Ponte Milvio (Libro V) (I giorno) (Vista C3)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
Statua di S. Andrea
Tempio di S. Andrea
S. Andrea Apostolo sulla Via Cassia
Sepolcro di Nerone

La Tavola (No. 84)

Ponte Milvio è associato a molte battaglie combattute per esso, la più famosa delle quali è la vittora di Costantino su Massenzio nel 312 (nello sfondo della pagina un particolare dell'affresco di Giulio Romano in Vaticano).
E' attraversato dalla Via Flaminia.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Via Flaminia; 2) Via Angelica (che mena a Porta Angelica).
La piantina del 1920 riporta 1) Ponte Milvio (in passato chiamato Ponte Mollo); 2) Statua di S. Andrea; 3) Tempio di S. Andrea.


Oggi

Nel 1806 Pio VII ricostruì quasi interamente il ponte che era stato semidistrutto nel 1849 dato che parte di esso fu scagliata da Garibaldi contro le truppe Francesi per impedire che entrassero a Roma.

Pio IX aggiunse la statua sulla sinistra (l'Immacolata). Quella sulla destra (S. Giovanni Nepomuceno di Francesco Mochi) era già lì al tempo di Vasi e si può vedere nella tavola. S. Giovanni Nepomuceno è il patrono di quelli in procinto di annegare ed ecco perché la sua statua era spesso eretta in prossimità di fiumi. E' anche il patrono di quelli che patiscono per non rivelare i segreti, e perciò l'angioletto è ritratto col dito sulle labbra.
Per altre statue di S. Giovanni Nepomuceno a Praga cliccca qui.

L'elegante torre fu disegnata dal Valadier. All'interno vi è uno dei pochi stemmi di Callisto IIII, insieme con quello di suo nipote, il Cardinal Rodrigo Lenzuoli Borgia che divenne Papa Alessandro VI. La piccola luna nell'angolo in basso a destra è un riferimento al Cardinal Silvio Enea Piccolomini che divenne Papa Pio II.

Statua di S. Andrea

Vicino a Ponte Milvio in una piazzetta tra alti edifici c'è un piccolo cimitero dove le tombe stanno ragruppate attorno alla statua di S. Andrea costruita qui da Pio II in onore della testa del Santo che era stata portata a Roma nel XV secolo dalla Grecia, caduta sotto la dominazione Turca.

Tempio di S. Andrea

Vicino alla sua Villa Giulio III costruì questa cappellina in onore di S. Andrea perché era stato liberato da Carlo V proprio il giorno di S. Andrea (30 novembre) nel 1527. Egli era stato dato come ostaggio da Clemente VII all'Imperatore a garanzia del rispetto degli accordi raggiunti dopo il Sacco di Roma.
La costruzione è del Vignola, che fece uso di "pietra serena", la pietra grigia di tante chiese Fiorentine, anziché del Romano "travertino".
Tra Porta del Popolo e il Tempio si trova una semplice ma elegante costruzione Rinascimentale nota come Casino Del Monte (cognome di Giulio III) e ribattezzata Casina Vagnuzzi dopo i restauri del XIX secolo ad opera del Valadier.

S. Andrea Apostolo sulla Via Cassia

Subito dopo Ponte Milvio la strada si divide in Via Flaminia che porta a Rimini e Via Cassia che porta a Firenze. Al VI miglio di Via Cassia vi è una cappella dedicata a S. Andrea dal Cardinal Antonio Pignatelli nel 1690, poco prima di diventare Papa Innocenzo XII.
Alcuni anni dopo furono aggiunte alla cappellina altre costruzioni. Oggi questi edifici ospitano un convento ed una scuola.

Sepolcro di Nerone

L'area è nota come Tomba di Nerone perché nel Medioevo si pensava che tale fosse la tomba Romana che lì si trova. A causa dell'associazione, essendo Nerone considerato un mago, il monumento godeva di pessima reputazione e molti eventi sfortunati capitati nell'area furono attriubiti ad essa.
Il monumento, costruito nel III secolo d.C., era stato dedicato da Vibia Maria Maxima a suo padre Vibus Marianus ed è finemente decorata con rilievi che mostrano, tra gli altri soggetti, Castore e Polluce, i semidèi domatori di cavalli che proteggevano Roma.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Volendo ora intraprendere con buon'ordine il nostro cammino, ed osservare con piacere tutte le parti di quest'Alma Città, farà cosa molto spediente incominciare dal Tevere, mentre essendo questo Fiume reale assai celebre nell'Istoria Romana, ci darà grande ajuto a ritrovare e riconoscere il sommo pregio delle magnificenze di questa Metropoli, tanto più, che da questo Fiume la maggior parte delle Nazioni dovrà passare prima di entrare in Roma.
Chiamossi ne' primi tempi Albula, per le acque torbide, che portava, com'anche oggidì; poi si disse Tibris da Tibri Re, o Capitano de' Tuschi, che vi si affogò; ora però dicesi corrottamente Tevere, ed in latino Tiber. Nasce più in alto, e presso all'Arno nel monte Appennino, e nel corso intorno a 150 miglia, entrano in esso 42. fiumi: onde gonfio passando di fianco a Roma, la rende colla sua navigazione non solo deliziosa, ma altresì abbondante di ogni sorta di viveri, e di mercanzie. Sono in oggi sopra di questo Fiume cinque ponti tutti antichi, il primo de' quali è lungi dalla città quasi due miglia, e dicesi volgarmente
Ponte Molle
Or dovendo da questo principiare il nostro dilettevole viaggio, non bisogna, mio Lettore gentile, mirare solamente la semplice struttura di esso, ma scorrere più presto col pensiero a rammemorarsi quei tanti Eroi, che passando per esso vennero a Roma vincitori di Regni, e Provincie le più vaste e lontane; ed insieme quanti Re e Capitani prigionieri, o pur tributarj, ed officiosi vi possarono per venire a prestare omaggio al senato e popolo romano. Da Emilio Censore, che lo edificò fu chiamato Ponte Emilio, dipoi Milvio, ed ora Ponte Molle vien detto. Dell'antico non ritiene altro, che la torre fatta da Bellisario, e i piloni sopra cui Niccolò V rifece il ponte. Ne' secoli antichi si difendevano fin quì le oscenità del gentilesimo, perciò era frequentata questa contrada da Nerone. In oggi però dal medesimo ponte principia a farsi vedere la pietà de' Fedeli, e la santità della nostra Religione, essendo sopra di esso collocata un'immagine della santissima Vergine, ed al fianco la statua di s. Giovanni Nepomiceno.
Via Flaminia
Da Cajo Flaminio vincitor de' Liguri prese un tal nome la via, che passa sopra questo ponte, perchè con generosità la lastricò l'anno 533. di Roma fino a Rimini, ove finiva la Gallia cisalpina; né ha mutato nome, anzi con esso seguita, come anticamente, fino alla piazza di Sciarra, ove si unisce colla Via Lata. Era in quei tempi come la trionfale ornata di archi, e statue di uomini illustri; ora però vi sono de' sagri tempj, e sagre immagini: si vede in primo luogo la seguente
Statua di S. Andrea Apostolo
Pochi passi dopo il detto ponte evvi a sinistra la statua di s. Andrea Apostolo alzata sin dall'anno 1462. da Pio II. in memoria di essere stata ivi per una notte conservata la di lui sagra Testa, quando dal Peloponneso fu portata a Roma, e però fuvvi eretto un frontespizio, con 4 colonne, e vi fu destinato un Eremita, che ne avesse cura. E poco dopo evvi la
Chiesa di S. Andrea Apostolo
Giulio III. per una grazia ricevuta dal santo Apostolo mentre era Prelato, crede questa piccola chiesa con disegno però di Giacomo Barozio da Vignola, e se ne vede in stampa la pianta, lo spaccato, ed il prospetto.

Prossima tavola nel Libro V: Porto di Ripetta
Prossima tappa nell'itinerario del I giorno: Casino di Papa Giulio III