|
Le Quattro Fontane (Libro II) (II giorno) (Pianta A3)
In questa pagina: ![]() La tavola mostra la chiesa di San Carlo e le Quattro Fontane fatte costruire da Sisto V all'incrocio tra due grandi strade: Strada Felice (dal nome di Sisto V, Felice Peretti) che va da Trinità dei Monti a S. Maria Maggiore e Strada Pia che va da Porta Pia al Quirinale o Monte Cavallo com'era allora chiamato. La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Le Quattro Fontane; 2) S. Carlo; 3) Palazzo Albani; 4) S. Maria Maggiore (Facciata absidale). La piantina riporta anche 5) Palazzo Galloppi; 6) SS. Anna e Gioacchino. ![]() ![]()
![]() A parte le auto, nulla è cambiato. Sfortunamente il traffico è un fastidio continuo e rende difficile esaminare accuratamente la complessa facciata borrominiana di S. Carlo o San Carlino, come dicono i romani, dal momento che la chiesa, si dice, potrebbe essere tutta contenuta in un pilastro di S. Pietro. La parte superiore f costruita dopo la morte del Borromini. Le Quattro Fontane
![]() Le quattro fontane rappresentano i fiumi Arno (in alto a sinistra) e Tevere
(in basso a destra) e le dee Giunone (in alto a destra) e Diana (in basso
a sinistra).
![]() Costretto ad un budget ridotto, Borromini ricorse alla propria ingegnosità
e alla sua maestria nello stucco (vedi anche la sua cappella nel Palazzo di Propaganda
Fide). Il costo fu in parte sostenuto dal Cardinal Francesco Barberini,
nipote di Urbano VIII, al quale è dedicata una cappellina.
Oltre che dallo stemma formale i Barberini sono ricordati da un rilievo a
stucco che mostra il Sole dei
Barberini.
![]() Il piccolo monastero adiacente la chiesa ha un minuscolo chiostro dove
Borromini diede ancora una volta prova del suo talento.
Lo dimostra il motivo dritto/rovescio
delle colonne della balaustra. ![]() Palazzo Albani
![]() Palazzo Albani è oggi conosciuto come Palazzo del Drago perché
quando declinò la fortuna del Cardinal Albani fu comprato dai Del
Drago (ancor oggi appartiene a Lady Domietta del Drago), il cui simbolo è un drago,
da non confondersi con quello dei Boncompagni.
![]() L'entrata al Monastero di S. Carlo fu disegnata da Francesco
Borromini. All'inizio del XVIII secolo il palazzo di fronte al monastero
(Palazzo Galloppi) fu ampiamente rimaneggiato e la sua entrata è quasi una copia
di quella del Borromini.
Prossima tavola nel Libro II: Piazza Barberini Prossima tappa nell'itinerario del II giorno: Chiesa di S. Andrea Apostolo e Noviziato de' Padri Gesuiti |