LE ULTIME TOMBE BAROCCHE
Paolo Posi
Paolo Posi (1708 - 1776) era un architetto abbastanza noto nella Roma del
XVIII secolo, e tuttavia rimangono poche opere sue per la semplice ragione che
nel XVIII secolo a Roma non c'era bisogno di nuove chiese o palazzi, e
soprattutto non c'erano soldi. La fama di Posi è dovuta soprattutto
alle macchine ephemeral erette per i fuochi della "Festa della Chinea" (i
cavalli bianchi donati ogni anno dal re di Napoli al Papa).
Queste macchine fake
buildings, fatte di legno e papier mache, erano spesso erette per celebrare la
nomina di un cardinale o l'arrivo di un nuovo ambasciatore. I materiali usati e
il fatto che le scenografie (o macchine com'erano chiamate) dovessero
durare pochi giorni consentivano ogni genere di stravaganza e di effetti
teatrali.
Nel 1771 Paolo Posi ricevette l'incarico di progettare la tomba di Maria Federica Odescalchi Chigi:
i Chigi avevano già una cappella di famiglia (disegnata da Raffaello e
completata da Bernini) in S.
Maria del Popolo (vedi anche nella sezione VASI),
ma Posi avvertì che la severa atmosfera della cappella non era l'ideale per
ciò che aveva in mente, e così collocò la tomba nella navata.
Chigi e Odescalchi
Maria Flaminia Odescalchi era la giovane moglie di Ferdinando
Chigi. Morì all'età di 20 anni, nel dare alla luce il terzo figlio. I Chigi
e gli Odescalchi avevano entrambi avuto un papa nella storia di famiglia,
e anche piuttosto importanti (Alessandro VII Chigi - Innocenzo XI Odescalchi),
ed avevano entrambi degli stemmi complessi. Qui sotto lo stemma di
Alessandro VII in Piazza S. Pietro e lo stemma di Innocenzo XI sulla sua tomba
in S. Pietro. La tomba disegnata da Posi è più una celebrazione dei simboli
araldici delle due famiglie piuttosto che un tributo commosso a una giovane
donna. Il bizzarro assemblaggio dei soggetti ha una sua ragione: ciascun
elemento ad eccezione dei due angeli è un elemento degli stemmi delle due
famiglie.
Alla ricerca dei simboli di famiglia
Il piccolo monumento mostra chiaramente l'influenza del Bernini (in
particulare del berniniano monumento a Suor Maria
Raggi in S. Maria
sopra Minerva e dei due gifganteschi stemmi di Alessandro II sopra l'organo
sempre in S. Maria del Popolo, con rami di quercia e foglie che escono dalle
camme) e l'esperienza maturata da Posi nel progettare macchine ephemeral . Nella
parte inferiore del monumento un leone (Odescalchi) sta scalando una montagna (Chigi).
A destra della montagna si può vedere una lampada funeraria (Odescalchi) e
persino le volute del fumo.
L'iscrizione è sorretta da una quercia (Chigi) bronzea. Probabilmente gli
stessi Chigi influenzarono Posi nell'uso di materiali e colori diversi come già
avva fatto Bernini nella tomba di Alessandro VII
in S. Pietro del Bernini.
La tomba è sormontata da un'aquila (Odescalchi) e due angeli reggono un
ritratto della defunta. La stella dei Chigi e la lampada degli Odescalchi sono
usate come decorazione dell'iscrizione (vedi lo sfondo-pagina) .
Dapprima la tomba ebbe grande successo e fu celebrata come un capolavoro, ma
il suo successo fu effimero come le macchine costruite da Posi. Il Neoclassicismo
e la Rivoluzione Francese criticarono tutto ciò che aveva a che fare con l'Ancien Regime
ed etichettarono presto l'opera di Posi come un "confuso cattivo
gusto". Stendhal scrisse nelle sue Promenades dans Rome "L'exécrable
gout du XVIIIe siècle éclate
dans le tombeau de la princesse Odescalchi-Chigi (December 13,
1827)." E' decisamente un'opera minore e una ripetizione di concetti
più vigorosi, nondimeno essa attrae l'attenzione di coloro che visitano la
Cappella Chigi e vanamente cercano nella guida un commento sulla tomba di Maria Flaminia Odescalchi Chigi. |