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1. Complesso presso la chiesa di Santa Sabina 2. Domus di largo Arrigo VII 3. Area della chiesa di S. Prisca 4. Terme Deciane 5. Santuario di Giove Dolicheno 6. San Saba 7. Santa Balbina 8. Porta San Paolo 9. Piramide di Caio Cestio |
L'Aventino nel plastico di Paul Bigot
Al centro a sinistra si riconoscono le Terme di Decio, più sopra il Circo Massimo, che delimita il colle; in alto a destra le Terme di Caracalla; in basso la piramide di Caio Cestio.
Regione augustea: I Porta Capena / XII Piscina Publica / XIII Aventinus
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L'Aventino è il più meridionale e isolato dei colli romani;
separato dal Palatino dalla vallis Murcia,
dominata dal Circo Massimo, esso si eleva sul Tevere fino a 46 metri di altezza; era contornato
da pendici ripide e impervie, soprattutto dalla parte del Tevere. Sul versante sud-orientale, tramite
una sella, gli si affianca un'"appendice" detta Piccolo Aventino dove si trovano le chiese
di San Saba e Santa Balbina). La distinzione dette origine in età augustea a due regioni
separate: la XII (Piscina Publica) corrispondente al Piccolo Aventino,
e la XIII (Aventinus) corrispondente al colle. La tradizione vuole che il colle sia stato popolato
per la prima volta dal re Anco Marcio che vi avrebbe trasferito gli abitanti di alcune città
da lui conquistate e distrutte.
Venne incluso nelle Mura Serviane in base alla legge Icilia del 456 a.C., venne dichiarato proprietà pubblica e diviso in favore delle famiglie plebee e diventando un importante centro per il commercio a causa della sua vicinanza con il porto. Durante tutta l'età repubblicana, il colle continuò ad essere abitato principalmente da plebei, lo dimostrano la costruzioni di templi come quello di Cerere Libero e Libera (sede degli Edili della plebe) e quello di Minerva. A partire dall'inizio dell'età imperiale, dopo che la popolazione originaria s'era lentamente trasferita nella pianura sottostante e nell'area di Trastevere, il colle si trasformò in quartiere aristocratico; fu per questa trasformazione in zona aristocratica che il colle venne devastato dai Goti di Alarico nel sacco del 410 e da allora venne praticamente abbandonato. Oggi questa collina è uno dei più eleganti quartieri residenziali di Roma. |
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