PIAZZA NAVONA![]() Piazza Navona, uno dei luoghi più spettacolari e conosciuti di Roma,
è un complesso urbanistico barocco derivante, per forma e dimensione, dal
sottostante stadio di
Domiziano, costruito prima dell’86 (era lungo 275 metri,
largo 106 e poteva contenere c. 30000 spettatori) su un’area del Campo Marzio.
Nel
1477 Sisto IV (o il cardinale Camerlengo, Guglielmo d’Estouteville) vi trasferì il mercato che si teneva alle pendici del Campidoglio,
trasformando la zona in un importante nodo urbano dove, oltre alle bancarelle
degli ortaggi, gestite da ebrei e cristiani, cominciarono a sorgere numerose
botteghe di vasai, calderai, librai e stampatori; mercato settimanale che, in tempi più recenti (nel 1869)
è stato sostituito da quello giornaliero del vicino campo dei fiori.
Papa Innocenzo X Pamphilj, il cui palazzo si affacciava sulla piazza, la trasformò in un caratteristico centro del periodo (divenne il "Salotto dell’Urbe"), che riuscì, per le sue caratteristiche spaziali, a dominare l’ambiente circostante, sebbene non sia integrata in un sistema stradale barocco. Lo spazio è lungo e relativamente stretto, quasi una strada ampliata. È però nello stesso tempo un "luogo" in quanto delimitata da muri continui che richiudono lo spazio. Gli edifici hanno dimensioni omogenee e appaiono come superfici piuttosto che masse. Le strade che portano alla piazza sono strette e disposte in modo irregolare, cosa che non le fa perdere il suo carattere raccolto. Il centro predominante è l’elaborata facciata di S. Agnese, grazie alla quale gli altri edifici appaiono come variazioni più semplici degli stessi temi di fondo. Piazza Navona è uno spazio nel senso barocco del termine, più che avere qualità astratte e geometriche, vive in continua integrazione con il suo stesso limite. In corrispondenza della facciata concava di S. Agnese, chiesa e piazza vengono implicate in un rapporto attivo, per cui lo spazio esterno sembra penetrare nel volume dell’edificio. Hanno un ruolo importante anche le tre fontane che dividono lo spazio in quattro parti e contemporaneamente lo riempiono, eliminando il senso di horror vacui. Il nome originerebbe, per corruzione, dai giochi che l’avevano come teatro (in agone, nagone, navone, navona), ma probabilmente influirono, oltre alla forma dello spazio, anche l’usanza, durata dal XVII al XIX secolo, di allagarne il fondo concavo per le sfilate degli equipaggi dei prelati e dei principi ad agosto, e quella di farvi sfilare carrozze addobbate per il Carnevale. Ritrovo turistico notissimo e luogo d’incontro animato, nella buona stagione, fino a notte inoltrata, la piazza conserva un’antica tradizione: quella delle bancarelle dei venditori di dolciumi e giocattoli, che la occupano dall’inizio di dicembre fino al giorno dell’epifania. Quando PIAZZA NAVONA diventava un LAGO ![]() Nel XVII secolo, quando il 23 giugno del 1652, l’allora pontefice Innocenzo X, diede inizio alla consuetudine di far allagare Piazza Navona per dar Sollievo e Refrigerio ai cittadini romani durante l’Estate. Ogni sabato e domenica di agosto, si chiudevano le Fontane per far sì che l’acqua tracimasse dalle vasche per inondare la piazza che si trasformava, così, in un vero e proprio lago. Un tempo, era una Piazza concava che favoriva l’ “Allagamento”, sebbene non si superasse mai l’altezza dei 50 cm. Intorno a questo lago si son annoverate miti, leggende e storie di annegamenti. L’allagamento era un appuntamento a cui non mancavano la gente del popolo né gli aristocratici con sfarzose carrozze. (foto di fine '800)
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