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INTRODUZIONE
Roma possiede forse la più
lunga e più antica cinta muraria ancora esistente.
Questo reperto unico della storia romana è tuttavia piuttosto negletto dalle migliaia
di turisti che visitano la città ogni giorno: assai pochi di loro prestano la
dovuta attenzione a queste imponenti strutture, venendo il loro interesse
catturato soprattutto da famose costruzioni e luoghi come i Fori, il Pantheon,
o il Vaticano. Di sicuro meno belle di queste gemme, le mura si sono tuttavia
rivelate di maggiore utilità civica di qualsiasi altro monumento o edificio più
conosciuto. E ancora oggi restano un'importante testimonianza degli antichi
confini della città.
Gli svariati restauri condotti nel corso dei secoli, per mantenerle stabili e
forti, danno ragione del buono stato di conservazione di buona parte delle mura
esterne: al contrario di altri edifici antichi, hanno mantenuto la loro
funzione difensiva fino al tardo XIX secolo.
Anche le porte originali sono al loro posto, e molte di esse hanno assistito ad
eventi storici importanti.
Al di là della loro importanza in tempo di guerra, le mura cittadine fornivano
all'autorità locale un importante mezzo per tenere sotto controllo le molte
persone che ogni gorno entravano ed uscivano da Roma, in quanto queste erano le
uniche vie di accesso: le porte erano solitamente vigilate durante il giorno, e
venivano chiuse al tramonto. E poiché era uso imporre un pedaggio a persone e
merci che entravano in città, le porte fornivano alle casse comunali anche un
discreto introito.
Non è possibile camminare sulle mura di Roma, come su quelle medioevali di
molte città europee, tranne che per un breve tratto sul lato meridionale, ma se
ne può seguire l'intero perimetro: questo lungo, interessante e insolito giro
fa attraversare al visitatore molti quartieri, alcuni dei quali lontani dalle
aree cittadine solitamente battute dai turisti. Alcuni resti interessanti, non
lontani dalle mura e dalle porte, si raggiungono con brevi deviazioni
all'itinerario principale.
Lo scopo delle pagine seguenti è un invito a visitare queste mura, sia
virtualmente che in modo effettivo.
Ho cercato di tenere presente tanto i molti visitatori che seguiranno il giro
più comodo, seduti davanti ai loro PC, ma anche la minoranza dei più fortunati,
che hanno in programma di visitare Roma (o ai quali, magari, verrà voglia di
farlo dopo aver scorso queste pagine): la guida è piena di illustrazioni, ha
una descrizione completa del giro, mappe dettagliate con l'itinerario suggerito
(in files separati, così da non appesantire il caricamento di ogni pagina), e
può essere facilmente stampata, per essere usata come un comodo riferimento,
passeggiando attorno alle mura.
NOTE STORICHE
E
INDICE DELLE MURA
Sin dalla sua fondazione, Roma ha sempre adottato mezzi di difesa per prevenire invasioni da parte delle molte popolazioni vicine.
Non rappresentano un'unica struttura: molte cinte murarie
appartenenti a svariati periodi furono erette usando teciche diverse, a
seconda delle diverse armi a cui avrebbero dovuto opporsi, dalle pietre dei
primi nemici, ai proiettili di catapulta, alle più potenti palle di cannone. |
LE MURA DI ROMOLO
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Poco si sa sulle prime strutture difensive che
racchiudevano il nucleo originale della città, oltre 2700 anni fa; sulla cima
di due colli adiacenti, il Campidoglio e il Palatino, sorgevano due muri di
cinta separati; quello sul secondo colle, probabilmente ricostruito su una
struttura pre-romana, difendeva il luogo della Casa di Romolo, che si ritiene
essere l'abitazione del mitico fondatore e primo re di Roma. |
LE MURA SERVIANE
Prendono il nome
dal sesto re di roma, Servio Tullio: secondo la tradizione, fu costui a far erigere
la prima struttura difensiva tutt'intorno alla città. Anche in questo caso è
impossibile definire una data precisa. Secondo fonti attendibili, nel
VI secolo aC Roma era stata effettivamente provvista di qualche
tipo di difesa; tuttavia ci sono sufficienti prove per ritenere che un vero e
proprio muro fu costruito non prima del IV secolo a.C. (durante la
repubblica, da cui l'altro nome delle mura). E un'aggiunta successiva, oltre
la sponda sinistra del Tevere sul colle Gianicolo, fu eretta due secoli dopo. |
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La struttura più
antica probabilmente consisteva di un largo solco o fossato scavato nel
terreno; il materiale proveniente dallo scavo era ammassato internamente al
perimetro a formare un'ulteriore protezione. |
Sfortunatamente ci
rimane ben poco di queste mura, i cui frammenti sono sparsi in varie parti
della città. Da questi resti, comunque, possiamo chiaramente vedere che il
muro era costruito di grossi blocchi squadrati di tufo. |
LE MURA AURELIANE
Nel III secolo d.C., Roma si era espansa e le mura Serviane erano
divenute inutili.
Quindi
l'imperatore Aureliano, che aveva riunito l'impero in via di disgregazione e
aveva sedato rivolte intestine, decise che la città aveva bisogno di una
nuova cinta di mura: in soli cinque anni (dal 271 al 275) i confini di Roma
compresero un'area molto più vasta, specialmente sul lato occidentale. Le
nuove mura erano di mattoni. L'imperatore Aureliano, però, non visse
abbastanza per vedere ultimata l'opera, poiché morì pochi mesi prima che
fosse completata. |
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Anche
quasi tutte le porte, che comunque sorgono sui siti originari, hanno comunque
subìto modifiche; qualcuna è persino stata murata (ma molte di queste sono
state in seguito restaurate e riaperte). Le modifiche erano principalmente di
ordine difensivo, come quelle importanti fatte realizzare dall'imperatore
Onorio, nel V secolo dC, consistenti in una cortina di pietra bianca
applicata sul fronte della porta per impedire ai nemici di intaccare l'antica
struttura di mattoni; ma i rimaneggiamenti in epoca moderna dipesero
soprattutto da motivi di viabilità, richiedenti l'allargamento delle antiche
porte o l'apertura di fornici addizionali dove le mura incrociavano strade
trafficate.
Poiché la nuova cinta muraria doveva essere pronta in poco tempo, quando un
edificio preesistente, civile o militare, si trovava lungo il suo percorso, gli
architetti di Aureliano non lo smantellavano né modificavano la direzione
progettata: più semplicemente lo attraversavano!
Queste mura, comunque, si sono rivelate assai più robuste di quanto qualsiasi
antico architetto avrebbe mai potuto immaginare, se dopo 17 travagliati secoli,
le catapulte, i cannoni, le bombe e persino i terremoti non sono stati in grado
di raderle al suolo.
LE MURA AURELIANE
comincia il giro
RESTAURI alle mura Aureliane
avvenuti in EPOCA MEDIEVALE
LE MURA DEI PAPI
Nei
secoli che seguirono, strutture difensive cominciarono ad essere erette anche
attorno all'area del Vaticano; questa parte di città, a nord-ovest, era
piuttosto vulnerabile in quanto priva di mura che potessero impedire le
invasioni.
Dopo il decreto dell'imperatore Costantino il Grande che lasciava ai cristiani
libertà di culto, pellegrini da molti paesi cominciarono a visitare la tomba di
S. Pietro; durante il medioevo divennero una vera moltitudine.
Il primo muro
costruito in questa parte della città risale al VI secolo d.C.; in
quegli anni Roma era stata appena conquistata da Totila: il re ostrogoto fece
erigere un muro nell'area compresa fra S.Pietro e l'Hadrianaeum (il
mausoleo dell'imperatore Augusto), che a quel tempo cominciava ad essere
convertito in fortezza. |
L'importanza
di queste mura era che rendevano l'area una vera e propria cittadella, detta
"Città Leonina", che tuttavia non veniva considerata come una parte
di Roma finché nel 1585 papa Sisto V decise di annetterla fra gli altri rioni.
Le mura di Leone IV esistevano già da 500 anni, quando nel XV secolo
papa Nicolò V dovette apportarvi importanti restauri, e in quest'occasione
vi aggiunse un certo numero di grossi torrioni rotondi, alcuni dei quali sono
ancora visibili.
Qualche anno dopo il tremendo sacco di Roma ad opera dei mercenari tedeschi di
Carlo V, avvenuto nel 1527, papa Paolo III (1534-49) pensò di
rinforzare le difese della cittadella facendo costruire grandi bastioni
strategicamente posizionati presso gli angoli più settentrionale e più
meridionale della Città Leonina, che già a quel tempo era cresciuta oltre gli
antichi confini. Questi bastioni, però, non erano collegati da mura.
Appena pochi anni dopo, papa Pio IV (1559-65) decise di realizzare per il
Vaticano e la cittadella una nuova cinta muraria completa, da Castel S.Angelo
(ex Mausoleo di Adriano), tutt'intorno al Vaticano, fino alle rive del Tevere.
Anche questo era un
muro in laterizio ma, a differenza dei precedenti, il lato esterno era
strombato, non verticale cioè ma con una ripida pendenza, ed un bordo di
pietra bianca nella parte superiore lungo tutto il perimetro (foto a destra).
Bastioni a forma di freccia che ospitavano postazioni dalle quali potevano
essere usate armi moderne, come i cannoni, rimpiazzarono le antiche torri e
le merlature.
È curioso come ancora oggi questa cinta muraria sostanzialmente mantenga la sua
funzione originaria, segnando il confine ufficiale della Città del Vaticano
con la Repubblica Italiana.
Infine
una notevole estensione la si deve a Urbano VIII (1623-44) dopo circa un
secolo, lungo il Gianicolo. Poiché le mura di Aureliano non erano più in buone
condizioni, il papa decise di includere nella città la cima del monte,
espandendo così il territoro urbano verso il lato occidentale del colle, ma
accorciando leggermente gli antichi confini all'estremità meridionale del muro.
Grazie all'aggiunta di quest'ultimo tratto, dal XVII secolo le mura di
Roma tornarono a circondare di nuovo tutta la città, da Porta Flaminia (ora
Porta del Popolo) fino a Castel S. Angelo, dalla cui sommità la piccola area non
protetta poteva essere facilmente tenuta sotto controllo dall'artiglieria del
castello.
LE MURA DEI PAPI
comincia il giro