S. Paolo alle Tre Fontane (Libro III) (V giorno)

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Tavola di Giuseppe Vasi
Com'è oggi
SS. Vincenzo e Anastasio
S. Maria Scala Coeli
S. Paolo alle Tre Fontane

La Tavola (No. 43)

L'Abbazia fu costruita sul sito dove fu ucciso S. Paolo. La sua testa fece tre balzi sul terreno, in corrispondenza dei quali sorsero tre fontane. Siamo lontani dal centro di Roma, fuori della Via Ostiense in un luogo spesso abbandonato per via della scarsa salubrità.
Nella descrizione relativa alla tavola Vasi faceva riferimento a: 1) porta principale e mura che circondano il monastero; 2) SS. Vincenzo e Anastasio; 3) S. Paolo alle tre Fontane; 4) S. Maria Scala Coeli; 5) Parte del monastero.

Oggi

L'entrata all'Abbazia è ciò che rimane di una chiesa dedicata a San Giovanni Battista. Divenne la porta di un tratto di muro costruito per proteggere l'Abbazia.

SS. Vincenzo e Anastasio

La chiesa ha conservato il suo aspetto medievale originale, col portico tipico di molte chiese romane.

S. Maria Scala Coeli

Il nome si riferisce alla visione di S. Bernardo della scala celeste. La chiesa attuale risale alla fine del XVI secolo e fu progettata da Giacomo della Porta.

S. Paolo alle Tre Fontane

La chiesa contiene tre fontane che danno il nome all'Abbazia. Fu completata nel 1599. Pio IX, per celebrare la vittoria di Mentana del 1867 contro Garibaldi la fece restaurare e portò qui un mosaico Romano (le quattro stagioni) scoperto a Ostia. Anche il bassorilievo con l'esecuzione di S. Paolo è un'aggiunta del XIX secolo.


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Brano dall'Itinerario di Giuseppe Vasi del 1761 relativo a questa pagina:


Chiesa di s. Paolo alle tre fontane
Dicevasì anticamente questo sito ad aquas salvias, ed ancora ad guttam jupiter manantem: in cui l'Apostolo s. Paolo fu condotto, e decapitato. Tre chiese sono in questo luogo la prima fu eretta da Onorio I. l’anno 626. e fu dedicata ai ss. Vincenzo ed Anastasio. Leone III. la riedificò da' fondamenti, e Carlo Magne la dotò di città, castelli, molte terre, e poderi. Innocenzo II. nel 1140. la concede ai Monaci Cisterciensi, e vi edificò un monastero, in cui il primo Abate mandatovi da s. Bernardo, fu eletto Papa col nome di Eugenio III.
La seconda cappella, o chiesa rotonda, che le sta di fianco era prima dedicata a s. Gio. Batista; ma celebrando una volta in essa s. Bernardo per li fedeli defunti, fu rapito in estasi, e vide, che per una scala lunga sino al cielo salivano le anime liberate dal purgatorio; onde essendo poi dal Card. Alessandro Farnese alzata di nuovo la chiesa col disegno di Giacomo della Porta, e poi terminata dal Card. Pietro Aldobrandini, fu dedicata alla ss. Vergine col titolo di Scala Coeli. Si vede sotto di questa l'antichissimo cimiterio di s. Zenone, dove furono sepolti dieci mila corpi di ss. Martiri, e si crede che siano stati di que' Cristiani, che, come dicemmo, dopo aver lavorato nelle terme Diocleziane, quivi furono fatti morire.
La terza cappella o chiesa, è quella poco discosto, eretta nel sito ove s. Paolo fu decollato, e si vedono ancor perenni le tre fontane nate miracolosamente ne' tre salti, che fece il suo sagro capo. Il riferito Card. Aldobrandini rinnovò tutto col disegno del mentovato Giacomo della Porta, e fece metter la colonna, a cui si crede, che il s. Apostolo fosse legato, appresso al primo fonte, per indicare il primo salto, che fece la testa subito recisa. La Crocifissione di s. Pietro, che vede sull'altare, è opera insigne di Guido Reni, la Decollazione di Paolo, che sta incontro è di Bernardino Passerotto, e le due statue sul prospetto sono del Franciosino.

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