Chiesa di S. Maria delle Fornaci  (Libro VII) (VIII giorno) (Pianta D2)

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 Tavola di Giuseppe Vasi
 Com'è oggi
 L'Ordine dei Trinitariani

La Tavola (No. 128 - ii)

Le Fornaci davano il nome sia ad una porta (Porta Fabrica o Porta alle Fornaci) sia a questa chiesa che è fuori delle mura di Roma. Molto probabilmente alcuni operai viveano alle fabbriche e la chiesa serviva le loro famiglie.
La vista è presa dal punto segnato in verde nella piantina sotto.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) S. Maria delle Fornaci; 2) Fornaci dei mattoni.

Oggi

La chiesa fu restaurata sotto Clemente XI dai Trinitariani. La facciata fu disegnata da Filippo Raguzzini. Oggi l'area è densamente popolata e non ci sono più le fornaci che le dettero il nome. Nello sfondo-pagina un particolare dell'ingresso al convento.

L'Ordine

I Trinitariani avevano la missione di pagare il riscatto per i Cristiani caduti nelle mani dei pirati Musulmani e ridotti in schiavitù. Questo è ciò che era successo nel 1805 ad una donna italiana, Antonietta Frapolli. Le sue avventure nell'harem del Bey di Algeri fornì la trama per l'Italiana in Algeri di Rossini. Si può confrontare questa chiesa con la Chiesa della SS. Trinità in Via Condotti.

Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di s. Maria delle Fornaci
Fuori di questa porta evvi la chiesa di s. Maria delle fornaci col convento de' frati Trinitarj scalzi, ed ancora la chiesa parrocchiale di s. Angelo cognominata, come l'altra, per le molte fornaci, che sono quivi da cuocere i mattoni, e altri lavori di creta; e la via si crede da alcuni che sia l'Aurelia vecchia.

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