LE MURA AURELIANE NEL MEDIOEVO
Introduzione

Agli inizi della sua storia, Roma sfruttò per la sua difesa le condizioni naturalmente accidentate del terreno (colli scoscesi e valli profonde), in maniera analoga a quanto avveniva in tutti i nuclei abitati dell'epoca (IX-VIII sec. a.C.).
Soltanto nel sec. VI a.C. la città fu circondata da una cinta fortificata in opera quadrata di tufo (detta Serviana) che tuttavia, non resistendo all'assalto dei Galli del 390 a.C., fu rifatta nel 378 a.C. più forte e alta utilizzando un tipo di tufo più resistente (tufo di Grotta Oscura); il perimetro di questa cinta muraria (alta m. 10 e spessa m. 4) era di circa 11 chilometri e racchiudeva una superficie di circa 426 ettari. Per sei secoli, queste furono le mura che difesero Roma.
Fu al tempo dell'imperatore Aureliano (270-275 d.C.) che Roma, minacciata dalle invasioni barbariche provenienti dal Nord Europa, si trovò nella necessità di costruire una nuova cinta fortificata a sostituzione delle vecchie mura repubblicane ormai fuori uso, sommerse e sorpassate dalla grande espansione della città.
Lo studio del nuovo tracciato fu fatto strategicamente da ingegneri militari e rimase in uso effettivo senza alterazioni fino al 1870: con i suoi km. 18,837 si tratta di uno degli esempi più importanti dell'arte della fortificazione antica.
Dal momento che il costo delle nuove Mura si prospettava piuttosto ingente, il circuito fu condotto per lo più attraverso il terreno demaniale, limitando al massimo le spese d'esproprio di terreni privati o del demanio pubblico. Inoltre, per risparmiare materiale di costruzione e per evitare di lasciare a disposizione del nemico il controllo di alcune opere, molte costruzioni preesistenti (sepolcri, acquedotti, abitazioni, il Castro Pretorio, l'Anfiteatro Castrense) furono incluse nel circuito. Il muro costruito da Aureliano era alto m. 6 e spesso m. 3,50; ogni 30 metri fu posta una torre quadrata sporgente di m. 3,50, per un totale di 383 torri. La tecnica edilizia utilizzata è l'opera laterizia.
Durante il regno di Massenzio (306-312), alcuni tratti di Mura furono restaurati con la tipica cortina dell'epoca, in opera listata di tufelli e laterizi. Secondo fonti antiche, Massenzio avrebbe anche fatto scavare un fossato all'esterno delle mura che tuttavia non riuscì a portare a termine.
In seguito a nuove invasioni di barbari, L'imperatore Onorio (384-423) stabilì il raddoppio dell'altezza del muro; ed è proprio questa la struttura che, eseguita tra il 401-402, si è conservata fino a noi. Sia il camminamento sia le torri furono rialzate di un piano, costruendo una nuova muratura in opera laterizia al di sopra di quella di Aureliano. La cortina onoriana è irregolare, con mattoni di recupero, di colore e misure diverse e strati di malta abbondanti. Il precedente cammino di ronda fu coperto con una galleria a volta, aperta verso l'interno della città con grandi arcate, sopra la quale correva un altro cammino di ronda, scoperto e riparato da merli verso l'esterno.

Pagina seguente >>

Lungo i quasi 19 chilometri del perimetro originario delle Mura di Aureliano, sono ancora ben distinguibili una serie di interventi (di restauro, di ricostruzione o di trasformazione) eseguiti in età medioevale. I principali sono:

Tratto Porta Pinciana - Porta del Popolo:  Torre 1

Tratto Porta Pinciana - Porta Salaria: Torre 9

Porta S. Lorenzo

Tratto Porta S. Giovanni - Porta Maggiore: Torre 4

Tratto Porta Metronia - Porta S. Giovanni:  Torre 1

Porta Metronia

Tratto Porta Latina - Porta S. Sebastiano:  Torre 2

Tratto Porta Latina - Porta S. Sebastiano:  Torri 11 e 12

Tratto Porta S. Sebastiano - Porta S. Paolo: Torre 1

Tratto Porta S. Sebastiano - Porta S. Paolo:  posterula ovest

Tratto Porta S. Sebastiano - Porta S. Paolo:  Torri 3, 5, 6, 7 e 10

Porta S. Paolo

Tratto Fiume Tevere - Porta Porta S. Paolo:  Torre 1