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S. Maria in Trevi (Libro VI)
(Pianta B2)
(III giorno)
In questa pagina: Tavola di Giuseppe Vasi Com'è oggi S. Maria in Trivio Fontana di Trevi S. Maria in
Via e Oratorio del SS. Sacramento
La Tavola (No. 104)
S. Maria in Trivio sulla sinistra è l'apparente soggetto della tavola. La fontana di
Trevi non era ancora del tutto completata quando Vasi incise la sua tavola, ma
egli preferì mostrarla con tutte le statue in sito.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella pianta del 1748, sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) Fontana di Trevi;
2) Palazzo Conti; 3) S. Maria a Trevi; 4) Strada che mena al Convento de' Padri
Cappuccini. La piantina riporta anche 5) Oratorio del SS. Sacramento;
6) S. Maria in Via.
  
Oggi
Molto poco è cambiato e c'è ancora la chiesa sulla sinistra della fontana.
Confrontando la tavola con la fontana reale si nota che le due statue (la Salubrità e
la Fecondità di Filippo della Valle) ai lati del Nettuno (di Pietro Bracci) non hanno niente
a che fare con quelle disegnate da Vasi.
S. Maria in Trivio
La chiesetta fu quasi interamente rifatta nel 1584 da Jacopo del
Duca. Lo stemma di Alessandro VII fu aggiunto nel 1667 quando la chiesa fu assegnata
ad un altro ordine religioso.
Si può vedere il bel soffitto della chiesa
in una pagina che si occupa dei soffitti di molte chiese Romane.
Fontana
di Trevi
La Fontana sfrutta un acquedotto Romano che diviene sotterraneo una volta giunto in città.
Il suo nome (Aqua Virgo) secondo la tradizione è dovuto ad una fanciulla che indicò
la sorgente ai soldati di Agrippa assetati. L'acquedotto fu restaurato da Nicolò V. La vasca fu
costruita da Urbano VIII che impose una tassa sul vino per coprirne le spese.
Nicola Salvi costruì la fontana sul retro di
Palazzo Poli (i Duchi di Poli erano un ramo della famiglia Conti),
forse basandosi su di un disegno del Bernini.
Lo stemma
(di Paolo Benaglia) è di Clemente XII, che cominciò l'edificio.
I migliori scultori furono chiamati a decorare la fontana. Essi dovettero tuttavia
confrontarsi con un progetto molto dettagliato, in particolare
Pietro Bracci (che scolpì la statua di Nettuno) "eseguì" un modello di
Giovanni Battista Maini. La foto sotto mostra (da sinistra a destra):
l'Autunno di Francesco Queirolo e l'Inverno di Bartolomeo
Pincellotti; l'altorilievo con la scena della scoperta della sorgente (di
Andrea Bergondi); la Salubrità di Filippo della Valle; lo stemma di un
Cardinale che sembra essere stato perduto tra le rocce della parte destra della fontana.
S. Maria in Via
La chiesa (immagine a sinistra) è molto antica e conosciuta per un'immagine
sacra trovata in un pozzo vicino. La facciata fu completata da Carlo Rainaldi nel
1681. L'edificio adiacente era pro
maritandis puellis.
L'Oratorio del SS. Sacramento di S. Maria in
Via è una bella cappella costruita vicino alla chiesa nel 1728.
La facciata Barocca di Domenico Gregorini fu completata da due edifici,
dei quali solo uno è sopravvissuto, il sinistro, perché l'altro fu sacrificato per allargare
Via del Tritone. La statua nella foto è la Fede di Paolo Benaglia.
Brano dell'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:
Fontana
di TreviMolto celebre è la sorgente dell'acqua di
questo fonte, poichè essendo stata da una donzella insegnata ai
soldati Romani, che ne andavano in cerca, le diedero il nome di
acqua vergine, la quale poi per le ottime sue qualità fu condotta
con somma magnificenza a Roma da Marco Agrippa cognato di Ottaviano
Augusto. Il suo fonte, o per dir meglio, emissario non fu già, ove
ora lo vediamo, ma presso alle terme di quel gran Cittadino Romano.
Ma poi rovinati per la vecchiezza i suoi condotti, Niccolò V. fu il
primo, che la restituisse in Roma, e qui facesse il fonte, e
finalmente il Pontefice Clem. XII. con immensa spesa riattati i
condotti, fecevi il gran prospetto con disegno di Niccolò Salvi
Romano; ora compito colle statue, e bassirilievi di marmo dal
regnante Sommo Pontefice. La statua di mezzo, e i tritoni co'
cavalli marini sono di Pietro Bracci; le due statue laterali di
Filippo Valle, il bassorilievo a destra di Andrea Bergondi, e quello
a sinistra di Giovanni Grossi. Sta appoggiato questo fonte al
palazzo Conti Duca di Poli, l'ingresso del quale sta a destra, ove
corrisponde l'oratorio della Confraternita di s. Maria in Via, e
presso la celebre
Chiesa
di s. Maria a TreviFu questa ristaurata da Bellisario
famoso Capitano dell'Imperatore Giustiniano, in penitenza di aver
deposto dal Ponteficato Silverio nell'anno 527. e dicevasi in
Fornica forse per le fornici o archi dell'accennata acqua vergine.
Ora per lo detto fonte si dice s. Maria a Trevi, e la custodiscono i
Frati Ministri degl' infermi. Vi sono delle belle pitture nella
volta, opere del Gheraldi, ed un quadro rappresenta s. Cammillo
dipinto dal Cav. Serenarj.
Chiesa
e Convento di S. Maria in ViaDal Card. Capocci fu da
primi eretta quì una piccola chiesa l’anno 1253. nel Pontificato
d'Innocenzo IV. per un miracolo operato dalla ss. Vergine, mediante
una sua immagine dipinta in una tegola; imperciocchè caduta in un
pozzo ivi appresso del palazzo di quel Cardinale, tanta acqua venne
fuori dal pozzo, che accorsi i famigli videro a galla la santa
Immagine, e fattone avvisato il Cardinale, andò egli con tutta la
sua corte devotamente a prenderla, e la collocò nella cappella del
proprio palazzo: ma poi facendo nel medesimo luogo una chiesa, vi
incluse anco il pozzo. Quindi Leone X. concedendola a' Frati
Serviti, quelli nel 1594. vi fecero una magnifìca chiesa con disegno
di Martin Lunghi, il prospetto però è del Cav. Rainaldi. Il Card.
Baronio essendone Titolare fecevi il coro, e la volta della chiesa
l’anno 1604. Nella prima cappella a destra si custodisce la
miracolosa immagine, ed il pozzo, il quale perché stava sulla via
pubblica, la chiesa fu detta in via. Fra le pitture, che
adornano quella chiesa evvi un laterale nella cappella di s. Filippo
Benizi dipinto dal Caravaggio, col disegno però di Andrea Sacchi, e
nell'ultima cappella la santissima Trinità del Consolano, ed altri
del Cav. d'Arpino, dell'Alberti, del Baglioni, e d'altri.
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Vincenzo e Anastasio a Trevi |