| Pianta di Roma nel 1852 del Letarouilly
Paul-Marie Letarouilly (Coutances, 1795 – Parigi, 1855) fu un architetto e incisore francese.
Fu allievo di Charles Percier e Pierre-François-Léonard Fontaine
all'École des beaux-arts. Nel 1819 fu nominato architetto ispettore della
riedificazioni del théâtre de l'Odéon.
Nel 1820 compì un viaggio in Italia, da cui ricavò la sua opera
Édifices de Rome moderne: ou recueil des palais, maisons, églises, couvents,
et autres monuments publics et particuliers les plus remarquables de la ville de Rome,
comparso tra il 1840 e il 1855, illustrato con incisioni degli edifici di Roma
realizzate da lui stesso.
Al suo ritorno dall'Italia, divenne in successione architetto ispettore dell'Hôtel du ministère des finances, dei monumenti degli Champs-Élysées e, nel 1834, architetto in capo del Collège de France.
Con pochi cambiamenti mostra com'era Roma alla fine del '700 dopo il completamento
di S. Pietro e la sistemazione dell'area vicina.
La Roma dei Papi quale appare dalla pianta del Letarouilly si estende principalmente nell'area tra i setti colli
su cui la città fu in origine fondata e il fiume. Questo si deve alla distruzione
degli acquedotti da parte dei Barbari nel VI secolo, fatto che costrinse gli abitanti
a spostarsi verso il fiume, sebbene fosse un'area meno salubre e soggetta a piene.
Ecco perché la Roma dei Papi è anche detta "la seconda Roma".
E' interessante confrontarla con una pianta di Roma moderna per scoprire quali sono
stati i cambiamenti di questi 150 anni che hanno dato il volto
alla "Terza Roma", la Capitale d'Italia. Un'occhiata da una camera con vista sul Gianicolo può
completare lo studio della Roma dell'800.
Nei vari quadranti sono anche riportati quali STEMMI DI PAPI si possono trovare
nelle varie parti della città,
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