Il Foro di Nerva (conosciuto anche come Forum Transitorium) è formato da una piazza lunga e stretta (metri 120 per 45), priva di portici sui lati lunghi sostituiti, per mancanza di spazio, da colonne appena sporgenti dal muro di recinzione, un colonnato quasi appoggiato al muro perimetrale, quest’ultimo in blocchi di peperino. Oggi si può vedere ancora un tratto del lato sud-orientale, con due colonne scanalate e capitelli corinzi di marmo bianco (nel Medioevo vennero soprannominate "le Colonnacce") sopra le quali corre una ricca trabeazione con fregio in rilievo (collegato al mito di Aracne); al di sopra c’è un alto attico con bassorilievo riguardante Minerva. Sul lato di fondo del Foro (lato est), era situato il Tempio di Minerva
(conservato fino al 1606, quando venne demolito per utilizzare i materiali
per la costruzione della fontana dell’Acqua
Paola sul Gianicolo); era costruito su un alto podio con gradinata frontale
e aveva un pronao con sei colonne sulla facciata
e tre sui lati che sporgeva da due ali di muro leggermente
oblique.
Alla destra del Tempio, c’era un arco (nel Medioevo era detto "Arco di Noè") situato tra il podio e il muro perimetrale del Foro, dal quale si passava in un grande ambiente di forma trapezoidale (irregolare) per giungere alle spalle del tempio in un grande emiciclo porticato (Porticus Absidata) a pilastri, articolato su più ordini, che serviva da ingresso monumentale e che si apriva verso il quartiere della Suburra.
Non solo il tempio, ma l’intero programma figurativo del Foro era dedicato a
Minerva, patrona e protettrice di Domiziano, come già lo era stata di Ercole.
Questo era l’eroe che aveva ottenuto dagli dei l’immortalità come premio
per le sue fatiche, prefigurazione dell’apoteosi dell’imperatore.
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