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Fontane
· II parte ·
le fontanelle
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ALTRE FONTANELLE DEI SECOLI XIX E XX

via del Tempio di Giove
fontanella con la testa di lupa
I nasoni non sono l'unico tipo di fontanella prodotta in serie a Roma. Attorno agli anni '30, un certo numero di prismi di travertino, il cui stile essenziale ricalcava quello di gran parte degli edifici sorti in quell'epoca, vennero realizzati per essere collocati in prevalenza nei giardini e nei parchi; qualcuno ne arrivò anche ai quartieri centrali, in aggiunta ai cilindri di ghisa preesistenti. Come bocchetta, questi avevano una testa di lupa, simbolo di Roma.
viale Ceradini - parco di Colle Oppio
una delle poche fontanelle coi fasci
via del Tempio di Giove
la bocchetta originale a forma di lupa
Di queste fontanelle ne sono rimaste diverse, ma assai poche hanno ancora la testa di lupa originale che, in caso di danno, veniva rimpiazzata con un cannello semplice (cfr. la foto nell'introduzione).

Durante lo stesso periodo vennero prodotte anche, in numero assai più ridotto, fontanelle decorate con i fasci, simbolo del regime di allora; con una linea molto simile alle precedenti, avevano tre fasci di marmo verde su ciascun lato e un cannello semplice; sui pochissimi esemplari rimasti, della decorazione originale ne restano solo le tracce.

via Marguttapiazza S.Marco
la Fontanella degli Artisti (per il rione Campo Marzio)
e la Fontanella della Pigna (per il rione Pigna)
Assai più graziose di quelle prodotte in serie sono le cosiddette fontanelle rionali. Costituiscono una serie di otto esemplari, realizzati nel 1928 dall'artista Pietro Lombardi, a cui il comune aveva commissionato la realizzazione di fontanelle a beneficio dei rioni storici di Roma (cfr. I 22 Rioni), ciascuna delle quali ispirata alle cose caratteristiche del proprio rione.
In questa pagina ne viene mostrato solo qualche esemplare, ma ciascuna di esse è illustrata nelle rispettive pagine della sezione I 22 Rioni.
Fra i vari rioni, Borgo è l'unico a vantare due diverse fontanelle dedicate al proprio patrimonio, una riferita al papa (Fontanella delle Tiare) e una a Castel Sant'Angelo (Fontanella delle Palle di Cannone), benché quest'ultima non faccia parte di quelle realizzate da Lombardi.
via di Porta Castello
Fontanella delle Palle di Cannone
(per il rione Borgo)
Entrambe sono allacciate all'Acqua Pia-Marcia, la cui apertura era stata voluta da Pio IX, l'ultimo "papa re", di cui portava anche il nome. Prima che le due fontanelle rionali vi fossero collocate, Borgo veniva rifornita della stessa acqua da parte di fontanelle minori; fra quelle sopravvissute ve ne è una assai minuta che sorge verso la metà di Borgo Pio.
borgo Pio
fontanella dell'Acqua Pia-Marcia,
situata in Borgo
piazza delle Vaschette
la fontanella allacciata all'Acqua Vergine
Inoltre, nello stesso rione Borgo, nel secolo XIX venne collocata un'altra fontanella; questa, a differenza delle altre, è allacciata all'Acquedotto Vergine, o acqua di Trevi, le cui proprietà organolettiche godono la reputazione di essere migliori di quelle dell'Acqua Pia-Marcia. Una volta sorgeva presso la scomparsa Porta Angelica (maggiori dettagli sulla porta si trovano nella sezione Le mura dei papi, I parte, pagina 1). Quando quest'ultima venne demolita, la fontanella fu trasferita a piazza delle Vaschette, nei pressi, e dovette essere posizionata al di sotto del livello stradale della nuova collocazione, poiché a causa della lunga distanza dal dotto principale dell'Aqua Virgo (cfr. Acquedotti, pagina 2) questo punto non sarebbe stato raggiunto da una pressione idrica sufficiente, se il livello della bocchetta non fosse stato portato così in basso.

Altre tre fontanelle meritano di essere menzionate, in quanto il loro disegno le fa apparire più antiche della loro vera età.
piazza della Cancelleria
la fontanella triangolare
dedicata al cardinal Riario
Quella situata in via Paolina raffigura un cherubino, in uno stile pseudo-rinascimentale, nonostante risalga al 1930 (più esattamente "Anno VIII" dell'era fascista). È allacciata all'Acqua Pia-Marcia.
Una è a piazza della Cancelleria, realizzata nello stesso anno, ed ha l'insolita forma di un triangolo. Un grosso stemma versa l'acqua in una vaschetta simile ai vecchi beveratori descritti a pagina 1. Le insegne effigiate sono quelle del cardinal Raffaele Riario, nipote di papa Sisto IV (1471-84) e fondatore del grande palazzo della Cancelleria, sul lato opposto della piazza (cfr. Rione VI - Parione). È allacciata all'Acquedotto Vergine, o di Trevi.
via Paolina
non rinascimentale, come potrebbe
sembrare, ma del 1930
La terza, coeva, ha una bocchetta a forma di testa di orso, ed è anch'essa collegata all'Acquedotto Vergine, come si legge chiaramente sulla stessa fontanella. L'animale richiama l'Albergo dell'Orso (del XV secolo, cfr. Rione V - Ponte), situato in fondo alla stessa strada.
via di Monte Brianzo
la testa d'orso
che versa l'Acqua Vergine



Prima di lasciare l'universo delle fontanelle per approdare a quelle più famose e nobili, edificate in scala più grande, non sarebbe giusto dimenticare una curiosità situata nella centrale via Veneto, di fronte all'Ambasciata degli Stati Uniti: la Fontanella del Cane. Questo minuscolo abbeveratoio, che si nota a malapena, alto suppergiù una sessantina di centimentri, venne realizzato dal proprietario di un vicino bar a beneficio dei cani a spasso coi propri padroni lungo la celebre strada della Dolce Vita.


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via Veneto
la Fontanella del Cane





PARTE I
FONTANE ANTICHE

II PARTE
pagina 1



II PARTE
pagina 2



II PARTE
pagina 3






PARTE III
LE FONTANE



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