Le Quattro Fontane (Libro II) (II giorno) (Pianta A3)

In questa pagina:
Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
Le Quattro Fontane
La Chiesa e il Monastero
Palazzo Albani
Palazzo Galloppi e SS. Anna e Gioacchino

La Tavola (No. 35 - ii)


La tavola mostra la chiesa di San Carlo e le Quattro Fontane fatte costruire da Sisto V all'incrocio tra due grandi strade: Strada Felice (dal nome di Sisto V, Felice Peretti) che va da Trinità dei Monti a S. Maria Maggiore e Strada Pia che va da Porta Pia al Quirinale o Monte Cavallo com'era allora chiamato.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina del 1748, sotto. Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Le Quattro Fontane; 2) S. Carlo; 3) Palazzo Albani; 4) S. Maria Maggiore (Facciata absidale). La piantina riporta anche 5) Palazzo Galloppi; 6) SS. Anna e Gioacchino.



Oggi


A parte le auto, nulla è cambiato. Sfortunamente il traffico è un fastidio continuo e rende difficile esaminare accuratamente la complessa facciata borrominiana di S. Carlo o San Carlino, come dicono i romani, dal momento che la chiesa, si dice, potrebbe essere tutta contenuta in un pilastro di S. Pietro. La parte superiore f costruita dopo la morte del Borromini.

Le Quattro Fontane

Le quattro fontane rappresentano i fiumi Arno (in alto a sinistra) e Tevere (in basso a destra) e le dee Giunone (in alto a destra) e Diana (in basso a sinistra).

La Chiesa e il Monastero

Costretto ad un budget ridotto, Borromini ricorse alla propria ingegnosità e alla sua maestria nello stucco (vedi anche la sua cappella nel Palazzo di Propaganda Fide). Il costo fu in parte sostenuto dal Cardinal Francesco Barberini, nipote di Urbano VIII, al quale è dedicata una cappellina. Oltre che dallo stemma formale i Barberini sono ricordati da un rilievo a stucco che mostra il Sole dei Barberini.

Il piccolo monastero adiacente la chiesa ha un minuscolo chiostro dove Borromini diede ancora una volta prova del suo talento. Lo dimostra il motivo dritto/rovescio delle colonne della balaustra.



Palazzo Albani

Palazzo Albani è oggi conosciuto come Palazzo del Drago perché quando declinò la fortuna del Cardinal Albani fu comprato dai Del Drago (ancor oggi appartiene a Lady Domietta del Drago), il cui simbolo è un drago, da non confondersi con quello dei Boncompagni.
La costruzione originale di Domenico Fontana fu ampliata da Alessandro Specchi per Papa Clemente XI Albani.

Palazzo Galloppi e SS. Anna e Gioacchino

L'entrata al Monastero di S. Carlo fu disegnata da Francesco Borromini. All'inizio del XVIII secolo il palazzo di fronte al monastero (Palazzo Galloppi) fu ampiamente rimaneggiato e la sua entrata è quasi una copia di quella del Borromini.
nel XVIII secolo c'erano almeno sette monasteri lungo Strada Pia. Solo due ne rimangono: quello di S. Carlo, di Francesco Borromini, e quello di S. Andrea al Quirinale, di Gian Lorenzo Bernini. Nel XVII secolo le Carmelitane costruirono vicino a S. Carlo un piccolo monastero e una chiesa dedicati ai SS. Anna e Gioacchino. La chiesa era all'interno del monastero e non aveva una facciata, sebbene abbia un ingresso diretto dalla strada. La chiesa appartenne per più di un secolo al Seminario Belga. Oggi è sconsacrata.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Palazzo Albani
Corrisponde questo vasto palazzo su la strada felice, e su la strada pia di monte cavallo; facendo nobilissimo prospetto nella piazza, che dicesi delle quattro fontane. E' questo ornato di quadri, statue, e monumenti antichi, onde il gentilissimo Lettore troverà piacere, se da quel custode ricercherà di Vederle.
S. Carlo alle quattro fontane
Nell'altro angolo della riferita piazza si vede la detta chiesa con il convento de' frati riformati della Mercede Spagnoli, ingegnosamente ricavata con magnificenza, sebbene in poco sito dal Cav. Borromini. Nella chiesa evvi il quadro a destra dipinto da Giuseppe Milanese, quello nella cappella, che siegue, da Gio Domenico Perugino, e quello nell' altare maggiore è del Mignardi Franzese, il quale dipinse ancora la ss. Nunziata sopra la porta; quello nella cappelletta contigua è del Romanelli, e l'altro nella cappella, che siegue, è del suddetto Perugino.
A sinistra di questa evvi la chiesa di s. Anna, in cui vi è un quadro della Samaritana creduto opera del Baroccio.

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