quando restaurò le Mura di Aureliano agli inizi del V secolo. La porta fu anche chiamata Porta Taurina per via della testa di toro sull'arco (vedi lo sfondo della pagina).
La Stazione Termini si trova oggi tra Porta S. Lorenzo e la piccola chiesa di S. Bibiana, che fu costruita sul sito dove una fanciulla fu legata ad una colonna e frustata a morte. Gian Lorenzo Bernini aveva già una solida reputazione come scultore quando, nel 1625, Urbano VIII gli commissionò il restauro della chiesa. Come architetto Bernini non fece così bene in S. Bibiana, ma la statua della santa è il primo di una serie di capolavori. Secondo l'iconografia tradizionale essa è ritratta con i simboli del martirio: la frusta e la colonna. Le Mura tra Porta S. Lorenzo e Porta Maggiore Alte torri ricostruite da Niccolò V caratterizzano questa sezione
delle Mura. Sulla porta stessa ci sono gli stemmi del Cardinal Farnese e
del Cardinal Carafa (quest'ultimo è l'unico stemma dei Carafa che si può
vedere a Roma perché alla morte di Papa Paolo IV Carafa furono tutti
distrutti). Nella targa sotto, la data - che non si riferisce al
pontificato del papa ma all'Anno Domini - e il dativo "CLEMENTI"
(a Clemente) anziché il nominativo "Clemens"
indicano che fu il Senato Romano (SPQR) e non il Papa a pagare per il
restauro: è possibile fare il confronto con la targa sotto lo stemma di
Sisto V.
Prossima tavola nel Libro I: Porta Maggiore Prossima tappa nell'itinerario del II giorno: Villa Altieri Prossima tappa nell'itinerario del III giorno: Basilica di S. Lorenzo fuori le Mura |